Pensioni, Quanto costano i contributi volontari nel 2025

Sabato, 15 Marzo 2025
Circolare Inps con i valori 2025. Aumenti dello 0,8% per l’adeguamento all’inflazione registrata lo scorso anno. Spesa minima di 4.141€ per coprire un anno ai fini pensionistici.

Salgono leggermente i costi per coprire un anno intero di contribuzione volontaria. Nel 2025 occorre una spesa minima di 4.141 euro rispetto ai 4.109 euro dello scorso anno. Lo rende noto l’Inps nella Circolare n. 58/2025 in cui sono contenute le consuete tabelle per la generalità dei lavoratori dipendenti ed autonomi iscritti all’Inps a seguito dell’adeguamento all’inflazione (+0,8%) registrata nel 2024. Il 2025, inoltre, vede l’ultimo aumento delle aliquote dei collaboratori under 21 che raggiungono così lo stesso valore dei senior, cioè 24% artigiani e 24,48% commercianti.

Valori 2025

Le somme da versare differiscono a seconda della decorrenza dell'autorizzazione: prima o dopo il 31 dicembre 1995. L'ammontare del contributo volontario si ottiene, infatti, applicando alla retribuzione di riferimento (quella dell'ultimo anno di lavoro), l'aliquota contributiva vigente che per gli ex dipendenti è pari al 27,87%, se autorizzati sino al 31 dicembre 1995, e al 33%, per le autorizzazioni successive. In entrambi i casi c’è un minimale di reddito settimanale (241,36€ nel 2025) a garanzia che il versamento sia sufficiente a coprire il periodo ai fini pensionistici. Il contributo minimo, pertanto, non può essere inferiore a 79,65€ a settimana che moltiplicato per 52 settimane fa 4.141,74€.

La prima fascia di retribuzione pensionabile, oltre la quale si versa l’aliquota aggiuntiva dell’1%, è pari a 55.448€. Il massimale, valido per i soggetti privi di anzianità assicurativa al 31.12.1995 o optanti al sistema contributivo ai sensi dell’articolo 1, co. 23 della legge n. 335/1995 è di 120.607€.

Artigiani e commercianti

Per le due categorie di lavoratori autonomi le regole della prosecuzione volontaria, nonostante la riforma della materia introdotta dal dlgs n. 184/1997 (uno dei provvedimenti di attuazione della riforma Dini del 1995), fanno ancora riferimento alla legge n. 233/1990. Di conseguenza, agli artigiani e commercianti deve essere tuttora attribuita una delle 8 classi di reddito previste dalla legge richiamata e, in particolare, la classe il cui reddito medio risulti pari o immediatamente inferiore al valore medio mensile dei redditi prodotti dall'interessato negli ultimi 36 mesi (tre anni) di attività. L'aliquota obbligatoria 2025 è confermata in 24% per gli artigiani e 24,48% per i commercianti e per la prima volta si allinea a quella dei collaboratori di età non superiore a 21 anni.

Parasubordinati

Ai fini della determinazione del contributo volontario deve essere presa in considerazione esclusivamente l'aliquota l'Ivs vigente per i soggetti privi di tutela previdenziale (non assicurati e non titolari di pensione) pari, per l'anno 2025 al 33% (25% per i titolari di partita Iva). Poiché il minimale per l'accredito contributivo resta fissato in 18.555 euro, l'importo minimo dovuto dai prosecutori volontari della Gestione Separata non potrà essere inferiore a 4.638,84€ su base annua e 386,57 euro su base mensile per quanto concerne i professionisti, e a 6.123,24 euro su base annua e 510,27€ su base mensile per quanto concerne tutti gli altri iscritti.

Documenti: Circolare Inps 58/2025

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