cumulo casse professionali

Credo che quella di abdalonimus sia una buona idea. In questi giorni di discussione tra Inps e casse un bell'articolo chiarificatore sul sole 24 ore e magari altre testate simili, sarebbe una cassa di risonanza notevole.

Nicolett, io sono sempre più sbalordito e ammirato (e felice che tu abbia fondato questo comitato) da quanto a fondo tu conosci questa materia! Però io mi riferivo solo all’INPS, che secondo me è la chiave per sbrogliare questa matassa.

Io proporrei di scrivere una lettera avente come destinatario ‘Il Sole 24 Ore’ e come titolo ‘Il Triste Destino di una Legge dello Stato’ in cui riassumiamo la vicenda per sommi capi, facendo presente 1) l’incredibile ritardo e la svogliatezza nell’applicazione della norma; 2) la paradossale circolare 140 dell’INPS in cui si fa bellamente finta di non aver letto la legge 228/2012 (il comma 246); 3) l’allarmistica campagna stampa (a cui anche quel giornale ha contribuito) che ha diffuso numeri inventati di sana pianta dalle Casse e 4) lo scollamento all’interno della maggioranza di Governo per cui si introduce una norma di cui il Ministro del Lavoro, forse per convinzioni personali contrarie al riconoscere la qualifica di ‘lavoratore’ a chi non è bracciante agricolo, si impipa altamente.

Concluderei poi citando la diffida da noi (da te) inviata, lamentando che dei cittadini debbano perdere tempo, riunirsi in un Comitato e diventare esperti di diritto Previdenziale per vedere garantiti i loro diritti e esprimendo la speranza che le cose cambino / vadano a posto. A dirla tutta mi domando se ‘en passant’ non menzionare anche l’arbitrarietà del pagamento dilazionato del tfs deciso dall’INPS (Circolare 60, marzo 2017) per il quale noi non abbiamo protestato riconoscendogli implicitamente, forse ingenuamente, una valenza salva-conti che chissà se ha davvero.

E se ‘Il Sole’ dovesse ritenere di intervistarti fai il piacere di andarci e di farci fare (sono sicuro al 100%) una bellissima figura.

Contemporaneamente diffonderei quanto più possibile la conoscenza di questo diritto tra noi iscritti alle Casse Professionali e in particolare a quelli nati tra 1954 e il 1960 (e non ancora pensionati) che mi sembrano essere quelli che più hanno da perdere o da guadagnare. Personalmente (lavoro in un Ospedale dotato di ufficio pensioni) ho pensato di fare conoscere alle nostre impiegate l’esistenza del sito web del Comitato in modo che possano attingere alla documentazione disponibile e di chiedere loro di dar maggior risalto possibile alla cosa con tutti i possibili interessati.

Ciao, Abda.

Abda, il decr. Leg.vo 509 che ha istituito le casse privatizzate, assegna analoghi compiti di vigilanza ai ministeri del Lavoro e dell'Economia, minori funzioni svolge la Covip, relativamente agli aspetti più strettamente finanziari.

Versino. Ho sentito la stessa cosa ad una riunione cipag ovvero le casse non sono state interpellate, c'è un problema di tenuta ecc. Questo approccio riferito al maggior esborso trovo che sia un tantino "pericolo ". Poiché il numero di professionisti non è affatto consistente viene da chiedersi quale sia la tenuta reale delle casse. Perché qui si sta parlando di contributi versati parecchi anni fa...se ne è fatto un uso oculato o questo allarmismo deve farci temere tempi peggiori?

Non sono un esperto e magari dico una sciocchezza (e come al solito chiamo Nicolett a dirimere la questione) ma il comma 245 (Le gestioni interessate, ciascuna per la parte di propria competenza, determinano il trattamento pro quota in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati, secondo le regole di calcolo previste da ciascun ordinamento e sulla base delle rispettive retribuzioni di riferimento) non contraddice il 246 (Per la determinazione dell'anzianità contributiva rilevante ai fini dell'applicazione del sistema di calcolo della pensione si tiene conto di tutti i periodi assicurativi non coincidenti, accreditati nelle gestioni di cui al comma 239, fermo restando quanto previsto dall'articolo 24, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che ha stabilito che, a decorrere dal 1°gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, la quota di pensione corrispondente a tali anzianità è calcolata secondo il sistema contributivo.)

In altre parole il sistema di calcolo della pensione (retributivo, contributivo o misto) viene esplicitamente regolato dal comma 246 anche per le Casse (se alla fine la pensione la chiedi a loro anziché all'INPS). Fermo restante il comma 707 a cui fa riferimento l'INPS: se la pensione così calcolata supera quella Retributiva pura (pre-legge Fornero), si applicherà il sistema, tra i due, che dà il risultato inferiore.

Onestamente rimango della mia idea: il Ministero del Lavoro DEVE fare chiarezza sulla questione e dire adesso, prima che il Cumulo diventi operativo, sia all'INPS che alle Casse che il comma 246 è una legge dello Stato e va applicato. E' chiaro che se si permette all'INPS di ignorarlo poi, a seguire, si uniformeranno tutti (o quasi) gli altri.

Una cosa non capisco, Nicolett: quando usi il plurale riferendoti ai Ministeri vigilanti sull'INPS, a quali ti riferisci? Perché mi risulta che il responsabile sia il Lavoro. E basta. In altre parole la patata bollente è di Poletti, il quale ha già dimostrato in passato di non tenere in nessun conto il lavoro intellettuale e quindi, immagino, i professionisti...

Non tutte le casse sono bandite: Cassa Forense ed Enpav hanno voluto prendere nettamente le distanze, Enpam (storcendo un po' il naso) si sta allineando...io auguro a Inarcassa e Cassa dottori Commercialisti di aspettare 6 mesi prima di vedere respinte le modifiche regolamentari dai ministeri vigilanti, e di venir sbranate dai loro iscritti. Le regole del gioco non si riscrivono a partita iniziata. I ministeri, in particolare i responsabili degliuffici di vigilanza, sono stati allertati da diffide e counicazioni ben circostanziate da parte di questo Comitato e non si esclude di avviare azioni di tipo giudiziario se la funzione di vigilanza, istituzionalmente affidata, non dovesse essere dovutamente esercitata.