Buongiorno, sono nato il 29/06/1952 e sono andato in mobilità nell'ottobre 2010 per una durata di 3 anni, quindi fino ad ottobre 2013. Secondo le precedenti leggi sulle Pensioni dovrei andare in pensione nell'agosto 2013 con coefficiente 96 (60 anni + 36 di contributi), pur compiendo nel giugno 2013 61 anni. Vorrei cortesemente sapere quale destino mi aspetta, ossia se posso andare in pensione nell'agosto 2013. Giulio

Sono nato nel luglio 1952 compirò 60 anni il prossimo luglio 2012. Attualmente sono in mobilità dal 8.6.2009 e fino al 31.5.2012. A questa data avro maturato una anzianità di lavoro di 39 anni e 3 mesi. Potrò andare in pensione con la vecchia normativa di quota 96 : 60 anni più almeno 36 anni di contributi, non rientrando con la data di compimento di età nel requisito del periodo di fruizione della mobilità?. O devo essere considerato un esodato avendo firmato un accordo aziendale collettivo e rientrare nella data del 31.12.2013 del Milleproroghe? Grazie Luciano

a seguito accordo governo sindacati telecom,a settembre 2012,mi scade il terzo anno di mobilita,piu 3 mesi di contributi fino a dicembre 2012 gia versati a inps da telecom italia.causa esuberi x circa 6000 dipendenti. avrei dovuto andare in pensione da gennaio 2013 con le vecchie regole avendo superato abbondantemente quota 98 a fine anno.con 38anni e mezzo di contributi e 60 anni di eta compiuti marzo 2012. che fine faro' con legge fornero sulle pensioni..?? saluti e grazie Giorgio

Relativamente alla riforma delle pensioni 2012 vorrei sapere un Suo parere. Nato il 28 settembre 1952, ho cessato l'attività lavorativa di dirigente, per riorganizzazione aziendale, nel gennaio 2009. Ho ottenuto autorizzazione alla contribuzione volontaria da INPS in data 7 febbraio 2009. Ho ottenuto indennità di disoccupazione per 12 mesi fino al febbraio 2010. Successivamente, non trovando alternative occupazionali, ho aperto Partita IVA e saltuariamente effettuo attività di consulenza con versamento dei contributi nella Gestione Separata INPS. Ritiene che potrò rientrare tra i "salvaguardati" dalla riforma? La ringrazio e la saluto cordialmente. Guido.

Gent.mo Dott. Rossini,
sono un ex dipendente di Intesa SanPaolo in esodo dal 1° gennaio 2010.
Sono nato il 6/05/1955, ho cessato il mio rapporto di lavoro con la banca il 31/12/2009 quindi, secondo le regole in essere al momento della mia adesione al Fondo di Solidarietà, sarei dovuto andare in pensione il 1° gennaio 2014, usufruendo del cosiddetto "assegno di solidarietà" fino al 31/12/2013. Nel 2010 mi è stato detto che le quattro finestre erano abolite e quindi avrei usufruito della finestra unica, prolungando così la mia attesa della pensione di ulteriori nove mesi. Con la riforma attuale, se non erro, mi verranno aggiunti tre mesi a causa della "aspettativa di vita", facendo slittare così la data di pensionamento di dodici mesi, portandola quindi al 1° gennaio 2015. Unica nota positiva, sempre che abbia capito bene, non dovrei avere penalizzazioni a causa dell'età, cioè per il fatto di andare in pensione prima dei 62 anni. E' corretto quanto ho elencato ?
In caso affermativo, per quanto riguarda la copertura degli ulteriori dodici mesi, al momento attuale c'è una garanzia o devo attendere il varo di qualche provvedimento ? La ringrazio dell'attenzione e La saluto cordialmente,
Giuseppe

sono una dipendente delle Poste s.p.a. cessata dal servizio il 31/05/2011 a seguito risoluzione consensuale rapporto di lavoro avendo aderito al c.d.progetto svincolo,con la prospettiva del pensionamento di vecchiaia con decorrenza 01/02/14.Infatti ,nata il1 2/01/53 i requisiti di età e contribuzione si sarebbero perfezionati nel gennaio 2013 e in base alla vecchia normativa la pensione avrebbe avuta una decoorenza un anno dopo e cioè dall'01/02/14 la c.d.finestra. Chiedo di sapere se il mio diritto alla pensione si perfezioni con la vecchia normativa o con la nuova: In questo secondo caso andrei in pensione nel gennaio del 2020.grazie ed in attesa di una risposta porgo cordiali saluti. Caterina

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