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- Roma, 10 lug. - La commissione Affari costituzionali ha dato mandato ai relatori affinche' riferiscano in Aula sulla riforma del Senato. Si dice soddisfatta il ministro Maria Elena Boschi: "esce un buon testo, abbiamo rispetto l'impegno a licenziarlo oggi dalla commissione. Un ringraziamento, veramente, a tutti". "Siamo arrivati con una lunga discussione ad un testo arricchito, che ha tenuto conto dei suggerimenti emersi dal dibattito" dichiara da parte sua la presidente della commissione e relatrice del ddl sulle riforme Anna Finocchiaro. "E' stato un gran lavoro, ora ci sara' il vaglio dell'aula, ma abbiamo proceduto con i criteri e l'impegno dovuto al tema importante" della modifica della Costituzione. Il testo, sottolinea ancora, "gia' risente parecchio del passaggio parlamentare". Ci saranno problemi in aula? "Credo di no - risponde - credo che la maggioranza che assiste il testo e' molto larga. In aula ci saranno anche posizioni diverse, ma e' normale che sia cosi'". Calderoli, ora su Senato testo democratico Il nuovo testo sulla composizione del Senato costituisce "un passo in avanti. Non solo rispetto all'estetica del testo stesso, ma e' tornato ad essere democratico" dice Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e relatore del ddl sulle riforme. A chi gli chiede se la Lega votera' questo testo, l'esponente del Carroccio risponde: "La parte a regime si'. Non sono d'accordo sulle norme transitorie", aggiunge in riferimento alla seconda parte dell'emendamento sulla composizione del Senato che riguarda, in sede di prima applicazione e fino alla data di entrata in vigore della legge ordinaria, le modalita' di conteggio dei voti per l'assegnazione dei seggi. Campanella (ex M5S), nuovo Senato Frankstein Di parere opposto il senatore Francesco Campanella, ex M5S, ora nel Misto: "Se il nuovo Senato e' quello che esce dal lavoro della commissione, meglio abolirlo", afferma. "E' uscito fuori una sorta di Frankstein istituzionale solo debolissimo e destinato all'inutilita'", spiega. "La nostra totale contrarieta'" al testo resta, "anche alla luce dell'ultimo emendamento ripasticciato" dichiara la capogruppo di Sel Loredana De Petris, che sulle riforme annuncia: "Continueremo la nostra battaglia da lunedi' in aula con ogni strumento a disposizione da regolamento". .
- Roma, 10 lug. - La commissione Affari costituzionali ha dato disco verde alla composizione del nuovo Senato. Senato della Repubblica, e' questo il testo uscito dalla commissione che modifica l'articolo 57 della Costituzione, e' composto da 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da 5 senatori che possono essere nominati dal presidente della Repubblica. I consigli regionali e i consigli delle province autonome di Trento e Bolzano eleggono metodo proporzionale - viene cambiato cosi' l'emendamento presentato dalla relatrice - i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori. Nessuna regione puo' avere un numero di senatori inferiore a due. Ciascuna delle province autonome di Trento e Bolzano ne ha due. La ripartizione dei seggi fra le regioni si effettua in proporzione alla loro popolazione quale risulta dall'ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei piu' alti resti. La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali nei quali sono stati eletti. Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalita' di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica fra i consiglieri regionali e i sindaci, nonche' quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun consiglio. Il nuovo testo elaborato dalla commissione e' a firma della relatrice presidente della commissione, Anna Finocchiaro. Questa parte del testo non e' firmata da Roberto Calderoli che ha dichiarato di condividerne il contenuto, secondo quanto si apprende, ma aspetta la formulazione definitiva. Nel testo della presidente Finocchiaro ci sono anche le norme transitorie che, in attesa della legge ordinaria che le disciplinera', da' conto delle modalita' di calcolo dei voti in sede di prima applicazione. .

Sarà lungo il percorso attuativo della delega fiscale. Il Decreto legislativo sulla semplificazione fiscale è giunto con due settimane di ritardo alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato e della Camera per l'acquisizione dei loro pareri. Kamsin Nonostante i tempi stretti dichiarati dall'esecutivo l'approvazione definitiva del primo decreto legislativo (il governo ha infatti licenziato anche un secondo provvedimento in materia di Riforma del Catasto che attualmente è giunto solo in Senato), avverrà dunque dopo la pausa estiva in concomitanza con i lavori sulla legge di stabilità. Lo schema di decreto legislativo sulla Riforma Fiscale varato dal governo Renzi contiene diverse misure che riguardano imprese, piccole imprese e lavoratori autonomi.

 Ad esempio per le partite Iva vengono azzerati gli adempimenti per i rimborsi fino a 15.000 euro (ora la soglia è di 5.000 euro) e vengono aboliti i limiti all'ammontare dei rimborsi, in favore dei contribuenti non a rischio per i quali non è più necessaria la prestazione della garanzia a favore dello Stato. Inoltre i rimborsi dei crediti d'imposta e degli interessi in conto fiscale saranno erogati dall'agente della riscossione, senza che il contribuente debba presentare una apposita richiesta.

Snellito anche l'iter per le compensazione dei rimborsi da assistenza e compensi dei sostituti d'imposta. Per rendere più facile la vita alle imprese, per usufruire di regimi opzionali come la tassazione per trasparenza, il consolidato nazionale, la tonnage tax basterà dare comunicazione direttamente in sede di dichiarazione dei redditi o Irap. Per le spese di sponsorizzazione viene introdotta la percentuale unica di detrazione (50%) sia per le prestazioni di pubblicità che di sponsorizzazione per associazioni senza scopo di lucro. Si potrà detrarre l'Iva sulle spese di rappresentanza sostenute per l'acquisto di beni di costo unitario non superiore a 50 euro; attualmente sono detraibili dalle imposte sui redditi, ma ai fini Iva lo sono solo per gli omaggi di valore inferiore a 25,82 euro. Per le spese di vitto e alloggio dei professionisti non sarà più necessario fatturare le spese di vitto e alloggio del professionista, da parte del committente. Per quanto riguarda le spese di riqualificazione energetica, nel caso in cui i lavori proseguano per più periodi d'imposta, non sarà più necessario effettuare più comunicazioni.

Zedde

- Roma, 10 lug. - Fine dei sacrifici per le parlamentari neo mamme, fino ad oggi alle prese con una carenza logistica che rendeva disagevole l'allattamento a Montecitorio. "Su incarico della presidente Boldrini, insieme alle colleghe mamme, abbiamo cercato, e credo di poter dire trovato, alcune soluzioni per rendere possibile alle deputate di conciliare l'impegno parlamentare con la cura dei propri figli, cosa che e' giusto avvenga per tutte le donne che lavorano", annuncia infatti a deputate e deputati la vicepresidente della Camera Marina Sereni. Nel dettaglio, "presso il piano basamentale di Palazzo Montecitorio, accanto all'ingresso di via della Missione 8, sono gia' disponibili - spiega Sereni - alcuni locali per le deputate che necessitano di allattare i propri figli. I locali, ove sono presenti due servizi igienici, sono dotati anche di fasciatoio. Inoltre, anche un servizio igienico del secondo piano del Palazzo e' stato dotato di fasciatoio". "Per lo spazio-bimbi - precisa - e' stato invece necessario un intervento, seppur minimo, di ristrutturazione e si sta procedendo all'allestimento e alla definizione del regolamento per l'utilizzo da parte dei genitori o di persone di loro fiducia". Sereni si dice quindi "lieta di informarvi in merito alla questione degli spazi per l'allattamento e per i bimbi di cui - annota - con notevoli elementi di imprecisione, si e' tornati a parlare in questi ultimi giorni su alcuni quotidiani". "Come sapete, alcuni mesi fa, su sollecitazione di alcune colleghe parlamentari, neo e/o future mamme, ci siamo posti la questione di trovare il luogo piu' adeguato per facilitare l'allattamento al seno. Rispetto al passato, infatti, in questa XVII legislatura, fatto straordinariamente positivo, sono entrate a Montecitorio molte donne e soprattutto molte giovani, rendendo cosi' totalmente insufficiente e inadeguata la piccola stanza che era stata adibita a tale scopo precedentemente. Contestualmente, abbiamo ritenuto opportuno individuare alcune stanze da adibire a 'spazio-bimbi', autogestito dalle mamme e dai papa' o da persone di loro fiducia". Di qui, le informazioni sulle soluzioni gia' adottate e in corso di realizzazione. .

E' arrivato il via libera della Camera alla proposta di legge del Pd sul prestito vitalizio ipotecario. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Kamsin La proposta di legge prevede che chi ha oltre 60 anni potrà accendere un prestito ipotecario sulla casa di abitazione con la capitalizzazione degli interessi. Gli "over 60" dunque potranno convertire in liquidità gli immobili che possiedono senza perderne la proprietà (vendendo, come oggi accade, la nuda proprietà) ma ponendoli come garanzia del prestito. In altri termini l'obiettivo della proposta di legge è cercare di smobilizzare il valore della proprietà fondiaria per consentire agli ultrasessantenni di ottenere denaro contanti per far fronte ad esigenze straordinarie.

In Italia potrebbe interessare una 'platea' di circa 200mila over 60 proprietari di case. In pratica la banca fa stimare il valore di mercato dell'appartamento, accende un'ipoteca ed eroga una somma che varia tra il 18 e il 40% di quel valore a seconda dell'età e del sesso (cioè dell'aspettativa di vita) del proprietario. L'operazione è terminata e da quel momento cominciano subito a cumularsi gli interessi sulla somma erogata. Facendo alcune stime, il vitalizio può ammontare per un appartamento del valore di 300mila euro a circa 54mila euro se il proprietario ha 60 anni. In caso  di un proprietario 80enne di un'abitazione del valore di 1,5 milioni di euro, può arrivare al 30% di quel prezzo, ossia a circa 470mila euro. 

I figli del soggetto avranno due opzioni: vendere la casa liquidando alla banca prestito e interessi, oppure reintegrare prestito e interessi decorsi fino alla morte del proprietario, e tenersi l'immobile.

In pratica rispetto alla nuda proprietà il prestito ipotecario vitalizio darà al mutuatario il vantaggio di non perdere la proprietà dell'immobile e, pertanto, di non precludere la possibilità agli eredi di riottenere l'immobile dato in garanzia, lasciando a questi ultimi la scelta di rimborsare il credito della banca ed estinguere la relativa ipoteca.

Zedde

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