Partite Iva e Pensioni, Renzi promette un intervento a breve

Venerdì, 26 Dicembre 2014
La legge di Stabilità, nella versione approvata in via definitiva, non ha bloccato l'aumento dei contributi alla gestione separata dell'Inps e ha dato via agli aumenti decisi dal governo Monti. 

Kamsin Per le "giovani partite Iva" è "sacrosanto un intervento correttivo e mi assumo la responsabilità di fare un provvedimento ad hoc nei prossimi mesi". E' quanto ha indicato il Premier Matteo Renzi, ieri, prima della pausa natalizia lasciando intravedere la possibilità di nuovo intervento entro i primi mesi del 2015 sui giovani professionisti con redditi sino a 30mila annui.

«I giovani - ha ammesso il capo del governo - hanno avuto meno vantaggi di tutti dall'intervento che ha ridotto di un miliardo le tasse alle partite Iva». «La suddivisione interna - ha riconosciuto Renzi-  ha premiato un pò troppo i commercianti e gli artigiani mentre non ha valorizzato la nicchia dei giovani professionisti».

L'esecutivo rilancia, quindi, su un nuovo intervento ridurre su un versante le tasse ai giovani con partita Iva facendo marcia indietro rispetto alla stangata inflitta dalla legge di Stabilità e dall'altro lato accelerare i tempi dell'aumento della contribuzione a carico loro (e dei datori di lavoro) costruendo i presupposti per garantire in futuro pensioni migliori. Un intervento che dovrebbe rivedere da un lato il regime dei minimi, modificato nella legge di stabilità, e la diminuzione delle aliquote previdenziali che dal prossimo anno saliranno dal 27,72 al 29,72 per cento. Un costo insostenibile per molti giovani professionisti.

Il regime fiscale dei minimi, fino ad oggi, prevede che le partite Iva under 35 siano sottoposte ad un prelievo del 5% sull'Irpef. Dal prossimo anno, per effetto della manovra, salirà al 15%. Ma non solo. Il nuovo regime prevede una forfettizzazione del reddito imponibile, mentre il vecchio regime dava la possibilità di portare in deduzione, senza alcun limite, i costi relativi all'attività. Inoltre le regole che stanno per andare in soffitta prevedono un tetto massimo di 30 mila euro mentre il nuovo sistema sì ferma a 15 mila.

In pratica, se prima i freelance potevano garantirsi l'accesso al regime agevolato con un fatturato fino a 30mila euro, da gennaio dovranno restare sotto i 15mila euro. Per i commercianti, invece, il tetto è salito da 30 a 40mila euro. In Via XX Settembre sono convinti che la soluzione migliore sia una armonizzazione dell'aliquota intorno al 15% per tutti con un tetto fissato a 20-30 mila euro.

Con la Stabilità, inoltre, non si è posto alcun correttivo a una norma risalente al periodo Monti-Fornero, che prevede l'aumento dei contributi Inps per coloro che sono iscritti alla gesitone separata. Da qui al 2018, la soglia dell'aliquota passerà dal 27 al 33%, con un gradino al 29% già dal prossimo anno. Una situazione che ha portato l'associazione Acta dei freelance a lanciare l'allarme della "fuga dalla Gestione separata Inps". Insieme ad altre associazioni, ha fatto notare che tra commercianti e gestione separata significa tendere verso "un divario di oltre 9 punti" percentuali. "Oggi la differenza di 4 punti tiene legati alla Gestione separata Inps molti freelance, ma domani, con 9 punti di divario, la fuga sarà questione di sopravvivenza.

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