Il rinnovo del contratto del personale non dirigente alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha finalmente visto la luce l'8 aprile scorso. La notizia è davvero rilevante dato che stiamo parlando di un rinnovo a sua volta ampiamente scaduto che riguarda il triennio 2016-2018 e che riguarda 2.700 tra lavoratrici e lavoratori.
Dopo tre anni di trattative, l'ipotesi di accordo firmata da Aran e sindacati prevede aumenti medi mensili di circa 125 euro per 13 mensilità pari a un aumento del 3,48%. Saranno inoltre erogati arretrati per il periodo di vacanza contrattuale in media di circa 5.387 euro, oltre all'assegnazione di un'indennità di presidenza di circa 456 euro al mese a partire dal 2020 e numerose novità sul piano normativo, tra le quali si segnalano il congedo straordinario per le donne vittime di violenza, l'estensione dei diritti dei coniugi alle unioni civili, l'incremento delle ore di permesso a disposizione dei dipendenti.
L'ipotesi di accordo, che dovrà ricevere il disco verde per la stipula definitiva, sbloccherà anche l'avvio delle trattative per il successivo rinnovo 2019-21, anch'esso scaduto.
Rinnovo contratto Pcm 2016-18, la parte economica
Gli aumenti medi in busta paga saranno pari al +3,48%, pari a circa 125 euro medi mensili spalmati su 13 mensilità, ai quali si aggiungono 5.387 euro medi di arretrati in copertura del periodo che va da gennaio 2016 a dicembre 2020. Inoltre, con decorrenza 2020, viene istituita un'indennità di presidenza pari a 456 euro.
Sul piano delle fasce economiche l'accordo ne prevede la costituzione di due nuove: la A-F10 e la B-F10 che interessano il personale in posizione apicale e potranno dare sviluppi economici sul piano della contrattazione integrativa. A proposito di quest'ultima, peraltro, l'ipotesi di accordo prevede la partecipazione delle Rsu alla contrattazione in materia di indennità legate alle condizioni di lavoro.
Rinnovo contratto Pcm 2016-18, la parte normativa
Il rinnovo registra un'ampia rivisitazione delle relazioni sindacali che vedono, ad esempio, l'istituzione presso l'Aran dell'Osservatorio a composizione paritetica con il compito di monitorare i casi e le modalità con cui l’amministrazione adotta gli atti.
C'è l'introduzione di nuovi istituti a favore dei dipendenti come il congedo straordinario per le vittime di violenza di genere nel contesto più ampio della loro tutela, le ferie e i riposi solidali per i dipendenti con necessità di assistere i figli bisognosi di cure, la disponibilità di 19 ore di permessi per l'effettuazione di visite mediche, l'esclusione dei giorni di terapia cosiddetta salvavita dalle assenze per i lavoratori affetti da gravi patologie.
Inoltre, l'intesa include 18 ore di permessi per motivi personali e familiari, l'estensione dei diritti dei coniugi alle unioni civili e, infine, l'incremento da 30 a 60 minuti del tempo disponibile in caso di reperibilità per recarsi sul posto di lavoro.