Come noto dallo scorso 6 marzo 2019 il Dl 4/2019 ha introdotto la «Pensione di cittadinanza» (PdC), quale misura di contrasto alla povertà delle persone anziane, è rivolta a nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più soggetti di età pari o superiore a 67 anni, adeguata agli incrementi della speranza di vita di cui all'articolo 12 del decreto-legge n. 122 del 2010. In seguito alla conversione in legge del Dl 4/2019 è stato previsto che la PdC possa essere concessa anche nei casi in cui il/i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore a 67 anni, convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza di età inferiore al limite indicato. L'importo teorico della PdC è di 630 euro al mese (882 euro per la coppia di coniugi) a cui si possono aggiungere 150 euro mensili in caso di pagamento del canone di locazione o del mutuo per l'acquisto della prima casa, per un totale massimo di 780 euro (1032 euro per la coppia). La cifra è teorica perchè da essa occorre sottrarre eventuali altri trasferimenti monetari che lo stato riconosce alle famiglie anziane sprovviste di redditi. Ad iniziare dall'assegno sociale e dalle sue relative maggiorazioni.
Ebbene sul totale di domande RdC/PdC presentate, pari a 1.372.009, l'Inps ha accolto sino ad oggi 737.159 relative al Reddito di Cittadinanza (cioè relative a nuclei in cui siano presenti soggetti con meno di 67 anni) e solo 102.661 di Pensione di Cittadinanza. Ben 376.121 le domande respinte; 8.952 quelle decadute; 25.908 quelle ancora sospese in attesa di documentazione integrativa e 64 le domande revocate. Tali numeri includono, tuttavia, anche quelle relative all'RdC dato che il beneficio si caratterizza come PdC solo successivamente alla fase di istruzione e accoglimento della domanda (pertanto, le domande con problematiche emerse in fase di verifica dei requisiti - come ad esempio le respinte per superamento della soglia ISEE o del reddito familiare - sono indistinte dal punto di vista della classificazione RdC/PdC).
Complessivamente l'Inps ha comunicato che sono stati disposti 239.896 accrediti per un totale di 49.654.562,01 di euro, riferiti alle mensilità poste in pagamento dal mese di aprile 2019 in relazione alle domande presentate a decorrere dal 6 marzo 2019. Il bilancio delle erogazioni è comunque magro: delle poco più di 100 mila domande accolte e poste in pagamento dall'Inps quasi la metà non supera i 100 euro mensili (15.148 comprese tra 40 e 50 euro, 31.426 tra 50 e 100 euro mensili), 21.108 prestazioni sono comprese tra 100 e 200 euro al mese, 17.579 tra 200 e 400 euro, 15.514 tra 400 e 780 euro e solo 899 domande superano la cifra di 780 euro al mese. Sul quadro pesa il mancato raccordo con quei trattamenti assistenziali come l'assegno sociale e le sue relative maggiorazioni di cui, in sostanza, la PdC è una sorta di duplicazione. Una situazione che era stata già anticipata sulla nostra rivista al momento della presentazione della misura.