Con la Riforma della Pubblica Amministrazione calendarizzata per il prossimo 13 Giugno in Cdm il governo Renzi potrebbe abbassare l'età di pensionamento dei magistrati.
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E' sul tavolo del Ministero della Funzione Pubblica infatti una norma che potrebbe eliminare il regime particolare di cui oggi godono i giudici e che gli permette di restare al lavoro fino al compimento dei 75 anni di età. Secondo la titolare della Funzione Pubblica Marianna Madia si potrebbe allineare il ritiro dei giudici a 70 anni in modo da equipararli ai limiti previsti per gli altri impiegati nelle Pubbliche Amministrazioni, in particolare medici e professori universitari.
L'ipotesi allarma il Csm, il Consiglio superiore della magistratura. Una misura del genere, ha segnalato Riccardo Fuzio, consigliere del Csm "ha profili di preoccupazione, perché si va a operare una modifica del sistema che avrebbe un impatto sulla funzionalità degli uffici giudiziari, specie quelli della giustizia civile". "La norma produrrebbe un vuoto nell'organico di oltre 400 magistrati, visto che circa 380 hanno superato i 70 anni e 66 ne hanno 69. Sarebbe necessaria una norma transitoria per consentire di compensare le uscite".
Nori: "non credo ci saranno ipotesi di prepensionamenti nel pubblico impiego"
Intanto sull'ipotesi di ricorrere a nuovi prepensionamenti degli statali, il dg dell'Inps, Mauro Nori, facendo riferimento al tavolo aperto tra l'Istituto ed i ministeri dell'Economia, della Pa e del Lavoro avverte: "Sto alle dichiarazioni dei ministri che hanno escluso ipotesi di prepensionamento nel pubblico. Si può parlare di provvedimenti", ha detto, che, "senza effettuare scivoli o prepensionamenti», agevolino "una sorta di turnover". Ma era stata la stessa Ministra Madia ad indicare chiaramente la possibilità, qualora necessario, di valutare «brevi anticipazioni» rispetto all' età pensionabile di sei mesi, un anno al massimo. Attesa anche per conoscere se i provvedimenti del governo, si attende un decreto legge ed un disegno di legge delega, che conterranno anche delle modifiche rispetto al regime sperimentale donna, istituto che, com'è noto, si avvicina alla sua scadenza naturale prevista per il 31 Dicembre 2015.