Con la legge di stabilità Renzi dice "no" agli interventi previsti nel Dossier Cottarelli di inizio anno. Nessun taglio alle invalidità e al prelievo sulle pensioni d'argento. Ma i problemi sul tavolo restano gli stessi.
Kamsin La legge di stabilità ha effetti quasi neutri per centinaia di migliaia di lavoratori e pensionati. Il Governo non ha previsto sostanziali modifiche sulle pensioni nè in senso peggiorativo nè migliorativo. Congelati dunque quegli interventi che erano stati proposti nel Dossier Cottarelli ad inizio anno che avrebbero portato ad una stretta sugli assegni di accompagnamento per l'invalidità (nel documento elaborato dal Commissario Straordinario si proponeva di ancorarli ad un requisito reddituale intorno a 30-45 mila euro annui) e sulle pensioni di reversibilità.
Il Documento "suggeriva" inoltre al Governo l'introduzione di un contributo di solidarietà sugli assegni superiori a 2mila euro netti al mese nonchè l'incremento di un anno dei requisiti per accedere alla pensione anticipata per le lavoratrici.
Si tratta di un importante riscontro dato che, simili proposte avrebbero comportato un ulteriore indebolimento delle prestazioni sociali e inferto un duro colpo, l'ennesimo, al sistema pensionistico italiano. In senso peggiorativo c'è da annotare però una stretta fiscale sulla previdenza complementare e sulle casse private che saranno chiamate a contribuire maggiormente alla fiscalità generale rispetto a quanto accade attualmente. Una misura che può avere anche ulteriori risvolti negativi in quanto, almeno le Casse private, potrebbero essere costrette ad incrementare le aliquote contributive degli iscritti per compensare il prelievo fiscale sugli assegni.
Dall'altra parte la to do list del governo resta la stessa. Il provvedimento delude infatti le legittime aspettative dei 4mila lavoratori della scuola che si riconoscono nel movimento dei cd. quota 96 e dei lavoratori precoci che chiedono la cancellazione delle penalizzazioni sino al 2017. Resta poi da inserire una soluzione strutturale per i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro dopo il 2011 e da concludere il riesame dei lavoratori "salvaguardati" rimasti fuori dalle tutele. Alcune di queste misure potrebbero trovare spazio nel corso dell'esame parlamentare della legge di stabilità (che sarà approvata nel mese di dicembre).
Zedde