Si riapre il cantiere delle pensioni. L'annuncio lo ha dato ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti in un'intervista a Sky. "Con la legge di stabilita' ci saranno deroghe ''significative'' sulla riforma Fornero delle pensioni", anche se il ministro non ha quantificato le risorse che verranno impiegate per ampliare la platea delle persone esentate dagli effetti della riforma. ''Abbiamo diverse simulazioni quando iniziera' l'esame collegiale per la legge di stabilita' vedremo le risorse''. Kamsin Poletti ha rilevato che l'intervento riguardera' quei lavoratori avanti con gli anni e che hanno perso il lavoro ma che ancora non hanno i requisiti per la pensione".
Le ipotesi che attualmente sono state presentate, come già anticipato da Pensioni Oggi sono tre: il prestito pensionistico con micro-prelievi sull'assegno una volta conseguita la pensione; la proposta Damiano-Baretta (pensione già a 62 anni con penalizzazioni monetarie crescenti); l'introduzione della quota 100 (con almeno 60 anni di età e 40 di contributi) (qui i dettagli delle varie opzioni). Ipotesi tuttavia che difficilmente riusciranno a ricevere il via libera del Tesoro già dal prossimo autunno a meno che non si trovi una copertura economica adeguata o un sistema di penalizzazioni piu' corposo.
Molto piu' probabile dunque che la legge di stabilità contenga un intervento piu' "soft", una soluzione "ponte" ossia un anticipo di uno o massimo due anni sui requisiti per l'ingresso alla pensione (anticipata o di vecchiaia) in favore di coloro che sono senza lavoro ed in condizioni economiche disagiate. Un intervento che avrebbe comunque il pregio di essere strutturale e dunque di consentire l'accesso al beneficio anche a coloro che hanno perso il posto di lavoro dopo il 2011 per effetto della crisi. I costi di tale operazione, come fanno notare fonti vicine a Palazzo Chigi, sarebbero piu' sostenibili per le finanze dello Stato dato che l'anticipo della pensione consentirebbe il risparmio dei costi degli ammortizzatori sociali, cassa integrazione e mobilità normale o in deroga.
Misura questa che potrebbe affiancare un'estensione del regime sperimentale donna almeno sino al 2018 con l'allargamento in favore dei lavoratori uomini.
Ecco il Piano di Poletti per introdurre maggiore flessibilità Zedde