L'esecutivo potrebbe presentare in Senato un emendamento per consentire al personale delle Province in soprannumero di accedere alla pensione con le vecchie regole sino al 2018.
Kamsin Saranno esaminati dall'aula di Palazzo Madama gli ulteriori emendamenti che il Governo presenterà alla legge di stabilità. Il provvedimento è infatti arrivato al Senato dopo il prima via libera di Montecitorio di ieri. L'aula di Palazzo Madama dovrà sciogliere ancora diversi nodi ad iniziare da Irap, regime dei minimi dei professionisti, introduzione della local tax ed ulteriori provvedimenti sulle pensioni.
Proprio su questo fronte all'ordine del giorno c'è una modifica della tassa di rivalutazione del Trattamento di fine rapporto a fini previdenziali. L’aliquota dovrebbe scendere al 14% (nel ddl il Governo la ha alzata dall’11% al 17%). Discorso aperto anche per i fondi complementari. La tassazione è stata portata dall’ 11,5% al 20%, l’ipotesi alla quale si lavora è abbassare il prelievo al 17%.
C’è poi il discorso degli investimenti delle Casse di previdenza privata. Anche per loro il governo, con la manovra, ha innalzato la tassazione sugli investimenti dal 20% al 26%. Nel passaggio del testo al Senato si potrebbe tornare indietro, con la tassa sugli investimenti delle Casse che tornerebbe al 20%.
Tra le novità che dovrebbero sbarcare in Senato, secondo quanto si apprende da fonti vicine a Palazzo Chigi, c'è anche una norma che consentirebbe il prepensionamento dei dipendenti delle province in esubero. La Riforma Delrio ha infatti messo in soprannumero il 50% del personale nelle province normali e il 30% di quello impiegato nelle province che si stanno trasformando in Città Metropolitane.
Ebbene, per consentire lo svuotamento dei vecchi enti di area vasta (previsto dalla legge 56/2014), circa 28mila persone secondo i calcoli parlamentari, il Governo dovrebbe presentare una proposta per consentire sino al 31 Dicembre 2018 il prepensionamento del personale in soprannumero; con la proposta, quindi, i lavoratori in parola potranno uscire, in via eccezionale, con le regole vigenti prima dell'introduzione della legge Fornero del 2011. Saranno gli enti a comunicare, entro 90 giorni, i beneficiari della misura con i termini e le modalità della risoluzione unilaterale del rapporto.
Gli altri lavoratori in soprannumero saranno presi in carico dagli altri enti, Regioni e Comuni in primis ma anche uffici giudiziari ed altre amministrazioni dello Stato tra cui agenzie, università ed enti pubblici non economici. A tal fine l'emendamento governativo fissa al 31 Marzo del prossimo anno la data entro cui deve essere individuato il personale non prepensionabile da mantenere quello, invece, da inserire in appositi piani di mobilità.
Zedde