Eleonora Accorsi

Eleonora Accorsi

Sono una giornalista freelance. Collaboro con diverse testate e blog nella redazione di notizie ed approfondimenti su materie fiscali e di diritto del lavoro. Dal 2014 collaboro con la redazione di PensioniOggi.it

Dopo il fisco arriverà anche la previdenza "amica". Secondo il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti è infatti ormai tutto pronto per la cosiddetta "busta arancione", quella comunicazione che i pensionati riceveranno a casa e che gli rappresenterà per ognuno la futura pensione. Kamsin Poletti ha indicato che si partirà con una fase di «sperimentazione», da avviare «entro la fine di quest'anno» per portare il lavoro «a compimento» nel 2015. La busta arancione rientra in un'ottica di trasparenza e semplificazione, a cui ha aperto la strada la dichiarazione dei redditi precompilata che dovrebbe vedere la luce sempre dal prossimo anno.

Ieri del resto c'è stata la disponibilità del Commissario Straordinario dell'Inps Vittorio Conti all'avvio delle procedure per dare maggiore consapevolezza ai lavoratori delle prestazioni che potranno ricevere al termine della carriera. L'idea per il Commissario è quella di spingere chi è oggi è ancora attivo a prendere le possibili contromisure, ad esempio investendo nella previdenza complementare. Già dai prossimi mesi quindi c'è da aspettarsi dunque la novità nella cassetta postale. Conti tuttavia non minimizza le difficoltà, soprattutto politiche. L'iniziativa della busta arancione, che si era fatta strada già sotto il governo Letta, annovera oltre a «una componente tecnica» anche «una politica, esponendo il governo a una responsabilità, perché significa tenere fissa l'architettura previdenziale».

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Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il secondo ed ultimo report sul monitoraggio delle domande presentate per l'accesso ai benefici della cosiddetta quinta salvaguardia prevista dall'articolo 1, comma 194 della legge 147/2013 e dal Decreto interministeriale 14 febbraio 2014. Kamsin Il documento diffuso mostra che le istanze di accesso al beneficio nel periodo intercorrente tra il 16 aprile e il 16 giugno 2014 (ultimo termine per l'invio delle domande) alle direzioni territoriali del lavoro sono state ben 7.489. All'appello, come nel precedente report, mancano tuttavia Sicilia e Trentino Alto Adige. 

Le istanze monitorate si riferiscono esclusivamente a quei lavoratori tenuti al "passaggio" presso la DTL ai fini del riconoscimento della salvaguardia. Si tratta in particolare dei:

1) lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto entro il 30 giugno 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo il 30 giugno 2012, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

2) lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto dopo il 30 giugno 2012 ed entro il 31 dicembre 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo la cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;

3) lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato per risoluzione unilaterale, nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data di cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.

Nell'ambito della prima categoria sono pervenute 4.058 domande a fronte di una disponibilità di 400 posti; nell'ambito della seconda categoria 1.088 richieste su un plafond di 500 posizioni disponibili; nella terza categoria 2.343 domande su 5.200 posizioni disponibili. Complessivamente il numero di istanze presentate supera di oltre mille unità i posti in palio per queste tre categorie di lavoratori (6100 posti contro 7.489 domande).

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Coinvolgere nel giro di un triennio 100 mila giovani cambiando i connotati del servizio civile attraverso progetti di solidarietà, inclusione, legalità a tutela del patrimonio culturale e geologico. Kamsin E garantire loro uno "stipendio" di circa 400 euro al mese. E' quanto sta studiando l'esecutivo per riformare il servizio civile italiano che vorrebbe anche estenderlo agli stranieri: «Un'altra cosa che vogliamo fare è aprirlo agli stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro Paese», ha indicato Luigi Bobba, sottosegretario al ministero del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle politiche giovanili e al servizio civile. Non servono titoli di studio, ma basta avere un'età compresa tra 18 e il 28 anni di età. Aggiunge il sottosegretario: «Stiamo studiando, in collaborazione con i ministeri dell'Ambiente e della Cultura la possibilità di legare il servizio sociale dei giovani volontari a progetti di recupero già finanziati».

Attualmente i volontari sono circa 15 mila, un migliaio sono gli enti accreditati a cui si aggiungeranno 37 mila nuove reclute a partire dal prossimo Ottobre. Le consultazioni sono andate avanti per oltre 3 mesi. Ma sullo sfondo c'è l'approvazione di un testo legislativo che dovrà trasformare il servizio civile nazionale (già in settimana in Consiglio dei ministri potrebbe presentare la legge delega) in modo da garantire in tempi brevi una riorganizzazione del servizio civile. Le aree di intervento sono state ridefinite: protezione civile, assistenza, ambiente, patrimonio artistico e culturale, servizio civile all'estero. I volontari riceveranno 433 euro al mese per una durata minima di 8 mesi prorogabili a 12. Ognuno costerà alle casse dello Stato circa 6.000 euro l'anno; l'obbligo è limitato alle 30 ore di lavoro settimanali e il rimborso non sarà compatibile con altri redditi.

Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una variante del reddito di cittadinanza per dare una "paghetta" ai giovani. «Non è un lavoro - chiarisce Francesca Bonomo deputata Pd che ha la delega al servizio civile e alle politiche giovanili.- e non vogliamo sia un lavoro sottopagato tantomeno però è un volontariato puro. Ma pensiamo che debba essere un'esperienza anche orientata ad avviare un percorso professionale. Pensiamo a un attestato finale, un riconoscimento in termini di crediti formativi. E stiamo lavorando per renderlo valido anche ai fini contributivi Inps».

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Il rateo ereditario è una somma che viene corrisposta agli eredi e comprende la parte di tredicesima maturata fino alla data del decesso e le eventuali somme spettanti e non riscosse dal pensionato.

L'Aula della Camera ha approvato oggi i quattro articoli del nuovo disegno di legge in materia di deroghe alla disciplina pensionistica Fornero, la cd. sesta salvaguardia. Kamsin Durante le votazioni sono state respinte le proposte emendative presentate da Sel e Lega Nord che premevano per un ampliamento delle deroghe in favore dei quota 96 della scuola. Il provvedimento approvato, lo si ricorda, intende estendere ad altri 32.100 lavoratori la possibilità di mantenere le regole pensionistiche piu' favorevoli allungando di un anno tutti i profili di tutela attualmente esistenti (il testo del progetto di legge). Il testo ora passa all'esame del Senato per la seconda lettura.

La maggioranza ha dunque retto a questo primo esame ed ha rimandato la questione degli insegnanti ad un emendamento da inserire nel decreto legge sulla pubblica amministrazione. ''Sulla vicenda di quota 96 siamo vicini ad una soluzione. Nel decreto di rifoma della Pa, come sottolineato dal presidente Boccia, ci sono infatti tutti i presupposti, normativi, di copertura e soprattutto temporali per sanare questa ingiustizia che riguarda oltre 4mila lavoratori del comparto scuola'' ha indicato Barbara Saltamartini, deputata Ncd e vicepresidente della commissione Bilancio.

''In questi mesi - prosegue - piu' volte abbiamo investito il governo della questione, anche con l'approvazione all'unanimita' della risoluzione a mia prima firma. Per questo siamo soddisfatti della disponibilita' e dell'attenzione mostrata dal sottosegretario Cassano, il quale oggi ha confermato come nel decreto sulla Pa ci sia la possibilita' di approvare un emendamento che ponga fine all'ingiustizia creata dalla legge Fornero''. ''Il Nuovo Centrodestra - annuncia Saltamartini - presentera' quindi un emendamento ad hoc, disponibile fin da ora a sostenere analoghe iniziative proposte anche dal resto della maggioranza, con l'auspicio che si arrivi anche in questa occasione ad una proposta unanime di tutti i gruppi parlamentari. Un impegno - conclude l'esponente del Ncd - che riteniamo doveroso nei confronti delle migliaia di lavoratori della scuola, che non possono andare in pensione pur essendo in possesso dei requisiti necessari, e per favorire l'ingresso di 4mila giovani nel comparto della scuola''.

Dura invece la reazione delle opposizioni:  ''Se come pare, dopo mesi di continui rinvii, non c'e' piu' un problema di coperture per risolvere la questione Quota 96, che sarebbero state individuate nel decreto PA, perche' la maggioranza si e' rifiutata stamattina di approvare un emendamento di SEL che avrebbe risolto la questione? E in vista del decreto PA, che tra le sue 50 norme non comprende la questione Quota 96, chi ci garantisce che, sulla base dei criteri di emendabilita' dei decreti legge, l'emendamento non venga dichiarato inammissibile per estraneita' di materia, o che la Corte non ne dichiari l'incostituzionalita'? ha detto Annalisa Pannarale. ''Questi lavoratori e lavoratrici della scuola rischierebbero l'ennesimo sopruso e un'ulteriore beffa. A questo punto, come ha proposto SEL questa mattina, sarebbe stato piu' utile impegnarsi per un decreto ad hoc, con un unico articolo su Quota 96. Anche su questo il governo e la maggioranza si sono mostrati sordi. Ci si assuma la responsabilita' di non illudere piu' questi lavoratori e di riaffermare la loro dignita', ha concluso Pannarale.

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