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Per i dipendenti dei partiti arriva la cassa integrazione
I dipendenti dei partiti potranno essere da oggi messi in cassa integrazione. E' stata infatti pubblicata la Circolare Inps 87/2014 che attua le disposizioni previste dall'articolo 16 del DL 28 dicembre 2013, n. 149, che ha esteso ai partiti e ai movimenti politici le disposizioni in materia di trattamento straordinario di integrazione salariale e di contratti di solidarietà. Kamsin Con il provvedimento l'Inps ha reso noto che, a partire dal periodo di paga "luglio 2014" i partiti e movimenti politici incrementeranno l'aliquota complessivamente dovuta della percentuale contributiva dello 0,90% a titolo di Cigs. Invece, il versamento del contributo Cigs dovuto per il periodo da "gennaio a giugno 2014" dovrà essere effettuato, senza aggravio di oneri accessori, entro il 16 ottobre 2014.
Secondo le prime indiscrezioni ne approfitterà subito il Pdl dato che lo scorso 16 giugno aveva fatto partire 41 lettere di licenziamento. L'orientamento della segreteria del Pd è invece quello di utilizzare i contratti di solidarietà con personale quindi a stipendio ridotto. Sono questi gli effetti dell'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (l'abolizione prevede un progressivo taglio del 25% dei rimborsi ogni anno). Al Pd fanno infatti notare che la spesa per il personale è già scesa dai 12,5 milioni del 2012 ai 10 del 2013, e che l'emorragia dei fondi potrà essere coperta solo parzialmente attraverso il meccanismo delle donazioni del due per mille a partire già da quest'anno.
Zedde
Riforme, nuove regole per il Senato. Oggi in Aula, ma c'e' tensione
- Roma, 10 lug. - E' slittato a oggi l'avvio dell'esame, da parte dell'Aula del Senato, del pacchetto delle riforme costituzionali che prevedono la revisione del Titolo V e la trasformazione del Senato. A chiedere la proroga, ieri, Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. L'esame avrebbe dovuto iniziare ieri alle 9, iniziera' invece nel pomeriggio di oggi, alle 16,30. "Dobbiamo definire alcuni passaggi importanti", ha spiegato Finocchiaro. Ragion per cui il Presidente Pietro Grasso ha indetto la capigruppo e di comune accordo si e' deciso di soprassedere per 36 ore sull'orario previsto. Intanto Grillo, dal suo blog, motteggia: "Il Patto del Nazareno e' un salvancondotto per il culo di Berlusconi, che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano". I passaggi importanti citati da Finocchiaro sono molti, e discretamente complessi. Intanto nessuna Regione potra' avere meno di due senatori e i seggi sono attribuiti con sistema proporzionale (in altre parole: addio Senato eletto direttamente dai cittadini, in compenso ci sara' una divisione dei seggi in base al criterio proporzionale). I senatori, poi, saranno 100: 95 rappresentano le istituzioni territoriali e cinque sono nominati dal Capo dello Stato. La durata del mandato dei senatori coincidera' con quella degli organi delle istituzioni territoriali nelle quali sono stati eletti. Arrivano quindi le liste bloccate, in ossequio ad un principio che si sta inserendo anche nell'Italicum. Per eleggere il nuovo Senato, ogni consigliere regionale puo' votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri regionali e da un sindaco, collegati ad altrettanti candidati supplenti. Per la lista che ha ottenuto piu' voti, puo' essere esercitata l'opzione di eleggere il sindaco o, in alternativa, un consigliere regionale, prevede il testo che modifica l'articolo 57 della Costituzione. Altro ritocco deciso in giornata la modifica delle regole per l'elezione del Capo dello Stato. Viene spostato dal quarto al nono lo scrutinio nel quale e' sufficiente la maggioranza assoluta. Spariscono poi dalla platea degli elettori i delegati regionali. Questo, per l'appunto, lo schema. Oggi alle 16,30 inizia la partita principale, quella dell'arena dell'Aula. .
Riforma Pensioni, Poletti: serve maggiore flessibilità in uscita
Il ministro apre su un'ipotesi di revisione della legge Fornero sulle Pensioni nell'ottica di garantire maggiore flessibilità in uscita. Il Ministro però ribadisce come la priorità spetti agli esodati e a tutti coloro che si ritrovano senza tutele. Kamsin Dopo l'invito rivolto dall'Inps, in occasione della relazione annuale al parlamento, Poletti ha ricordato comunque che modificare le Riforma Fornero non sarà facile in quanto l'intervento avrebbe "una sua corposa problematicità dal punto di vista economico".
C'è, quindi, un nodo risorse che non può essere ignorato davanti a un'operazione simile. Mettere le mani sull'impalcatura uscita dalla riforma Fornero avrebbe d'altra parte tante implicazioni. Due sono le categorie che meritano secondo Poletti la precedenza: esodati e quanti hanno perso il lavoro e ora sono senza ammortizzatori o pensione. Inoltre per il ministro ogni discorso sulla flessibilità va inserito nelle 'dinamiche" che riguardano le "scelte del governo sull'utilizzazione delle risorse". Di certo il menù delle ipotesi circolate sul fronte flessibilità è vario. Ci sono le proposte della commissione Lavoro della Camera, guidata da Cesare Damiano (Pd), tra cui il ritorno al sistema delle quote con la possibilità di andare in pensione a 62 anni, con 35 anni di contributi e con una penalizzazione intorno all'8%. C'è poi la proposta dell'Ex ministro del Lavoro Giovannini che suggerisce il prestito previdenziale: si esce un po' prima con una assegno anticipato che verrà restituito man mano. La sede per l'eventuale modifica sarà dunque la prossima Legge di Stabilità a cui i tecnici dell'esecutivo stanno iniziando a lavorare.
Zedde
Pensioni, Domani l'emendamento per i quota 96 nel Dl sulla Pa
Domani sarà la giornata chiave per conoscere il destino dei quota 96 della scuola. Il termine per presentare le proposte di modifica al decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione scadrà infatti domani. Kamsin Tutti i capigruppo della commissione bilancio hanno già annunciato che presenteranno una proposta di modifica per mandare in pensione entro settembre 4 mila professori prossimi alla pensione rimasti intrappolati dalle norme della legge Fornero. Si tratta, come già anticipato su Pensioni Oggi nei giorni scorsi, del personale docente che ha maturato un diritto a pensione secondo la vecchia disciplina entro il 31 agosto 2012, termine dell'anno scolastico 2011/2012. Personale che pertanto potrà beneficiare delle vecchie regole di pensionamento ed accedere al trattamento pensionistico già a partire dal prossimo 1° settembre, in deroga alla disciplina vigente, previa presentazione di apposita istanza presso l'Inps.
In salita invece le istanze dei 9000 macchinisti dei treni che cercano una sponda parlamentare per riportare a 58 anni l'età di pensionamento salita a 66 anni.
Intanto ieri la conferenza dei capigruppo ha deciso di rimandare l'approdo in aula del provvedimento, inizialmente previsto per il 14 luglio, al 22 luglio. Il decreto deve essere convertito in legge entro il 23 agosto, pena la sua decadenza. E' probabile che una volta modificato alla Camera venga poi blindato al Senato.
Zedde
Riforme avanti, il testo approda in Aula al Senato
Altro...
Incontro Renzi-Errani questa mattina a Palazzo Chigi
Camera: si' all'indennita' ai parlamentari arrestati
Esodati, un anno in piu' per i lavoratori in mobilità
I lavoratori collocati in mobilità ordinaria a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011, cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e che perfezionano, entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità, ovvero, anche mediante il versamento di contributi volontari, entro dodici mesi dalla fine della mobilità, i requisiti di pensionamento previgenti Dl 201/2011 potranno mantenere le vecchie regole pensionistiche nel limite di 5.500 unità. Kamsin E' quanto prevede l'articolo 2, comma 1, lettera a) del nuovo disegno di legge in materia di esodati (qui il testo del provvedimento) che darà il via libera ad ulteriori 32mila salvaguardie.
Per il profilo di tutela riguardante i lavoratori in mobilità pertanto la misura consentirà anche a chi non è riuscito a perfezionare entro la fine dell'indennità di mobilità un diritto a pensione con le vecchie regole la possibilità di accedere al regime derogatorio a condizione che il diritto a pensione sia raggiunto entro i successivi 12 mesi dalla fine dell'ammortizzatore sociale attraverso il versamento dei volontari. In passato infatti molti lavoratori hanno visto sfumare la tutela proprio per non essere riusciti a rispettare questo particolare parametro.
Pertanto qualora fosse il requisito contributivo a non essere perfezionato entro la mobilità i lavoratori in questione potranno procedere al versamento dei volontari in modo da perfezionarlo comunque entro i successivi 12 mesi dal termine della mobilità. In tal caso il versamento potrà riguardare anche periodi eccedenti i sei mesi precedenti la domanda di autorizzazione stessa. Il versamento potrà comunque essere effettuato solo con riferimento ai dodici mesi successivi al termine di fruizione dell’indennità di mobilità. Pertanto un lavoratore che abbia raggiunto, ad esempio, 39 anni e 3 mesi di contributi al termine della mobilità potrà farsi autorizzare ai volontari per versare i rimanenti 9 mesi al fine di raggiungere 40 anni di contributi ed accedere alla salvaguardia.
L'intervento pare invece non tutelare (a seguito di una precisazione dell'Onorevole Damiano e a differenza di quanto lo scrivente aveva riportato nell'articolo) chi avrà raggiunto il requisito anagrafico utile per la pensione di anzianità (61 anni e 3 mesi) entro i 12 mesi dalla fine dell'indennità di mobilità.
Zedde
Riforme: posticipato esame Senato. Finocchiaro, definire passaggi importanti
- Roma, 9 lug. - Slitta a domani l'avvio dell'esame, da parte dell'Aula del Senato, del pacchetto delle riforme costituzionali che prevedono la revisione del Titolo V e la trasformazione del Senato. A chiedere la proroga Anna Finocchiaro, la presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. L'esame avrebbe dovuto iniziare oggi alle 9, iniziera' invece domani alle 16,30. "Dobbiamo definire alcuni passaggi importanti", ha spiegato Finocchiaro. Ragion per cui il Presidente Pietro Grasso ha indetto la capigruppo e di comune accordo si e' deciso di soprassedere per 36 ore sull'orario previsto. Intanto Grillo, dal suo blog, motteggia: "Il Patto del Nazareno e' un salvancondotto per il culo di Berlusconi, che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano". I passaggi importanti citati oggi da Finocchiaro sono molti, e discretamente complessi. Intanto nessuna Regione potra' avere meno di due senatori e i seggi sono attribuiti con sistema proporzionale (in altre parole: addio Senato eletto direttamente dai cittadini, in compenso ci sara' una divisione dei seggi in base al criterio proporzionale). I senatori, poi, saranno 100: 95 rappresentano le istituzioni territoriali e cinque sono nominati dal Capo dello Stato. La durata del mandato dei senatori coincidera' con quella degli organi delle istituzioni territoriali nelle quali sono stati eletti. Arrivano quindi le liste bloccate, in ossequio ad un principio che si sta inserendo anche nell'Italicum. Per eleggere il nuovo Senato, ogni consigliere regionale puo' votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri regionali e da un sindaco, collegati ad altrettanti candidati supplenti. Per la lista che ha ottenuto piu' voti, puo' essere esercitata l'opzione di eleggere il sindaco o, in alternativa, un consigliere regionale, prevede il testo che modifica l'articolo 57 della Costituzione. Questo, per l'appunto, lo schema. Domani alle 16,30 inizia la partita principale, quella dell'arena dell'Aula. .
Grillo, 'svela' Patto Nazareno, salva c... a Berlusconi
- Roma, 9 lug. - Quel che pensa del Patto al Nazareno Beppe Grillo lo esplicita senza mezzi termini sul suo blog, "il Patto e' un salvancondotto per il culo di Berlusconi che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano". Ne ha per il Pd, che subordina ogni trattativa al "perimetro" del patto del Nazareno, del quale tuttavia "non si sa una fava". E ne ha per FI, invitando gli eletti 'azzurri' a mangiare la foglia e a vendersi da soli "invece che farvi vendere dal notopregiudicato. Ci guadagnerete e non farete la figura dei coglioni".
Di quel patto Beppe Grillo fornisce allora la sua lettura, perche' se "a pensar male si fa peccato, allora si pecchi senza freni": "Il Patto garantisce che il notopregiudicato non finisca in galera e che possa sperare nella grazia. Garantisce inoltre che le aziende del notopregiudicato siano tutelate dallo Stato. Garantisce che il partito del notopregiudicato rimanga sotto il suo assoluto controllo con l'eliminazione delle preferenze". "Il patto del Nazareno si chiama cosi' perche' fatto in via del Nazareno a Roma, dove sopravvive grazie ai soldi pubblici la sede del Pd", e' la stoccata di Grillo ai democratici. "Pur non avendo nulla di sacro imputabile a Nostro Signore, il Patto ha comunque - ironizza - delle proprieta' ultraterrene. Nessuno lo ha mai letto, pero' tutti sanno che esiste, anche se non si sa cosa contiene. E' un patto segreto tra due gentiluomini, uno dei quali pregiudicato, che per motivi di riservatezza e forse di sicurezza nazionale, non vogliono rendere noto. Il posto piu' adeguato, per via del nome sarebbbe stata la vecchia sede del PCI in via delle Botteghe Oscure. Pero', anche se del Patto non si sa una fava, ogni negoziazione elettorale ricade o deve ricadere nel perimetro del Patto del Nazareno". "Il problema - annota ancora Grillo - e' che nessuno conosce questo perimetro e neppure un singolo articolo del suddetto Patto che sta sempre piu' prendendo un alone leggendario, come certi testi antichi. E' un testo segreto che riguarda tutti, ma inconoscibile. Chissa' cosa contiene? In mancanza di un accesso diretto al nuovo testo della democrazia pregiudicata, non si possono che avanzare congetture". .