Alla fine anche il settore sanità ha il suo nuovo contratto 2019-2021. E’ stata, infatti, siglata ieri la pre-intesa tra Aran e parti sindacali che rinnova sia parte economica che normativa di un settore che conta circa 550 mila lavoratori di cui quasi 270 mila infermieri.
Sul piano del trattamento economico, l’accordo riconosce - a decorrere dall’1/1/2021 – un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi ed una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità. Per l’applicazione del nuovo sistema di classificazione professionale è stato inoltre previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità.
Al fine di valorizzare il ruolo di alcuni specifici profili del ruolo sanitario e socio-sanitario, la novità più significativa è l’istituzione dell’indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l’indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri profili del ruolo sanitario e socio-sanitario ed una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso. Si inizia con 40 Euro in più al mese a titolo di anticipazione, che potrà arrivare, a conguaglio, fino a 100 euro.
Considerando anche le nuove indennità, l’accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mese, corrispondenti ad una percentuale di rivalutazione del 7,22%.
Cinque aree
Dal punto di vista normativo la novità principale è la revisione del sistema di classificazione del personale. Al posto delle vecchie categorie arrivano cinque aree di inquadramento: professionisti sanitari e funzionari, assistenti, operatori, personale di supporto e personale ad alta qualificazione (che, al momento, resta vuota come accaduto per altri comparti). A ciascuna area fanno capo tre ruoli: quello sanitario (distinto rispetto agli altri ruoli nei quali confluisce il resto del personale); quello socio-sanitario; quello amministrativo, tecnico e professionale, della ricerca sanitaria e supporto alla ricerca.
In ogni ruolo possono essere attribuiti i seguenti incarichi: incarico di posizione, per il solo personale inquadrato in area elevata qualificazione; incarico di funzione organizzativa, per il solo personale inquadrato nelle aree dei professionisti della salute e funzionari; incarico di funzione professionale, per il personale delle aree dei professionisti della salute e dei funzionari, degli assistenti e degli operatori.
Gli incarichi dureranno 5 anni e saranno di tre tipologie: base, media ed elevata complessità. Le indennità relative agli incarichi di media ed elevata complessità sono state integrate con aumenti economici considerevoli.
Per gli infermieri arriva l’incarico «base»
Tra le novità il personale dell’area professionisti Sanitarie e dei Funzionari (quindi tutti gli infermieri e le altre professioni sanitarie) si vede riconosciuto, automaticamente e senza selezioni, un incarico di base, che coincide con le funzioni che svolge quotidianamente (simile, per struttura, a quello dei medici), composto da una parte fissa, e da una variabile. Al personale delle aree assistenti ed operatori, invece, l’incarico base potrà essere assegnato solo in presenza si requisiti specifici tra cui l’anzianità di servizio.
Progressioni economiche
È stato delineato inoltre un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali prevedendo «differenziali economici di professionalità» da intendersi come incrementi stabili del trattamento economico finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti, nello svolgimento delle attribuzioni proprie dell’area di classificazione.
Documenti: La pre-intesa sul CCNL 2019-2021