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Ue: Farage-Grillo, causeremo un sacco di guai a Bruxelles
Gli euro-scettici si organizzano Grillo con Farage, Salvini-Le Pen
- Bruxelles, 28 mag. - Una giornata di incontri, contatti, trattative. A Bruxelles, due giorni dopo il risultato elettorale europeo, i leader politici sono impegnati nella difficile composizione dei nuovi gruppi politici.
Molto 'attivi' i cosiddetti euroscettici, da Le Pen a Grillo, dall'Ukip alla Lega Nord. Sara' poi il presidente "incaricato" del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy, ad avviare le consultazioni con i gruppi politici che comporranno il nuovo europarlamento con l'obiettivo di arrivare a proporre un nome per la presidenza della Commissione.
La formazione dei gruppi dovrebbe avvenire entro la fine di giugno, ma nel frattempo i leader politici trattano.
Oggi anche Beppe Grillo e' salito a Bruxelles per incontrare Nigel Farage, il leader dei populisti inglese dell'Ukip. Si tratta di un "primo confronto" per vedere se sia possibile trovare una convergenza su alcuni punti e formare cosi' un gruppo parlamentare comune. Grillo e Farage hanno discusso "di un futuro rapporto che potrebbe portare alla formazione di un nuovo gruppo al Parlamento europeo. Grillo e Farage - si legge in una nota congiunta - hanno concordato di incontrarsi di nuovo nelle prossime settimane dopo un incontro animato e molto amichevole. In una mossa che dovrebbe incutere timore ai burocrati di Bruxelles, entrambi i leader hanno convenuto di iniziare immediatamente le discussioni al fine di formare un nuovo gruppo ed entrambi sono convinti dell'importanza della democrazia diretta in Europa per raggiungere il cambiamento. Hanno sottolineato che tutti i partiti politici del gruppo devono poter fare campagna elettorale in autonomia e votare come vogliono in un quadro di accordi di base. Farage ha detto: 'Se funziona, sarebbe magnifico vedere ingrossare le file dei cittadini al nostro fianco. Se riusciamo a trovare un accordo, potremmo divertirci a causare un sacco di guai a Bruxelles'. Beppe Grillo ha detto: 'Siamo ribelli con una causa e combatteremo con il sorriso'. I leader hanno negli ultimi mesi espresso pubblicamente fascino e ammirazione reciproca per il lavoro e lo stile delle campagne elettorali". Poi pero' sull'eventuale nascita di un gruppo euroscettico si dovra' pronunciare la Rete con un voto, almeno secondo quanto fanno trapelare i 5 stelle.
Le Pen e Farage a caccia di deputati per formare i gruppi (LEGGI)
Nel frattempo Grillo incassa il 'rifiuto' dei Verdi tedeschi: "Escludo categoricamente un'alleanza con il Movimento 5 Stelle", dice all'AGI l'eurodeputato ed esponente dei verdi tedeschi, Jan Philipp Albrecht, appena riconfermato al Parlamento europeo. "Ho sentito voci di un possibile interesse dei verdi ad un'alleanza con i 5 Stelle. Ma non e' cosi', perche' la differenza con il leader dei 5 Stelle e' troppo grande," spiega Albrecht per telefono. "Non tutti i membri dei 5 Stelle sono uguali, ma i toni e la leadership sono troppo lontane dal nostro stile," spiega Albrecht, che aggiunge che le differenze si estendono anche ai programmi "specialmente quando i 5 Stelle prendono posizioni euroscettiche". Albrecht ha concluso dicendo "che ci potrebbero pure essere delle idee in comune, ma la distanza tra noi resta ampia."
Grandi manovre anche per il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che si e' detto "orgoglioso" di partecipare al futuro gruppo, e che ha anche ostentato sicurezza sulla possibilita' di raggiungere e superare il numero minimo di 7 partiti di 7 paesi diversi necessario per la formazione di un gruppo parlamentare a Strasburgo: "arriveremo anche sopra i 10 - ha detto - il nostro problema sara' l'abbondanza, non la mancanza: partiamo in pochi ma arriveremo a Strasburgo in tanti". Sui negoziati in corso, pero', dopo che Marine Le Pen ha escluso che possano essercene con la greca Alba Dorata e con l'ungherese Jobbik, Salvini ha detto che "se ne stanno occupando i francesi e non voglio rompergli le uova nel paniere". Sara' una volta affrontate le tre emergenze che Salvini ha paragonato un incendio, ossia la moneta unica "che fa scoppiare l'economia", l'immigrazione clandestina e la "disoccupazione senza precedenti", che "ci divertiremo , fra qualche anno, a discutere su qual e' il confine della patria che ciascuno di noi ha nel cuore. Per me e' la padania libera e indipendente, per la quale la Lega lotta pacificamente, ma rispetto tutti e sono orgoglioso di aver trovato questi compagni di viaggio".
La scelta della Lega Nord di far parte di un'alleanza di partiti nazionalisti, come l'ha definita uno dei promotori, l'olandese Gert Wilders, non cambia le convinzioni di Matteo Salvini. Salvini ha infatti ribadito che si riconosce "nella libera scelta dei popoli: se i veneti vorranno fare un referendum per l'indipendenza, avranno il mio sostegno, se gli ucraini lo fanno, anche". .
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Europa: Prodi, grande coalizione attesa e logica
- Milano, 28 mag. - Secondo l'ex presidente della Commissione europea Romano Prodi, dopo il risultato delle elezioni europee di domenica, "la grande coalizione e' attesa e logica". Prodi sta intervenendo ad un dibattito sugli scenari che si prefigurano dopo le elezioni europee, a Milano e si e' chiesto se "di fronte ad una minaccia dei partiti populisti ed euroscettici, la grande coalizione, attesa e logica, fara' un passo avanti per evitare che raddoppino. O invece sara' una commissione che tendera' al piccolo compromesso quotidiano".
Prodi ha aggiunto che la Germania "non ha interesse a cambiare e per questo occorre un blocco di Paesi che abbia una politica economica comune". Le priorita' che questa Europa dovra' affrontare sono quelle relative al "problema del coordinamento fiscale e quelle della politica energetica comune". Per Prodi, le priorita', che pure esistono, di difesa e politica estera arriveranno "tra vent'anni.
Le priorita' vere in politica, pero', sono quelle che si possono fare realisticamente". "Non so se Draghi sparera' un colpo di bazooka, ma se lo facesse favorirebbe la ripresa". Prodi, riferendosi alle politiche annunciate dal governatore della Bce, Mario Draghi, si e' detto certo tuttavia che "la Bce fara' di tutto per aiutare la ripresa economica dell'Europa". .
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Grillo: nessuna Waterloo, presto M5S sara' forza governo
- Roma, 28 mag. - Dopo il vertice Ue di ieri, in cui i leader hanno iniziato a porre le basi della nuova politica europea e cercare un'intesa sui nuovi assetti, oggi e' il giorno del fronte degli euroscettici, con incontri ai vertici tra le forze piu' rappresentative delle posizioni critiche nei confronti dell'euro e dell'Unione europea. Due i leader politici italiani volati a Bruxelles per verificare la fattibilita' di alleanze strategiche per far sentire piu' forte in Europa la loro voce.
Beppe Grillo incontrera' oggi Nigel Farage, il leader dei populisti inglesi dell'Ukip, ma si tratta di un "primo confronto" per vedere se sia possibile trovare una convergenza su alcuni punti. Poi pero' sull'eventuale nascita di un gruppo euroscettico si dovra' pronunciare la Rete con un voto.
Lo conferma il capogruppo pentastellato alla Camera, Giuseppe Brescia, che sottolinea che su alcuni punti non puo' esserci una convergenza, come ad esempio sull'immigrazione: "Quello e' un partito xenofobo, il nostro no. Ricordo che e' grazie a noi che e' stato abolito il reato di immigrazione clandestina". Noi siamo anti-austerity e vogliamo rivedere il Fiscal Compact" ma Brescia ricorda che in ogni caso "proporremo sempre alla Rete di pronunciarsi sulla formazione di un gruppo per essere incisivi in Europa. E' scritto nel regolamento". Di cio' che Grillo e Farage si diranno oggi, i parlamentari 5 stelle saranno informati ma non direttamente da Grillo perche', spiega Brescia, "al momento non sono previsti incontri con Grillo"
Dopo lo shock iniziale, all'indomani dei risultati delle elezioni europee, Grillo prova a riprendere le redini e via facebook garantisce: "Nessuno si illuda, siamo qui per restare. Il tempo e' dalla nostra parte!". E dal suo blog fa anche l'analisi del voto: "Dopo le autoflagellazioni, le richieste di autocritica, il maalox, le dimissioni chieste a Grillo senza specificare peraltro da quale carica da miracolati della politica usciti allo scoperto, forse e' il caso di cercare un minimo di obiettivita' e di realismo nel valutare il risultato elettorale. Il M5S ha oggi 17 europarlamentari da zero, e' il secondo partito del Paese e il primo movimento, ha, per ora, un nuovo sindaco e partecipa a 12 ballottaggi in citta' importanti come Livorno, Modena, Fano e Civitavecchia, oltre 500 nuovi consiglieri comunali".
"La nostra affermazione, anche se non possiamo nascondere che volevamo arrivare prima del PD, e' stata trasformata in una sconfitta storica, una Caporetto, una Waterloo. Ma quanto vino (scadente) bevono prima di scrivere?". E' quanto si legge in un post di Beppe Grillo sul suo blog.
"Il M5S - scrive Grillo - e' qui per restare e per contare in Europa. Siamo la prima forza di opposizione in Italia (l'unica in realta' dopo decenni), in attesa di diventare forza di governo. La maggioranza relativa degli italiani che hanno tra 18 e 29 anni vota M5S. E' solo una questione di tempo. Poi tutto cambiera' e ai partiti e ai loro media asserviti non restera' che piangere.
L'attacco e' soprattutto verso il Pd: "Il M5s e' nato nell'ottobre del 2009, il Pd, pur con continui cambi di nome dal dopoguerra, allora si chiamava Pci. Per una mutazione completa dovrebbe chiamarsi Pdc (Partito democratico cristiano), un preludio al nome finale, Dc, per chiudere il cerchio. I nipotini di De Mita, i selfie storici di Renzie e di Letta e di Alfano con De Mita sono rintracciabili in rete, hanno - scrive Grillo - fagocitato la sinistra come un pitone inghiotte un topo e il bello che e' i post comunisti sono pure contenti".
Esodati, Damiano: ora si approvi rapidamente la Riforma
L'Ex ministro del lavoro Cesare Damiano chiede, superata la tornata elettorale del 25 Maggio, un iter rapido per risolvere i problemi sul fronte delle pensioni a cominciare dalla riapertura del tavolo di confronto sulla questione esodati: "Chiediamo al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti di riconvocare a breve il tavolo di confronto sul tema delle pensioni che ha visto, nel corso della prima riunione del 7 maggio scorso, la presenza dei dicasteri del Lavoro e dell’Economia, dell’ INPS e delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato.
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Dopo quel primo esame del tema degli ‘esodati’, occorre ora passare ad una soluzione di merito. Il ministro Poletti si è impegnato ad indicare prime proposte che, per noi, passano attraverso due strade:l’introduzione di un criterio di flessibilità nel sistema pensionistico, oppure il ripristino del sistema delle quote, aggiornato rispetto alle soluzioni trovate nel 2007 dal Governo Prodi. Va ricordato che la Commissione Lavoro della Camera ha formulato un testo, frutto della ricerca unitaria di tutti i partiti, che potrebbe essere calendarizzato per l’aula entro la fine del mese di giugno. Prima di quella data va trovata una soluzione, compresa la copertura finanziaria: altrimenti la questione ‘esodati’ corre il rischio di restare al palo.