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M5s: aria di resa dei conti, Pizzarotti chiede autocritica
Renzi: Ue parli lingua cittadini Prima le scelte, poi i nomi
- Roma, 27 mag. - "Affronteremo con decisione tutte le scelte della Ue" anche perche' "l'Europa deve parlare il linguaggio dei cittadini". Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio al suo arrivo a Bruxelles. Riguardo alla partita delle nomine comunitarie sollecitata dalle domande dei cronisti il premier ha replicato che "tutte le discussioni sui nomi vengono dopo le discussioni e le scelte su cio' che l'Europa deve fare". "Io sono qui a rappresentare l'Italia - ha esordito Renzi al suo ingresso al Consiglio - quindi uno dei piu' grandi paesi dell'Unione, un paese che intende affrontare le tante questioni sul tappeto con determinazione: credo sia necessario portare l'Europa a parlare il linguaggio concreto dei cittadini".
E questo, ha aggiunto, e' cio' che "noi italiani faremo sentire con grande determinazione in questo percorso che inizia con il vertice informale di oggi e proseguira' con l'appuntamento del 26 e 27". Quindi, ha aggiunto, "tutte le discussioni sui nomi per quel che ci riguarda vengono dopo rispetto all'accordo su che cosa dobbiamo fare". Ecco perche', secondo Renzi, "i nomi sono la conseguenza degli impegni presi".
Scontro sulle macerie dell'eurovoto. Renzi a Bruxelles da vincitore
Per Scelta Civica e' il giorno della resa dei conti
- Roma, 27 mag. - Per Scelta Civica e' il giorno della resa dei conti. Dopo la cocente sconfitta alle Europee con il deludente 0,71% dei voti, questa sera nella sede di via Poli si riunira' l'assemblea dei parlamentari del partito. Al centro del dibattito l'azzeramento delle cariche interne ma soprattutto il percorso strategico da intraprendere. Il clima e' quanto mai teso con una raccolta di firme che chiede apertamente le dimissioni dei capigruppo di Camera e Senato, Romano e Susta, e chiedere un passo indietro a Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione, dal ruolo di segretario nazionale.
I tre - a cui viene addebitata la responsabilita' della corsa elettorale che in molti avrebbero preferito evitare - ancora non hanno deciso se presentarsi, per giocare d'anticipo, con in mano le dimissioni in modo da facilitare il confronto o andare allo scontro frontale. Certo i rapporti di forza interni non giocano a loro favore. La loro tesi verso una graduale confluenza nel Pd e' nettamente in minoranza rispetto alla stragrande maggioranza, circa l'80%, che guarda invece con simpatia nella direzione opposta cioe' crede in una affinita' elettiva con il Nuovo centro destra di Angelino Alfano.
Vertice al Colle sul semestre Ue Renzi a Bruxelles da vincitore
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Riforma Pensioni, cosa succederà dopo le tante promesse elettorali
Dopo le elezioni europee si rasserena il dibattito politico e al ministero del lavoro si torna a discutere sulle modifiche da apportare alle pensioni. Tema caldo che comprende tanti capitoli aperti su cui probabilmente si interverrà in piu' riprese a seconda delle risorse disponibili a bilancio.
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L'idea dell'esecutivo a guida Renzi, legittimato in toto dal voto di Domenica, è di accelerare e di approvare già alcune norme sulle pensioni con la Riforma della Pubblica Amministrazione in vista del Cdm del prossimo 13 Giugno quando verrà ufficialmente presentata ai giornalisti. All'ordine del giorno c'è comunque l'abrogazione del trattenimento in servizio e la reintroduzione dell'esonero, istituto abrogato con la legge 214/2011, che consentirebbe una sorta di uscita anticipata sull'età pensionabile attuale. Anticipo tuttavia che secondo le dichiarazioni della Madia potrebbe essere limitato ad un anno, massimo due rispetto alle vigenti norme e comunque sempre nell'ottica di favorire la cd. staffetta generazionale, punto chiave per l'esecutivo Renzi.
Poi dovrebbero essere svelate le decisioni sul personale della scuola, i cd. Quota 96, che freme per vedersi riconoscere la deroga per uscire il prossimo 1° Settembre. Tema questo oggetto di uno specifico impegno per risolvere la vicenda assunto durante le elezioni del titolare del dicastero di Viale Trastevere, Stefania Giannini, che ha peraltro pubblicamente riconosciuto essere «frutto di un errore legislativo».
Sono oltre due anni che questo personale si batte per vedersi riconoscere il diritto di poter andare in pensione con i requisiti di età e di anzianità contributiva richiesti dalla normativa previgente l'entrata in vigore della riforma Fornero e posseduti entro il 31 agosto 2012, termine dell'anno scolastico 2011/2012. Due anni di proteste, di ricorsi alla magistratura e di esposti che sinora però non hanno prodotto alcun esito. Si può anche ricordare, come sostiene la Cisl Scuola, che a fronte di 4mila potenziali beneficiari della norma, come stimati dal Miur, solo una piccola parte deciderà effettivamente di avvalersi della deroga, se approvata. In molti infatti potrebbero decidere di rimanere comunque sul posto di lavoro al fine di maturare una pensione piu' elevata. Ciò secondo il sindacato comporterebbe oneri minori di quelli stimati dalla Ragioneria dello Stato.
E poi c'è il tema legato agli esodati, il capitolo di gran lunga piu' spinoso per l'esecutivo per il quale ancora non si è individuata una soluzione soddisfacente. Con l'ultima salvaguardia, la quinta, si è riconosciuto il beneficio delle vecchie regole in favore di altre 23mila persone ma restano molti gli esclusi, colpiti da una Riforma ingiusta nel 2011. Per questi soggetti il ministro Poletti ha avviato un tavolo di confronto con l'Inps, sinora inconcludente, che si spera però porti all'adozione di una soluzione strutturale.
Pensioni, Opzione donna: ultima chiamata per le autonome
Si avvicina la prima scadenza per l'esercizio dell'opzione donna. Non potranno piu' accedere al regime coloro che perfezionano 58 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi dopo il prossimo 31 maggio.
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Per le lavoratrici optanti autonome quella del 31 maggio sarà l'ultima chiamata. Chi avrà raggiunto i 58 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi entro tale data potrà ancora scegliere di uscire in anticipo con l'assegno decurtato di circa un quarto con il regime sperimentale donna; chi li maturerà dopo sarà esclusa. Almeno se non ci saranno ripensamenti da parte dell'Inps e del Ministro del Lavoro Poletti.
E' quanto hanno stabilito le circolari Inps 35 e 37 del 2012 che hanno limitato l'ozione del contributivo di cui all'articolo 1, comma 9 della legge 243/04 alle sole lavoratrici che perfezionino la decorrenza della prestazione pensionistica entro il 31 dicembre 2015. Considerando che le lavoratrici autonome hanno una finestra mobile di 18 mensilità i requisiti per del diritto devono essere maturati pertanto entro il 31 maggio 2014. Le autonome che raggiungano i requisiti oltre questa data avrebbero infatti decorrenza dal 1° gennaio 2016 e di conseguenza sarebbero escluse dal beneficio.
Sulla vicenda in realtà il governo Letta si era impegnato a intervenire con la rimozione del vincolo introdotto dall'Inps sulla decorrenza, in modo che fosse sufficiente che entro il 31.12.2015 venisse solo raggiunto il diritto e la decorrenza potesse essere anche successiva. Ma il Governo Letta è caduto e per ora Renzi e Poletti non hanno piu' affrontato la questione.
Le lavoratrici dipendenti hanno invece ancora sei mesi per perfezionare i requisiti, perchè per loro la finestra mobile è piu' breve, pari a 12 mensilità; ciò determina che i requisiti potranno essere perfezionati entro il 30 novembre di quest'anno (o entro il 30 dicembre se dipendenti del pubblico impiego). Il requisito anagrafico in questo caso è di un anno inferiore rispetto alle autonome: 57 anni e 3 mesi.
Acconto tasi 2014, tre scadenze: a giugno, ottobre e dicembre
Sarà questione di giorni la definizione della questione sulla Tasi. Ormai è chiaro che l'acconto sarà rinviato a ottobre nei Comuni che non hanno adottato entro il 23 Maggio la delibera che fissa aliquote e detrazioni.
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I ritardatari dovrebbero essere poco meno di 6 mila, su oltre 8 mila in quanto negli ultimi due giorni prima della scadenza molti comuni si sono messi in regola comunicando al Ministero dell'Economia le loro scelte.
La data precisa per la nuova scadenza dovrebbe essere fissata al 16 ottobre, l'appuntamento sarà messo nero su bianco probabilmente giovedì nel Cdm con un decreto legge. Assodato ciò le scadenze della Tasi diventeranno quindi tre: entro il 16 giugno si dovrà pagare la prima rata, sia per la prima casa sia per tutti gli altri immobili, nei soli 2 mila Comuni che hanno approvato la delibera (i cd. comuni puntuali). Entro ottobre, probabilmente il 16, si pagherà la prima rata per le abitazioni diverse da quelle principali nei 6 mila Comuni ritardatari, che avranno tempo fino al 31 luglio per definire aliquote e detrazioni.
Terza scadenza il 16 dicembre quando saranno chiamati alla cassa i proprietari delle abitazioni principali nei comuni ritardatari (che pagheranno l'importo in un'unica soluzione). Nella stessa data gli altri contribuenti dovranno pagare il saldo degli acconti versati a Giugno o ad Ottobre.
II decreto definirà anche la questione delle anticipazioni di cassa, i soldi che lo Stato girerà ai Comuni «ritardatari» per garantire la liquidità necessaria per tirare avanti fino ad Ottobre. I denari arriveranno dal fondo di solidarieta per gli enti locali mentre non è ancora chiaro chi dovra pagarne gli interessi passivi.