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Piemonte, Abruzzo, Firenze a PdAlle amministrative il trionfo-bis
- Roma, 26 mag. - Il Pd conferma la vittoria alle Europee anche con il voto delle amministrative: eletti Chiamparino in Piemonte e D'Alfonso in Abruzzo. Nardella sindaco di Firenze al primo tuno con ampio margine. Il Movimento 5 stelle tiene in Val di Susa e resiste a Livorno dove arriva al ballottaggio.
Chiamparino presidente del Piemonte "Il mio naso non mi ha tradito". Cosi' Sergio Chiamparino, arrivato in consiglio regionale, commenta "a caldo" la sua elezione, a scrutinio ancora in corso. "Quando si gioca a bocce - ha aggiunto - i punti si contano a bocce ferme". "Spero di riuscire a far cambiare verso al Piemonte". "Non ho mai percepito quell'aria di testa a testa che il sistema mediatico faceva trasparire. Non sono io che ho definito Bono come il male assoluto - ha aggiunto Chiamparino riferendosi al candidato del M5S - ne' ho mai detto che avrei preso un voto in piu'. Infatti ne ho presi molti di piu'".
Firenze, Nardella sindaco al primo turno Da Firenze arriva "Un risultato forte, chiaro, netto, per noi una straordinaria opportunita' e anche una grande responsabilita' che i fiorentini ci consegnano. Cercheremo di essere all'altezza di questo consenso e di questa fiducia". Lo ha detto il vicesindaco di Firenze Dario Nardella, commentando in Palazzo Vecchio con i giornalisti i risultati delle elezioni amministrative che al momento lo vedono vincente con il 59.62, con quasi la meta' dei seggi scrutinati. "Le donne, in giunta, saranno protagoniste. Prendero' il minimo di tempo, appena i risultati saranno confermati, entro una settimana", ha detto Nardella. Il primo impegno da sindaco sara' per "la Seves, per cento lavoratori, cento famiglie, che hanno ricevuto qualche giorno fa le lettere di licenziamento per il 15 giugno. Una vicenda difficile che stiamo seguendo da cinque anni e fino all'ultimo voglio stare accanto a loro e voglio essere operativo e concreto, per cercare di evitare questo drammatico epilogo, come qualche volta ci e' riuscito in questi anni" Emozionato, Nardella ha aggiunto: "Voglio rendere alla citta' almeno una parte quello che Firenze mi ha dato, da quando, a 12 anni, arrivai qui. Firenze mi ha dato tutto, mi ha adottato, mi ha dato la famiglia, il successo - ha concluso Nardella - qui ho trovato il lavoro all'universita'".
5 Stelle tiene in Val di Susa M5s e' in controtendenza sul dato regionale e tiene nella gran parte dei Comuni della media e bassa valle di Susa con percentuali comprese tra il 30 e il 50%. Mentre ancora non si conoscono i dati nei comuni piu' popolosi sono gia' stati eletti alcuni sindaci a capo di liste civiche di centrosinistra: Danilo Bar e' riconfermato sindaco di San Giorio (al 68,69%) mentre Chiara Borgis e' il primo sindaco donna di Bruzolo. In entrambi i casi, i candidati sono su posizioni No Tav ed hanno sconfitto liste appartenenti alla Rete liste Valsusa, la rete di liste civiche che vede nel movimento che si batte contro la Torino-Lione la sua principale appartenenza. Anche a Bussoleno, Luigi Casel della lista legata alla Rete liste Valsusa e' in difficolta' e tutto sembra indicare che Anna Allasio sara' riconfermata sindaco.
Anche l'Abruzzo va al Pd In Abruzzo, quando ormai sono state scrutinate quasi meta' delle 1.642 sezioni, si consolida sempre di piu' il dato per Luciano D'Alfonso, alfiere del Pd, candidato governatore alla Regione Abruzzo per il centrosinistra. L'ex sindaco di Pescara, al momento, stacca di molto il suo principale antagonista, il governatore uscente di centrodestra Gianni Chiodi (FI). Il primo sfiora il 50% dei consensi, il secondo si avvicina al 29%. La candidata Sara Marcozzi del Movimento 5 Stelle si attesta sul 20% mentre Maurizio Acerbo, leader abruzzese di Rifondazione comunista presentatosi con una propria lista e' ancora sotto il 4%, soglia di sbarramento imposta dalla nuova legge elettorale regionale.
Livorno, scivola il Pd: ballottaggio con M5S Si va verso un inaspettato ballottaggio tra centrosinistra e movimento 5 Stelle a Livorno, quando sono scrutinate 116 sezioni su 172. Il candidato di centrosinistra Marco Ruggeri e' al 39,9%, mentre al secondo posto, molto attardato, sta Filippo Nogarin dell'M5S. Ancora piu' indietro, e a questo punto probabilmente escluso dal ballottaggio, Andrea Raspanti, di una lista civica, con il 16,8%.
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Pensioni, la Cgil lancia l'allarme sulla mancata rivalutazione
Dal prossimo 6 luglio pietra tombale sul ricalcolo delle pensioni, ma sono centinaia di migliaia le pratiche rimaste inevase e, senza un intervento diretto dell'Inps, eventuali errori nelle pensioni provvisorie diventeranno irrimediabili.
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A dare l'allarme è Morena Piccinini, presidente del patronato Inca Cgil, ricordando che a luglio scade il triennio imposto da una legge del 2011. Triennio che, peraltro, vale solo per i lavoratori, mentre se l'Inps si accorge che sta erogando più del dovuto non ha limiti di tempo per ridurre gli assegni, "un punto su quale - osserva Piccinini - il Parlamento dovrebbe riflettere".
La pensione definitiva è il calcolo dell'importo fatto dall'Inps tenendo conto dei dati Istat aggiornati. In pratica, quando ci si ritira dal lavoro, l'istituto nazionale fa una stima di massima e determina un importo temporaneo. Poi, però, lo stesso istituto dovrebbe ricalcolare l'assegno e definire l'importo definitivo. "I controlli vengono fatti su richiesta dell'interessato e a rischio errori - sottolinea Piccinini - ci sono soprattutto coloro che hanno usufruito della mobilità lunga, effetto della crisi che coinvolge gran parte del tessuto industriale del nostro paese".
Il pericolo, dunque, è di "ritrovarci con gli uffici dell'Inps ingolfati da queste domande, soltanto a noi ne sono giunte circa 100mila da gestire. Per questo ci siamo rivolti all'Inps chiedendo di risolvere la situazione, non vorremmo essere costretti a fare centinaia di migliaia di cause". La lentezza, a dire il vero, non dipende solo dall'inerzia dell'istituto, ci sono anche difficoltà oggettive. Si fa l'esempio di un lavoratore la cui pratica è rimasta imbrigliata per vent'anni: ebbe un periodo di malattia, Inps e Inail non hanno mai trovato un accordo sul riconoscimento della malattia o dell'infortunio e ora, al terzo grado di giudizio, sono passati i termini e ogni suo diritto è decaduto.
"L'Inps ha tentato -ammette Morena Piccinini- di tranquillizzarci, rispetto all'allarme che abbiamo lanciato, dicendo che non c'è nessun rischio sia per quanto riguarda i lavoratori che avevano la mobilità in passato e che hanno una pensione che deve essere ricalcolata, sia per le altre situazioni con pensioni più vecchie per le quali noi abbiamo fatto la domanda di ricalcolo".
"L'Istituto ha così diffuso -continua Piccinini - un comunicato stampa che, come sappiamo, lascia il tempo che trova; per poi emanare un messaggio ai direttori di sede che difficilmente può essere usato in giudizio, perchéè non è una circolare ufficiale inserita sul sito che rappresenta la posizione ufficiale dell'Inps". "Quindi vogliamo che l'Inps - auspica il presidente dell'Inca- si metta in condizione di liquidare tempestivamente tutte le richieste che gli arrivano. Non deve lasciar passare i tre anni, anche perchè il tempo fissato dalla legge per il ricalcolo è di 120 giorni, e deve garantire la liquidazione di tutte le domande pendenti oppure di dare una risposta al pensionato, positiva o negativa che sia". "L'Inps deve, inoltre, garantire - sottolinea - che sulle pensioni liquidate in modo provvisorio non deve scattare la decadenza. Anche perchè la decadenza non vale solo se eccepita dall'Inps, ma può essere riconosciuta o imposta direttamente dal giudice d'ufficio".
"Ci auguriamo che l'Istituto - conclude - accolga la nostra richiesta e non ci sia bisogno di fare tante cause, anche perchè non abbiamo nessun interesse ad invadere le corti di giustizia italiane".