Pensioni, Biondelli: "Il Governo ha ampliato la platea per l'Ape sociale"

redazione Venerdì, 27 Ottobre 2017
Il Sottosegretario al Welfare risponde ad una interrogazione parlamentare della Lega Nord in Commissione Lavoro alla Camera. 
Il Governo ribadisce la disponibilità a risolvere le criticità in materia di Ape sociale e lavoratori precoci. Lo ha precisato ieri il sottosegretario al welfare, Franca Biondelli, rispondendo ad una interrogazione parlamentare in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. La Lega Nord aveva chiesto conto dell'elevato numero di reiezioni, da parte dell'INPS, delle domande per l'accesso alla indennità di APE sociale e per l'uscita agevolata dei cosiddetti lavoratori precoci, di cui alla legge di bilancio 2017. La Biondelli ha però precisato che sulla questione è "di recente intervenuto il Ministero del lavoro e delle politiche sociali fornendo all'INPS alcuni criteri di interpretazione normativa, che potranno essere utilizzati dall'Istituto per la valutazione delle domande ancora in istruttoria, nonché essere considerati per l'eventuale esercizio dei propri ampi poteri di autotutela".

Il Ministero ha infatti chiarito i criteri di individuazione dello stato di disoccupazione tanto per i lavoratori subordinati (per i quali appare applicabile l'articolo 19, comma 3, del decreto legislativo n. 150 del 2015, secondo cui «lo stato di disoccupazione è sospeso in caso di rapporto di lavoro subordinato di durata fino a sei mesi»), quanto per i lavoratori che svolgono prestazioni di lavoro occasionale, anche retribuite con voucher (parificabili a tali fini ai lavoratori subordinati in considerazione delle concrete modalità di svolgimento della prestazione, ovvero valutabili sulla base della previsione dell'articolo 54-bis, comma 4, del decreto-legge n. 50 del 2017, ai sensi del quale «i compensi percepiti dal prestatore occasionale (...) non incidono sullo stato di disoccupato»), quanto infine per i lavoratori parasubordinati e autonomi.

Per quanto attiene, invece, ai lavoratori impegnati in attività gravose, il Ministero del lavoro ha rappresentato l'opportunità che l'INPS, prima di concludere la procedura di certificazione dei requisiti richiesti, prosegua nell'attività istruttoria – coinvolgendo tutte le amministrazioni interessate – al fine di verificare se sussistano le condizioni minime per l'accoglimento. Inoltre, si è segnalata la necessità di comporre le questioni problematiche emerse in sede di istruttoria delle domande mediante l'adeguamento del Protocollo – previsto dagli articoli 5, comma 4, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 87 del 2017 e 5, comma 3, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 88 del 2017 – individuato quale strumento di armonizzazione dei dati in possesso delle Amministrazioni.

Al riguardo, l'esponente di Governo precisa che è stato istituito presso il Ministero un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, presso il quale l'INPS ha reso noto di aver elaborato le indicazioni operative per procedere all'attuazione delle indicazioni interpretative fornite e al riesame delle domande di accesso all'Ape sociale già pervenute. Per quanto riguarda l'APE volontaria il relativo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di regolamentazione (n. 150 del 4 settembre), al termine del complesso iter di adozione, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del 17 ottobre 2017. Infine, il sottosegretario ha ricordato che – nell'ambito della predisposizione dello schema del disegno di legge di bilancio 2018 – questo Ministero ha proposto modifiche migliorative e ampliative dell'istituto dell'APE sociale, con particolare riguardo alle lavoratrici madri e ai lavoratori con contratti a tempo determinato.

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«Intanto - ha spiegato Poletti - faremo un lavoro di approfondimento per un'analisi degli elementi numerici, delle platee a cui ci si riferisce. Ci rivolgiamo a giovani con carriere discontinue ma dobbiamo definire quali sono gli elementi precisi che definiscono le platee». Inoltre, nell’incontro del 4 maggio, ha aggiunto il ministro, «faremo una riflessione sulla previdenza complementare. Si sa che il trattamento previdenziale e la previdenza complementare hanno una connessione e serve un approfondimento tecnico».
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