Nel biennio 2015-2016 il valore medio annuo dei voucher erogati per pagare i lavoratori occasionali è stato pari a 1,2 miliardi di euro, con un numero medio annuo di prestatori di 1,6 milioni. Nel biennio 2018-2019 il valore medio annuo dei contratti di prestazione occasionale e libretto famiglia è stato di 79 milioni con un numero medio annuo di prestatori pari a 89mila. I numeri sono stati illustrati dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico, intervenuto ieri in audizione alla Camera per commentare una serie di proposte di legge presentate a Montecitorio per regolamentare il lavoro accessorio. L’audizione è stata l’occasione per illustrare i numeri sui voucher alla luce della stretta nei confronti dello strumento operata nel luglio del 2017 con l’introduzione dei contratti di prestazione occasionale e del libretto di famiglia.
"Il passaggio dal vecchio sistema del lavoro accessorio al nuovo sistema del lavoro occasionale ha quindi comportato una riduzione del 93% in termini economici e del 95% in termini di lavoratori", ha detto il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico "Le ragioni del progressivo boom dei voucher e all'opposto del ricorso molto limitato ai contratti di prestazione occasionale e al libretto famiglia risiedono principalmente nei rispettivi impianti normativi".
L'abolizione dei voucher, ha ricordato Tridico, "ebbe ragioni politiche contingenti, ma il dibattito sui pro e sui contro era in atto da tempo". "Anche la credenza che queste forme atipiche di lavoro portino a riduzione del lavoro non regolare è sbagliata – ha aggiunto il presidente dell'Inps – la diffusione massiva di forme di lavoro flessibile, infatti, rende più complicato portare a termine con successo le azioni di vigilanza. I contratti iperflessibili possono essere utilizzati facilmente per coprire lavoro non dichiarato e utilizzati come forme di assicurazione contro il rischio di ricevere un verbale ispettivo. Inducendo così l'espansione del lavoro grigio".
Tridico ha poi ricordato che "quando i voucher furono aboliti quelle imprese che ne utilizzavano molti hanno aumentato la propria occupazione utilizzando altre forme contrattuali, per lo più incrementando temporanei o part time. Ciò suggerisce che la domanda di lavoro delle stesse imprese potesse essere coperta anche prima da contratti più stabili". Se si comparano imprese che "utilizzavano voucher" e "non li utilizzavano" dopo l'abolizione, si riscontra che i risultati delle ispezioni di vigilanza nell'aziende che utilizzavano voucher certificano una propensione all'utilizzo di lavoro non regolare relativamente più alta.
Tridico ha infine ricordato che a breve sarà possibile gestire i contributi dei contratti di prestazione occasionale (Cpo) e i pagamenti su libretto di famiglia direttamente attraverso l'app IO, così come è già possibile fare oggi per i contributi dei lavoratori domestici. Tridico ha sottolineato che in questo modo si offrirà un nuovo veicolo agile e semplice ai cittadini e alle imprese.