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Addio a Tasi ed Imu dal 2015. Ecco la nuova tassa comunale
Entro la fine della settimana il Governo indicherà il progetto per accorpare Imu, Tasi ed imposte sul suolo pubblico. I sindaci saranno liberi di aumentare o tagliare a proprio piacere i tributi locali.
Kamsin "Se local tax deve essere che lo sia fino in fondo" ha detto a chiare lettere il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta. Dalla metà del prossimo anno partirà una delle misure piu' volte annunciate da Renzi, il nuovo tributo unico comunale, destinato a radunare sotto la stessa sigla Tasi, Imu, Tosap (l’imposta sull’occupazione del suolo pubblico) e, forse ma non subito, la Tari sui rifiuti.
La local tax cancellerebbe con un colpo di spugno anche la Tasi a carico degli affittuari, che in questi mesi si è rilevata una seccatura, più per calcolarla che per gli importi in larga misura modesti. Della tassa unica il governo ne ha già cominciato a discutere con l’Anci, l'obiettivo è arrivare entro la fine della settimana ad un testo definitivo e metterlo con un emendamento nella legge di stabilità.
Anche se le difficoltà legate ai meccanismi di calcolo del gettito potrebbero alla fine consigliare un «emendamento annuncio», con data di avvio e contorni della riforma, rimandando i dettagli della stessa a qualche altro provvedimento applicativo.
Ad ogni modo emergono i primi punti fermi della nuova imposta comunale sugli immobili. Con la local tax le addizionali Irpef dovrebbero essere "statalizzate". Il gettito rimarrebbe invariato ma ad incassare sarebbe, quindi, l’amministrazione centrale. Come contropartita del mancato gettito dell’Imu su capannoni, alberghi e centri commerciali, circa 4 miliardi e mezzo che oggi vanno allo Stato e che domani sarebbero incassati dai Comuni.
Il nuovo calcolo dell'Imu dal 2015 - Nelle bozze dell'esecutivo c'è l’ipotesi di riprodurre il modello Imu, con una detrazione fissa di 200 euro e una di 50 per ciascun figlio con meno di 26 anni che risiede nell'immobile adibito ad abitazione principale del nucleo familiare. L'ipotesi detrazioni fisse piace a Renzi soprattutto perchè evita di lasciare mano libera ai comuni, che sulla Tasi sono riusciti a produrre la bellezza di 100mila combinazioni diverse di pagamento. Ai comuni sarebbe lasciata, comunque, la massima autonomia impositiva pur con l'individuazione di una forchetta entro la quale i Comuni potranno scegliere liberamente l'aliquota da applicare suddivisa tra abitazioni principali ed altri immobili.
A ben vedere, quindi, il passaggio di consegne tra il binomio Imu-Tasi e la nuova imposta comunale rischia di non tradursi in alcun vantaggio per il portafoglio dei contribuenti. Ma il premier è oramai deciso a togliere alibi ai Comuni lasciando loro massima autonomia, sapendo che saranno poi i cittadini elettori a non fare sconti.
Zedde
Pensioni, parola al Governo per impedire la svalutazione degli assegni
Il deputato Lello di Gioia (Pd), presidente della commissione bicamerale di vigilanza sugli enti previdenziali, ha presentato un emendamento che punta a sterilizzare il tasso di rivalutazione degli assegni se il Pil è negativo.
Kamsin Tra gli emendamenti presentati al disegno di legge di stabilità c'è anche quello che punta a risolvere il problema della svalutazione delle pensioni che potrebbe determinarsi applicando gli attuali metodi di capitalizzazione dei montanti contributivi, legati all’andamento del Pil (prodotto interno lordo). E' la proposta formulata dal deputato Lello di Gioia (Pd), presidente della commissione bicamerale di vigilanza sugli enti previdenziali, che punta a sterilizzare il tasso di rivalutazione che l’Istat calcola ogni anno sulla variazione media del Pil nel quinquennio precedente. Tasso che, a causa della recessione, ora risulterebbe negativo (-0,1927%) e che quindi andrebbe a incidere negativamente sul monte dei contributi accumulato negli anni.
«Calcoliamo un tasso almeno pari allo zero» ha indicato Di Gioia. Ma così facendo, se il meccanismo attuale restasse lo stesso, si verrebbe a creare un buco che lo Stato dovrebbe coprire, osserva la Ragioneria dello Stato. Servono coperture di circa 100 milioni sostiene Di Gioia. Il governo non è insensibile alla questione: «Abbiamo tutte le intenzioni di riflettere sul tema — assicura il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta — ma è ancora presto per dire come. È necessario fare dei calcoli molto complessi. Lasciamo lavorare l’Inps».
Ad ogni modo la strada per la soluzione della vicenda già nella legge di stabilità appare in salita: «L’ideale sarebbe poter operare una correzione minima dell’attuale sistema senza modificarlo nella sostanza » ha detto all'Ansa Giorgio Santini (Pd), membro della commissione bicamerale di vigilanza sugli enti previdenziali lasciando intendere come si è ancora lontani da una soluzione condivisa. Per ora, però, ricorda il Ministero del Lavoro, non ci saranno effetti sugli assegni: partirà a breve un confronto tra Via Veneto ed Inps e, in attesa che si delinei come procedere, l'applicazione dei coefficienti negativi resterà, al momento, sospesa.
Zedde
Riforma Pensioni, si riapre la partita con la legge di stabilità
Si apre questa settimana la trattativa sui ritocchi alla legge di stabilità in Commissione Bilancio a Montecitorio. Migliaia sono gli emendamenti presentati dalle forze politiche mentre per quelli del governo c'è ancora tempo. Kamsin Sul fronte delle pensioni sono piovuti emendamenti a 360 gradi: dall'estensione dei benefici per i lavoratori usuranti, ai precoci, passando per i quota 96 della scuola sino alla richiesta di azzerare il taglio ai patronati e a ridurre il prelievo fiscale sulla previdenza complementare, l'altro capitolo fortemente criticato un pò da tutte la forze politiche.
Sul tavolo di commissione Bilancio e governo ci sono anche altri temi trasversali come l'introduzione della local tax, il Tfr, dagli sgravi contributivi per i neoassunti ai fondi per gli ammortizzatori sociali, fino alle platee dei beneficiari dei bonus degli 80 euro (da estendere ai pensionati) e del nuovo bonus bebè.
Ma, nonostante le aperture a modifiche qualitative della manovra, e a correzioni che enfatizzino la sua portata espansiva, alcune richieste, come quelle dell'estensione dei benefici previdenziali, hanno poche chance di essere accolte. Soprattutto per la contrarietà del Governo che non intenderebbe concedere altre deroghe dopo la recente approvazione della legge 147/2014 in materia di sesta salvaguardia. Anche un intervento sulla platea degli 80 euro che sarebbe legata all'Isee o introducendo il quoziente familiare, indicano fonti vicine a Palazzo Chigi, è molto complesso, motivo per cui, tra l'altro, non è stato fatto finora.
Diverso il discorso per il bonus alle neomamme, per cui i deputati chiedono di rivedere il tetto a 90mila euro a favore dei redditi più bassi,, misura sulla quale potrebbe esserci un ritocco verso il basso. Quasi certo un intervento correttivo sulla tassazione sui fondi pensione (che adesso la manovra fa salire dall'11 al 20%) in quanto il governo ha dato disponibilità a rivedere il capitolo, mentre ancora apertissima è la partita sulla Tfr - tema su cui sono arrivate richieste di revisione da tutti i partiti. Possibile anche venga accolto l'emendamento che sterilizza le penalizzazioni sino al 31 Dicembre 2017 per i cd. lavoratori precoci dopo l'apertura del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, delle scorse settimane. Resta invece in salita la possibilità di aumentare le risorse per gli ammortizzatori, perché i margini disponibili già sono stati ampiamente utilizzati e nuovi interventi particolarmente onerosi avrebbero bisogno di ulteriori coperture difficili da reperire.
Zedde
Riforma Pa, Madia: pronte le tabelle per la mobilità obbligatoria
"Basta con la contrapposizione tra lavoratori pubblici e privati". Il ministro Marianna Madia difende la sua riforma e avverte comeunodei blocchi centrali, la mobilità, sia ormai in rampa di lancio. «Stiamo chiudendo le tabelle di equiparazione, che ti dicono come verrai inquadrato e che retribuzione avrai», fa sapere. Kamsin Tabelle che sono contenute in un decreto, un Dpcm, praticamente pronto. Si aspettano infatti solo le ultime limature per raccordarsi con il Tesoro.
Dopo il vaglio del Mef non resterebbe che la firma. Un tassello fondamentale per rendere operativo il trasferimento del dipendente da un'amministrazione all'altra, con una certezza, ricorda la Madia: il lavoratore «guadagnerà quanto guadagnava». Il capitolo mobilità è tuttavia complesso: la materia è stata rivista dal dl 90/2014, diventato legge in estate, con l'introduzione della possibilità di spostamento obbligatorio del dipendente nel raggio dei 50 chilometri.
Zedde
Pensioni, partono i ricorsi per rimanere in servizio oltre i 70 anni
Gli Avvocati dello Stato hanno impugnato innanzi alla Corte Costituzionale la norma del decreto legge di Riforma della Pubblica Amministrazione che ha abolito il trattenimento in servizio nei loro confronti.
Kamsin In cinque hanno proposto ricorso al Tar contro lo stop al trattenimento in servizio contenuto nel decreto legge di riforma della Pubblica Amministrazione. Parliamo degli Avvocati dello Stato per i quali, a differenza dei magistrati, l'articolo 1, comma 2 del Dl 90/2014 non ha previsto la proroga al 31 Dicembre 2015 dei trattenimenti in servizio già disposti alla data del 25 Giugno 2014.
Per loro lo stop è scattato, con per gli altri dipendenti delle Pa, il 1° Novembre 2014. Da questa data, compiuti i 70 anni gli Avvocati dello Stato dovranno necessariamente lasciare il posto di lavoro senza poter piu' contare sulla possibilità di rimanere sul posto di lavoro per altri cinque anni, come prevedeva la disciplina previgente. Ma gli Avvocati non ci stanno e già in cinque hanno presentato ricorso.
I primi a fare ricorso, ricorda Sergio Rizzo dalle pagine del Corriere della Sera, sono stati due vice Avvocati generali: Giuseppe Nucaro, 73 anni di età, e Raffaele Tamiozzo, anch’egli settantatreenne. Ovvero i più alti in grado dopo l’Avvocato generale, incarico ricoperto fino al 31 ottobre, data del pensionamento, da Michele Dipace (74 anni). Subito seguiti, Nucaro e Tamiozzo, dagli avvocati dello Stato distrettuali di Bologna, Caltanissetta, Milano e Napoli. Tra i ricorrenti serpeggia l’irritazione perché mentre i magistrati hanno ottenuto una deroga di un anno al pensionamento dei settantenni, gli avvocati dello Stato, che sarebbero a loro equiparati pur avendo una funzione del tutto diversa, non sono riusciti a spuntarla.
Anche se in tre casi i Tar hanno rigettato la domanda di sospensiva dell’entrata in vigore della tagliola i ricorrenti sono riusciti, comunque, a sollevare la questione della legittimità dello stop al trattenimento in servizio innanzi alla Corte Costituzionale. Circostanza che sta suscitando un certo nervosismo al Ministero della Pubblica Amministrazione: "Questa storia è la dimostrazione di quanto sia faticoso cambiare il Paese. Le resistenze sono fortissime e dappertutto. Ma noi andiamo avanti. Siamo determinati a dare spazio, in nome del merito e della contendibilità dei luoghi di responsabilità, a chi in questi anni ha avuto la strada sbarrata dalle logiche ferree dell’anzianità e della cooptazione. Vogliamo passare dalla legge del ‘no amici, no carriera’, alla regola del ‘no merito, no carriera’" ha ricordato e il sottosegretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti.
Zedde
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Tasi, Imu: il Governo conferma la nuova imposta unica sugli immobili
Fioccano gli emendamenti al Ddl Stabilità. L'esecutivo conferma l'obiettivo di unificare dal prossimo anno la Tasi e l'Imu per semplificare la vita dei contribuenti. Previsto il ritorno ad aliquote standard e detrazioni fisse sull'abitazione principale.
Kamsin Per la legge finanziaria sarà un mese e mezzo di cammino parlamentare difficile, con imboscate possibili ovunque, e tanti temi spinosi da sciogliere, ad iniziare dalle tasse sulla casa, Tfr e fondi pensione, e le risorse per gli ammortizzatori sociali.
Oggetto di moltissime proposte di modifica è comunque la nuova local tax, che dovrebbe di nuovo superare Imu e Tasi. Il governo vorrebbe far scattare il nuovo regime già dal 2015, ma il semplice accorpamento delle due imposte farebbe solo resuscitare la vecchia Imu. Si vorrebbero ripristinare anche gli sgravi per i figli, e cogliere l’occasione per trasferire ai Comuni anche il gettito dell’Imu sui capannoni, eliminando la loro compartecipazione all’Irpef. Il testo definitivo del provvedimento per ora non c'è. Il Governo ha infatti ancora dei giorni per presentare i suoi emendamenti al testo di legge di stabilità e per svelare la carte.
Ad ogni modo l'obiettivo dell'esecutivo è unificare, dal prossimo anno, la Tasi e l'Imu ed introdurre una local tax affidata ai Comuni. Per gli immobili diversi dall’abitazione principale il nuovo prelievo risulterebbe dalla somma delle attuali aliquote Imu e Tasi (il cui tetto complessivo è al 10,6 per mille ma incrementabile di un ulteriore 0,8 per mille). Per le prime case invece l’ipotesi più probabile è il ripristino della detrazione standard già prevista per l’Imu (200 euro più 50 per ciascun figlio convivente con meno di 26 anni) che però potrebbe essere accompagnata da altre forme di sgravio affidate ai Comuni e basate comunque sull’indicatore Isee. La conseguente riduzione del prelievo sulle case di più basso valore catastale (fino all’azzeramento) sarà compensata da un innalzamento dell’aliquota standard, che arriverebbe ad un valore intermedio tra il 3,3 per mille (massimo) applicato quest’anno e il 4 per mille dell’Imu 2012.
L'imposta per gli inquilini - Un altro aspetto su cui il prossimo anno può portare novità è quello degli inquilini: se oggi questi pagano un quota oscillante tra il 10 ed il 30% dal prossimo anno Renzi ha indicato di voler cancellare la quota a loro carico per gli immobili ad uso abitativo e confermarla invece - con alcune modifiche- per gli immobili delle imprese come i negozi. In queste situazioni il contributo dell’inquilino sarebbe accompagnato dall’assorbimento nell’imposta unica di tributi minori come quelli sulle affissioni.
Vista l’esigenza di fare presto per il primo anno l'unificazione dell'imposizione fiscale sugli immobili dovrebbe essere solo parziale, includendo l’unificazione tra Imu e Tasi e il sostanziale ritorno ad una detrazione standard per le abitazioni principali. Resterà fuori, pertanto, la Tari, la tassa sui rifiuti, dato che le modalità di calcolo sono diverse (per questa imposta non si prende, infatti, in considerazione la rendita catastale dell'immobile), e il Governo ha intenzione di agganciare l'imposta alla quantità di rifiuti prodotti con tempi più lunghi di studio.
Zedde
e siamo solo all’inizio.
Matteo Renzi ha voluto una legge
di Stabilità espansiva, che
per la prima volta dopo anni dà
alle famiglie e alle imprese più
di quello che toglie, e i deputati,
i partiti, alla vista di qualche
risorsa da spendere, si sono
scatenati.
Le 4 mila richieste di modifica
presentate in Commissione
Bilancio alla Camera saranno
scremate a 500, ma poi la valanga
di emendamenti si riabbatterà
sull’Aula di Montecitorio,
poi di nuovo in Commissione
ed in Aula al Senato. Per
la legge di bilancio sarà un mese
e mezzo di cammino parlamentare
arduo, con imboscate
possibili ovunque, e tanti temi
spinosi da sciogliere, come le
tasse sulla casa, sul Tfr e sui
fondi pensione, e le risorse per
gli ammortizzatori sociali, con
la discussione della Legge di
Bilancio che incrocia, pericolosamente,
la delega sul Jobs Act.
Il governo si è già detto disponibile
a ragionare sull’aumento
delle imposte sui fondi
pensione e la rivalutazione del
Tfr, sull’articolazione del bonus
bebè, sul regime dei minimi
per le partite Iva e anche sugli
sgravi Irap per i nuovi assunti.
Ma sempre e solo a patto
che i saldi della manovra, cioè i
grandi numeri, vengano salvaguardati.
Il che restringe parecchio
i margini per una riduzione
delle imposte su fondi pensione
e Tfr, che valgono 400
milioni l’anno, e che i deputati
di quasi tutti i gruppi hanno
chiesto di eliminare.
Oggetto di moltissime proposte
di modifica è la nuova local
tax, che dovrebbe di nuovo
superare Imu e Tasi. Il governo
vorrebbe far scattare il nuovo
regime già dal 2015, ma il semplice
accorpamento delle due
imposte farebbe solo resuscitare
la vecchia Imu. Si vorrebbero
ripristinare anche gli sgravi per
i figli, e cogliere l’occasione per
trasferire ai Comuni anche il
gettito dell’Imu sui capannoni,
eliminando la loro compartecipazione
all’Irpef. Ma è un’operazione
molto complessa, difficile
da fare in poche settimane.
Non si esclude un rafforzamento
delle norme sulle partecipate
degli enti locali, per «forzarli
» a fare altri risparmi.
Sugli sgravi Irap per le assunzioni
a tempo indeterminato
molte proposte puntano allo
stesso obiettivo, vincolare in
qualche modo il comportamento
delle imprese. Escludendo
dal bonus chi ha licenziato,
come ha chiesto la Commissione
Finanze, o chi delocalizza
la produzione, come
chiede Sel, o condizionando le
agevolazioni alle sole assunzioni
aggiuntive. Qualche modifica
condivisa potrebbe emergere
anche sul nuovo trattamento
dei minimi per le partite Iva.
Molti, tra Ncd, Pd e Fi, si sono
schierati contro i tagli ai patronati
e contro la tassazione ad
aliquota marginale Irpef del Tfr
maturando in busta paga, ma
anche questa operazione sarà
difficilmente «compensabile»,
visto che genera un gettito annuo
di oltre due miliardi di euro.
La minoranza del Pd è particolarmente
bellicosa, ed ha
avanzato una buona parte dei
quasi mille emendamenti del
partito del premier, con i quali,
in pratica, riscrive quasi da capo
la manovra. C’è anche la
proposta di un forte aumento
delle imposte di successione
per finanziare il reddito di cittadinanza.
E si chiedono risorse
aggiuntive per gli ammortizzatori
sociali, proprio mentre è
in corso un braccio di ferro tutto
dentro al Pd sulla calendarizzazione
del Jobs Act alla Camera,
che rischia di sovrapporsi.
Tra gli emendamenti presentati
molti riguardano la famiglia,
con un proliferare di
«bonus». Accanto a quello destinato
alle mamme per i bebè,
che Sc e Ncd puntano a modificare
per favorire le famiglie con
i redditi più bassi, sono spuntati
fuori anche il bonus pannolino,
altri aiuti per tre anni
alle neomamme, ed il bonus
per i libri del liceo. Sc vuole più
soldi per gli asili nido (togliendo
100 milioni all’Agenzia delle
Entrate). E non manca il taglio
della spesa per gli aerei militari
F-35, o delle missioni di pace,
proposti da Sel, per rifinanziare
la scuola.
Riforma Pensioni, la Cgil aderisce al referendum contro la Riforma Fornero
Nella Manifestazione di ieri i sindacati si sono detti pronti allo sciopero generale se il Governo non farà dietrofront sul lavoro. Arriva anche l'adesione della Cgil al referendum della Lega per l’abolizione della legge Fornero.
Kamsin Pensionati e lavoratori sul piede di guerra contro il Governo. Con la manifestazione unitaria del pubblico impiego che si è svolta ieri a Roma i sindacati hanno rivendicato il «successo» della giornata (centomila, secondo gli organizzatori, in piazza a Roma: «È andata meglio del previsto, così come quella dei pensionati»), ed hanno trovato l'unità nell'affermare nell’affermare che «ora la palla è al governo, aspettiamo risposte nelle prossime ore». In caso contrario le tre sigle sindacali annunciano lo sciopero generale.
Anche se resta qualche distinguo, che non compare nella nota congiunta diramata ieri sera, ma che è stata chiara negli interventi dal palco. «Se non ci saranno risposte — dichiara infatti Susanna Camusso — ci sarà lo sciopero di categoria, chiameremo tutti i lavoratori». E alla leader della Cgil si affianca il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo, per il quale il governo è «il peggior datore di lavoro del Paese. Se non si siede per rinnovare il contratto, faremo lo sciopero generale dei lavoratori pubblici. Anzi, lo estenderemo anche ai precari del settore privato». Mentre è più attendista Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl: «Non accetteremo un altro blocco dei contratti, fermi da sei anni. Però in Italia gli scioperi generali si decidono insieme. E dopo lo sciopero generale non c’è più niente, gli obiettivi devono essere chiari ».
Dalla manifestazione di ieri è arrivata anche l'apertura dei sindacati al Referendum contro la Riforma Fornero promosso dalla Lega: "Nel momento in cui la Corte costituzionale ammettesse la consultazione, - ha detto la Camusso - la Cgil sarebbe favorevole in quanto ciò determinerebbe per il governo un tempo entro il quale abolire una legge ingiusta". Parole a cui ha fatto subito seguito la risposta soddisfatta del segretario leghista Matteo Salvini: "è la dimostrazione che si può andare oltre gli steccati ideologici". Piu' cauta invece la Cisl che indica che "A quella legge vanno tolte le storture. È una cosa più complessa di un semplice referendum".
Le prossime tappe del Referendum contro la Riforma Fornero - Il quesito che chiede di abrogare la legge Fornero è uno dei 5 referendum su cui la Lega Nord ha raccolto le firme. Lo scorso 4 novembre la Cassazione ha certificato che la quota di 500 mila firme è stata raggiunta. In dicembre è atteso il parere della Corte costituzionale. Se ci sarà il via libera, il voto potrebbe essere nella primavera 2015.
Zedde
Riforma Pensioni, si lavora per emendare la legge di stabilità
Congelare l'aumento della tassazione sulla previdenza complementare, modificare il pagamento delle pensioni al 1° del mese (rispetto al 10 fissato nel documento governativo) per gli 800 mila pensionati titolari di due prestazioni, cancellare la tassazione ordinaria per il Tfr in busta paga, allargare la platea degli 80euro, e rivedere quella del bonus bebè. Kamsin Sono alcune delle richieste di modifica che sono state presentate in oltre 3700 emendamenti alla legge di Stabilità.
Molte sono doppioni presentate da piu' forze politiche che non si sono coordinate tra loro. Molti chiedono poi di rivedere l'intervento sull'Irap e di aumentare le risorse per gli ammortizzatori sociali,matanti sonoanche su scuola e università e per abbassare l'Iva sugli ebook al 4%. Ricompaiono poi gli emendamenti in favore dei quota 96 della scuola e quelli in favore dei lavoratori precoci (questi ultimi sono stati richiamati, peraltro, anche nella Relazione al ddl di stabilità elaborata dalla Commissione Lavoro della Camera). Alcuni emendamenti prevedono anche lo stop al taglio previsto per i patronati.
Altre richieste dei deputati si concentrano poi sugli 80 euro, puntando a legare la platea dei beneficiari all'Isee oppure inserendo il quoziente familiare. Tantissimi poi chiedono di rivedere il tetto dei 90mila euro per il bonus bebè per dare più risorse a chi ne ha più bisogno. Numerosi emendamenti si concentrano poi su scuola e università, che non possono reclutare ricercatori e professori vincitori di concorso per ragioni di budget.
Zedde
Contratto Statali, Renzi conferma il blocco dei contratti nel 2015
La Manifestazione non cambia la strategia del Governo che conferma il blocco dei salari nelle Pa per il 2015. Lo sblocco possibile dal 2016 solo se l'Italia uscirà della recessione.
Kamsin La protesta avviata dai dipendenti della pubblica amministrazione non farà cambiare strategia al Governo. E' quanto si apprende da fonti vicine a Palazzo Vidoni. Il che vuol dire che la scelta, formalizzata con la legge di Stabilità, di congelare anche nel 2015 i contratti di 3,3milioni di dipendenti pubblici non sarà modificata. Dunque il blocco degli stipendi, che va avanti dal 2010 (con un risparmio cumulato di circa 16 miliardi per le casse pubbliche), sarà prorogato anche nel 2015. Con buona pace delle aperture che il governo Renzi aveva fatto ad aprile quando non aveva escluso la possibilità di far ripartire la contrattazione.
La ripresa della contrattazione, o meglio degli effetti economici dei salari nella Pa, potrà aversi non prima del 2016 sempre che l'Italia mostrerà segni di uscita dalla stagnazione. Per ora, per il quinto anno consecutivo, i dipendenti pubblici vedranno le proprie retribuzioni restare ferme. Dati della ragioneria del Tesoro alla mano, un dipendente pubblico è titolare di una retribuzione lorda annua di 21.405 euro lordi. Calcolando che tra il 2009 e il 2014 il tasso d'inflazione è stato del 2%, l'adeguamento contrattuale avrebbe dovuto far salire il salario a quota 23.510 euro.
Gli effetti della legge di stabilità sui contratti pubblici
L’articolo 21 del ddl di stabilità conferma il blocco economico della contrattazione nel pubblico impiego per contenere le spese nel settore. Le procedure contrattuali e negoziali del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche sarà ammissibile per la sola parte normativa e non ci sarà la possibilità di recupero per la parte economica. Tra le altre misure restrittive c'è la previsione che sarà rinviato il pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale fino al 2018.
Il ddl proroga, infatti, l’efficacia della norma introdotta con la legge 147/2013 secondo la quale l'indennità di vacanza contrattuale (ossia l’incremento provvisorio della retribuzione che interviene una volta scaduto il contratto collettivo nazionale, in assenza di un suo rinnovo e finché questo non sia rinnovato) da computare quale anticipazione dei benefici complessivi che saranno attribuiti all'atto del rinnovo contrattuale sia quella in godimento al 31 dicembre 2013.
Viene poi stabilito che - nei confronti del personale non contrattualizzato in regime di diritto pubblico (professori e ricercatori universitari, dirigenti dei corpi di polizia e delle forze armate, con esclusione del personale di magistratura per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 223/2013) - anche per l’anno 2015 non si applicheranno i meccanismi di adeguamento retributivo di cui all’articolo 24 della legge n. 448 del 1998 e che lo stesso anno non è utile ai fini della maturazione delle classi e scatti di stipendio, correlati all’anzianità di servizio, che caratterizzano il trattamento economico del citato personale.
Riprendono, invece, efficacia le disposizioni concernenti il blocco degli effetti economici delle progressioni di carriera per il personale contrattualizzato e non contrattualizzato, che erano state anch’esse prorogate, per l’anno 2014, dal D.P.R. n. 122 del 2013.
Zedde
Fisco, Orlandi: "stop agli scontrini fiscali e meno blitz sul territorio"
I blitz stile Cortina andranno in soffitta, il 730 precompilato consentirà di aiutare i contribuenti a districarsi tra le scadenze e la burocrazia. È quanto ha annunciato la direttrice dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, nel rapporto sul fisco presentato in Parlamento questa settimana. Kamsin "Sulle imprese minori è in corso una profonda riflessione, ha sottolineato la direttrice dell'Agenzia delle Entrate, che punta ad una completa ricostruzione del rapporto di fiducia con le pmi". L'obiettivo infatti, è quello di aumentare la tracciabilità dei pagamenti, archiviando le certificazioni cartacee, bollate come inefficaci, e abbandonando i controlli sul territorio che rischiano di essere controproducenti.
Anche se non ci sono tempi certi la direttrice ha sottolineato come sia necessario cambiare passo, "costruendo un rapporto di informazione trasparente e più scambio con i contribuenti. Una parte del piano è già individuato nella legge di stabilità. Del resto con la manovra arriveranno forme più avanzate di comunicazione anche in termini preventivi rispetto alle scadenze fiscali. Inoltre, verrà estesa l'operatività del ravvedimento operoso in modo da incentivare i comportamenti virtuosi dei contribuenti.
Riforma del Fisco: meno blitz e piu' tracciabilità - Per tale ragione, sottolinea la Orlandi, l'Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti, "anche mediante l'utilizzo di nuove tecnologie, tutti gli elementi e le informazioni in suo possesso riferibili al medesimo contribuente, acquisite direttamente o pervenute da terzi, e le informazioni utili a quest'ultimo per una valutazione in ordine ai ricavi, compensi, redditi, volume d'affari, valore della produzione e relativi alla stima dei predetti elementi, anche in relazione ai beni acquistati e posseduti". In tal modo, prosegue la Orlandi, saranno possibili nuovi flussi di dati che consentono al contribuente di assolvere correttamente a monte i suoi obblighi fiscali, accompagnandolo nei momenti precedenti e successivi alla presentazione della dichiarazione.
Sul fronte della delega fiscale la direttrice ha ricordato come il prossimo passo è quello di metà novembre in cui verrà definita una nuova normativa in materia di abuso di diritto, senza però determinare un affievolimento nella lotta l'elusione.
Zedde