Eessi consentirà di scambiare progressivamente le informazioni con gli enti degli altri Paesi europei interessati in modo completamente telematico, attraverso documenti elettronici strutturati che sostituiranno gli attuali formulari cartacei. I vantaggi per i cittadini europei (studenti, disoccupati, lavoratori, pensionati e loro familiari) saranno costituiti dalla maggiore rapidità nella gestione delle domande e nel pagamento delle prestazioni pensionistiche, a sostegno del reddito, sanitarie e per infortuni sul lavoro e malattie professionali, oltre che nella gestione delle pratiche in materia di legislazione applicabile, distacchi e recuperi di contributi e prestazioni indebite.
Il nuovo sistema assicura un elevato livello di protezione dei dati, in linea con gli standard più elevati di sicurezza informatica. Garantisce, inoltre, un flusso standardizzato delle informazioni, maggiore facilità nella comunicazione grazie alla digitalizzazione degli scambi e una migliore qualità e completezza dei dati scambiati, anche al fine di ridurre il rischio di frodi ed errori.
L'Inps, pertanto, ha fornito le prime indicazioni organizzative per il corretto presidio della gestione telematica degli scambi di dati e informazioni con le istituzioni degli altri Stati che applicano la normativa comunitaria nella Circolare numero 97 del 28 Giugno 2019. In particolare da un punto di vista amministrativo l'Ente previdenziale ha diviso l'attività di gestione telematica degli scambi con le altre istituzioni europee in quattro settori così suddivisi: Pensioni, Ammortizzatori Sociali (Disoccupazione, Prestazioni familiari, Malattia e Maternità),Settore Entrate, nonché il settore Recuperi contributi e prestazioni indebite. Per ciascun settore sono indicate le istruzioni amministrative e l'individuazione dei centri responsabili della trattazione e gestione delle pratiche e dei rapporti con gli stati esteri tramite, per l'appunto, il nuovo sistema Eessi.
Per quanto riguarda il settore pensioni l'Inps conferma l'attuale suddivisione delle sedi a seconda se la domanda proviene da un residente all'estero (ove cioè l'Ente Previdenziale è “controparte”) oppure da un residente in Italia (dove l'Ente previdenziale risulta "titolare del caso"). Nella prima ipotesi la gestione resta affidata ai Poli territoriali specializzati per i residenti all’estero; per le istanze provenienti dai residenti in Italia l’operatività rimane affidata ai Poli territoriali specializzati per i residenti in Italia, laddove costituiti, o in alternativa alle Strutture territoriali che già attualmente gestiscono le pensioni in regime comunitario. Negli altri settori l'attività di interlocuzione vede l'attribuzione di ruoli e competenze prevalentemente alle Direzioni Regionali e alle Direzioni Centrali Metropolitane dell'Inps sia se la domanda proviene da un residente all'estero sia se proviene da residenti in Italia.