La Commissione europea ha aperto una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia per la disparità, che in seguito alla riforma Fornero, si è creata a causa dei differenti requisiti contributivi necessari per aver diritto alla pensione anticipata. Kamsin Questa norma, contenuta nella legge 214/2011 art. 24 comma 10, violerebbe l'art. 157 comma l del Trattato, perché prevede il requisito contributivo, di 42 anni e 6 mesi per gli uomini e di 41 anni e 6 mesi per le donne, al fine di aver diritto alla pensione anticipata.
E' quanto ha ricordato ieri una nota diffusa da Bruxelles che chiede all'Italia un intervento rapido su questo fronte. La decisione su come operare la modifica è ora squisitamente di natura politica in quanto è possibile intervenire con due modalità: o innalzando il requisito contributivo di un anno previsto per le lavoratrici donne, portando l'asticella a 42 anni e 6 mesi per tutti, o abbassando di un anno il requisito richiesto ai lavoratori uomini (e in tal caso i requisito si attesterebbe a 41 anni e 6 mesi per tutti i lavoratori). Gli effetti però sono di segno opposto per le Casse dello stato.
Qualora infatti si decidesse per un innalzamento dell'età pensionabile delle donne, secondo le stime del Dossier Cottarelli che già a Marzo aveva contabilizzato la misura per rispondere alle richieste dell'Ue, la novità potrebbe comportare risparmi di 200 milioni di euro per il 2014, di 500 milioni di euro per il 2015 sino a raggiungere il miliardo di euro dal 2016 in poi.
Zedde