Eleonora Accorsi
Sono una giornalista freelance. Collaboro con diverse testate e blog nella redazione di notizie ed approfondimenti su materie fiscali e di diritto del lavoro. Dal 2014 collaboro con la redazione di PensioniOggi.it
Statali, pronto il piano Madia per riformare la dirigenza pubblica
Lunedì, 21 Luglio 2014Introduzione di ruoli unificati anche per la dirigenza delle amministrazioni non statali, con possibilità di scambio tra dirigenti appartenenti a ruoli diversi, omogeneizzazione delle retribuzioni, nuove modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali. Kamsin Sono queste le principali parole d'ordine dettate dal disegno di legge di Riforma della Pubblica Amministrazione con il quale il governo intende cambiare la figura del dirigente pubblico. Secondo le linee guida illustrate dal ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia nel Cdm dello scorso 10 luglio l'intervento, che sarà all'esame del Parlamento dai primi di Settembre, prevede che i dirigenti non possano rimanere in carica per più di tre anni e alla scadenza potranno tentare di essere confermati solo dopo aver superato un nuovo esame. Per chi non supera l'esame di conferma è previsto l'eventuale ritorno alla qualifica di funzionario. In ogni caso un dirigente, nel corso della carriera, non potrà ricoprire lo stesso incarico per più di due mandati.
Il lavoro dei dirigenti sarà inoltre sottoposto ad una valutazione dei rendimenti dei pubblici uffici e, per quanto riguarda la durata del mandato, il governo dovrà, nei decreti attuativi della Delega, prevedere la definizione di presupposti oggettivi per la revoca degli incarichi dirigenziali, anche in relazione del mancato raggiungimento degli obiettivi. Tra le novità annunciate dal Ministro Madia c'è anche la facoltà di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato periodo.
Il progetto di riforma non si ferma però qui. Nelle intenzioni di Palazzo Chigi c'è anche una riduzione degli organici dirigenziali il cui numero dovrà essere vincolato al rispetto di un determinato rapporto rispetto al numero complessivo dei dipendenti nella Pa. Poi nascerà l'albo unico, una misura che consentirà allo Stato di effettuare un unico concorso per la qualifica dirigenziale e poi procedere all'assegnazione dei vincitori presso i Dicasteri o le Pa in cui i posti risultano disponibili. Da ultimo a cambiare saranno anche i meccanismi premiali, cioè le indennità di risultato che oggi, è questa l'accusa che viene sollevata al Governo, vengono distribuite praticamente a pioggia. In vista la possibilità di restringere i criteri di assegnazione dell'indennità e di prevederla solo se l'intero ufficio raggiunge determinati target. Il dirigente, pertanto, per conseguire il bonus dovrà lavorare al miglioramento dell'ufficio in cui lavora con benefici sul lavoro di squadra piuttosto che sui meriti del singolo.
Zedde
Riforma Pensioni, Damiano: governo acceleri sulla revisione dell'età pensionabile
Venerdì, 18 Luglio 2014"Quello che il governo dovrebbe capire è che l’aumento della disoccupazione giovanile e della povertà è in buona parte dovuta a due fenomeni: l’innalzamento repentino dell’età pensionabile a 67 anni, che costringe le generazioni più anziane a rimanere più a lungo al lavoro, sbarrando in questo modo la strada verso l’occupazione a figli e nipoti; il precipitare nella condizione di “esodati” da parte di centinaia di migliaia di persone che si sono trovate improvvisamente e ormai da anni senza reddito (il fenomeno nasce alla fine del 2011)". Kamsin E' quanto scrive l'Onorevole Cesare Damiano dalle Pagine del Quotidiano Europa. L'ex ministro del Lavoro evidenzia i passi avanti fatti dal governo in queste ultime settimane e le questioni irrisolte.
"Per il momento abbiamo percorso, con le salvaguardie, sei tappe di questa dolorosa via crucis, salvando oltre 170.000 lavoratori, ma adesso va trovata una soluzione strutturale al problema. Prima o poi Renzi dovrà occuparsene. Accanto a questo, come se non bastasse, a carico di alcune categorie di lavoratori si sono commessi veri e propri “errori” che hanno oggi pesanti ripercussioni sulla loro possibilità di andare in pensione.
Il primo lo ha commesso il governo Berlusconi con le cosiddette ricongiunzioni. Volendo impedire alle donne del pubblico impiego di fare la ricongiunzione gratuita verso l’Inps al fine di utilizzare la pensione di vecchiaia ancora a 60 anni e non a 65, si sono bloccate tutte le ricongiunzioni gratuite: adesso molti lavoratori sono costretti, per percepire un’unica pensione ed avendo versato i contributi a Inps e Inpdap, a pagarli due volte con esborsi che possono superare la cifra di 200.000 euro. Chi ha commesso l’“errore” non ha niente da dire?
La seconda “svista” è a carico dei macchinisti delle ferrovie: qui entra in ballo il governo Monti che, avendo previsto l’armonizzazione dei requisiti pensionistici di varie categorie, ha escluso i macchinisti scambiando un articolo per un comma. Per questo “errore” avremo alla guida dei treni Frecciarossa gagliardi sessantasettenni. Ultimo problema è quello ormai noto di “Quota 96” degli insegnanti: abbiamo presentato un emendamento al Decreto sulla pubblica amministrazione con le relative coperture.
Questa volta non ci sono alibi anche perché, nel corso di una precedente discussione in aula alla camera sul tema degli “esodati” nella quale si era sollevato il problema, i rappresentanti del governo avevano dato la loro disponibilità ad affrontarlo con questo decreto. Anche in questo caso si tratta di un “errore” del governo Monti che ha scambiato l’anno scolastico con quello solare. Il problema va risolto entro il mese di agosto, altrimenti questi 4.000 insegnanti intrappolati dalla “riforma” Fornero salteranno un altro anno e altrettanti giovani docenti non potranno fare il loro ingresso nel mondo della scuola.
Noi crediamo nel gramsciano “ottimismo della volontà” che Matteo Renzi ha introdotto nel grigiore della politica italiana: per farlo fruttare al meglio pensiamo che sia necessario anche occuparsi di questi angoscianti problemi quotidiani perché è l’unico che abbiamo per colmare rapidamente quella distanza che oggi separa i cittadini dalle istituzioni ha concluso Damiano.
Zedde
Cig, Poletti stanzia 400 milioni
Giovedì, 17 Luglio 2014Il Governo stanzia 400 milioni per la cassa integrazione ed apre alla possibilità di stanziarne altri 400 milioni a breve se accompagnati da una modifica dei parametri per l'accesso agli ammortizzatori sociali. Kamsin E' questa la sintesi di quanto ha dichiarato il ministro del welfare Giuliano Poletti, durante il question time che si è svolto ieri in Aula a Montecitorio. Arriva dunque il via libera da parte del Ministero del Lavoro, d'intesa con quello dell'economia, al decreto che rimpingua la dotazione di cig in deroga e mobilità per completare i pagamenti del 2013 ed avviare una porzione di quelli previsti per l'anno in corso. Il rifinanziamento annunciato è però insufficiente a coprire i bisogni dei lavoratori, perchè il titolare di via Veneto ribadisce da tempo che la cifra occorrente è di almeno un miliardo.
Zedde
Pensioni, la Lombardia approva il referendum per abrogare la Riforma Fornero
Mercoledì, 16 Luglio 2014Il consiglio regionale della Lombardia ha dato ieri il disco verde alla proposta di referendum per l'abrogazione dell'articolo 24 della legge Fornero sulle pensioni, iniziativa capeggiata da Lega Nord, Forza Italia e M5S. Kamsin L'obiettivo del Referendum è di reintrodurre la pensione di anzianità con il vecchio meccanismo delle quote costituite da un minimo di età anagrafica e contributiva. La maggioranza di centrodestra e il Movimento 5 Stelle si sono schierati compatti a favore della proposta. Negli interventi in Aula le forze politiche hanno ribadito l'urgenza di intervenire per «riparare i danni prodotti» dalla Riforma del 2011 e di «mandare un segnale forte al governo» per una legge «ingiusta ed iniqua che ha colpito lavoratori e fasce deboli della popolazione».
Per Enrico Brambilla capogruppo del Partito democratico e Roberto Bruni del Patto civico, la proposta di referendum invece «rappresenta solo una mossa propagandistica con limiti tra l'altro anche dal punto di vista costituzionale e giuridico». La proposta di referendum approvata dalla Lombardia, come previsto dalla Costituzione, per andare al vaglio dell'Alta corte per l'ammissibilità dovrà essere approvata da altri quattro consigli regionali.
Zedde
Riforma Pa, le pensioni restano in prima linea
Martedì, 15 Luglio 2014Scatta l'assalto alla diligenza al decreto legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione. Il fascicolo con gli emendamenti contiene ben 1.850 proposte di modifica del decreto Madia. E la maggior parte con lo scopo di rendere più graduali le norme inserite dal governo nel testo iniziale. Kamsin Molte delle proposte di modifica si concentrano sui temi più delicati del provvedimento, ad iniziare dalle pensioni e dall'abolizione del trattenimento in servizio per il pubblico impiego.
Su questo fronte sono stati presentati emendamenti per temperare il pensionamento anticipato a 70 anni per i magistrati contro gli attuali 75 anni. I magistrati chiedono infatti di ridurre il trattenimento da cinque a quattro anni dal 2015, per poi scendere a tre anni dal 2016, a due dal 2017 fino all'abolizione definitiva a partire dal 2019. C'è poi l'emendamento per i cd. quota 96 della scuola che consente il ritiro dal lavoro a settembre di 4mila professori che avevano maturato i requisiti previdenziali precedenti alla legge Fornero entro l'anno scolastico 2011-2012. Per queste modifiche saranno dunque due giorni cruciali in Commissione. Si dovrà infatti comprendere se c'è la sponda del governo e soprattutto del Tesoro, da sempre contrario ad aprire la strada delle eccezioni alla Fornero.
L'esecutivo, per ora, ha presentato solo tre emendamenti. Uno per finanziare il pensionamento anticipato dei giornalisti, uno sulle elezioni della città metropolitana di Venezia e una proroga sui trasferimenti delle funzioni ai Comuni.
Zedde