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Riforma Pa, incarichi ai pensionati solo a titolo gratuito
Le pubbliche amministrazioni, comprese le istituzioni scolastiche non' potranno piu' conferire, se non a titolo gratuito, incarichi di studio e di consulenza a personale pubblico o privato collocato in pensione. E' quanto ha previsto l'articolo 6 del decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione. Kamsin L’articolo 6 estende la norma dell’articolo 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95 che aveva previsto il divieto di incarichi professionali (ricomprendendo anche le autorità indipendenti e la Consob) di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti, già appartenenti ai ruoli delle stesse e collocati in quiescenza, che abbiano svolto, nel corso dell'ultimo anno di servizio, funzioni e attività corrispondenti a quelle oggetto dello stesso incarico di studio e di consulenza.
Con l’articolo 6 il divieto è esteso ai lavoratori privati in quiescenza; oltre all’ambito soggettivo di applicazione viene esteso anche l’ambito oggettivo di applicazione del divieto con la previsione secondo cui le suddette amministrazioni non possono attribuire ai medesimi soggetti incarichi di funzioni direttive, dirigenziali o equiparate o cariche in organi di governo delle amministrazioni.
Sono comunque consentiti gli incarichi e le cariche conferiti a titolo gratuito. Il divieto non si applica agli incarichi e alle cariche presso organi costituzionali.
Zedde
Esodati, parte oggi la discussione in Aula sulla Sesta salvaguardia
E' arrivato ieri il disco verde della commissione Lavoro di Montecitorio all'emendamento del Governo che concede la sesta salvaguardia per gli "esodati" dalla riforma delle pensioni Monti-Fornero di fine 2011. Il testo arriverà oggi pomeriggio all'esame dell'Aula. Kamsin I tempi di approvazione saranno rapidi, hanno assicurato fonti vicine all'esecutivo; l'obiettivo è dare un primo concreto segno che qualcosa, sul fronte delle tutele previdenziali, si sta iniziando a muovere dopo diversi mesi di stallo. Con l'emendamento si spostano di un altro anno al 6 gennaio 2016 (48 mesi dall'entrata in vigore del decreto legge 201/2011) i requisiti per ottenere il riconoscimento della salvaguardia e si allarga la platea dei beneficiari a un nuova categoria: i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato. Si tratta di 4mila lavoratori che hanno perso il contratto a termine tra il 2007 e il 2011, non più rioccupati a tempo indeterminato, per i quali sono maturati i requisiti per utili per conseguire la decorrenza del trattamento pensionamento entro il 6.1.2016, per l'appunto.
Il testo della proposta di legge estende quei profili di tutela soggetti ad un vincolo temporale entro cui deve essere maturato il diritto alla decorrenza pensionistica. Si tratta nello specifico dei lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); i prosecutori volontari (12.000 soggetti); i lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti); i lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti), oltre come già detto, alla nuova categoria dei cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).
Complessivamente sono 32.100 i nuovi tutelati da questa nuova iniziativa governativa, che verrà finanziata in larga parte attingendo alle risorse stanziate per la seconda (i 55mila del decreto dell'ottobre 2012) e la quarta salvaguardia (i 9mila del Dl 102 del 2013) risultate, in entrambi i casi, superiori alle domande che hanno ottenuto l'ok Inps. Mentre saranno 8.100 le posizioni da finanziarie dal governo.
Zedde
Piccola mobilità, l'inps autorizza il beneficio da maggio ad agosto
I datori di lavoro sono stati autorizzati ad applicare il beneficio della piccola mobilità per i mesi da maggio ad agosto sulle relative denunce UniEmens. E' quanto ha comunicato l'Inps con il messaggio n. 5658/2014. Kamsin Si ricorda che la piccola mobilità è una compensazione per la mancata proroga degli incentivi connessi alla possibilità di iscrizione alle liste di mobilità dei lavoratori licenziati da aziende fino a 15 dipendenti di cui possono fruire i datori di lavoro che nel 2013 hanno assunto lavoratori licenziati nei dodici mesi precedenti per giustificato motivo oggettivo - connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro. I datori possono essere ammessi ad un beneficio mensile di € 190 per sei mesi - per rapporti a tempo determinato - ovvero per dodici mesi – per rapporti a tempo indeterminato. Per i rapporti a tempo parziale il beneficio è proporzionale.
Potranno utilizzare il bonus le aziende ammesse che hanno presentato apposita domanda “Lice” disponibile all’ interno del Cassetto previdenziale Aziende, entro il 12 aprile 2014. L’ ammissione è stata decisa in base all’ ordine cronologico della assunzione. A ciascuna azienda è stato attribuito il codice di autorizzazione “ 4N “ in calce alla domanda inoltrata che permette di fruire dei benefici nei mesi di maggio,giugno,luglio ed agosto mediante le denunce contributive UniEmens.
Per i datori di lavoro agricolo il bonus può essere utilizzato mediante compensazione con i contributi previdenziali della denuncia Dmag relativa al secondo trimestre 2014 che scade il 31 Luglio. L’ Inps si riserva di effettuare controlli sulle dichiarazioni.
Zedde
Pensioni, Damiano: la soluzione per i Quota 96 in riforma Pa
E' da anni che combattiamo per risolvere il problema degli “esodati” e, anche con la sesta salvaguardia, crediamo di aver dato un contributo per un miglioramento della situazione. L’ aver incluso altre 32.000 persone, pur non essendo risolutivo, consente di portare il totale dei salvaguardati ad oltre 170.000 con una copertura finanziaria superiore agli 11 miliardi di euro. Kamsin E' quanto ha affermato l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano ieri alla vigilia dell'avvio dei lavori sulla discussione alla Camera della proposta governativa in favore degli esodati, la sesta salvaguardia. "Le risorse aggiuntive, reperite dal Fondo per l’occupazione, verranno restituite nella legge di Stabilità: non esiste nessuna contrapposizione tra “esodati” e cassintegrati". Damiano ha anche ricordato che questo si tratta di un primo intervento tampone in materia pensionistica dopo gli errori contenuti nella Fornero del 2011 e che sulla road map del governo ci saranno altri interventi contenuti nella Riforma della Pa e poi nella legge di stabilità per il 2015.
L'Ex ministro ricorda anche che il problema dei quota 96 della scuola potrà essere esaminato nel corso della conversione in legge del decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione: "non c’è nessun rifiuto di affrontare il tema di “Quota 96 degli insegnanti". La non ammissibilità del tema rispetto all’emendamento alla proposta di Legge sugli Esodati formulata dal Governo, è semplicemente dovuta alla normale prassi della estraneità della materia. Del resto, questo tema è già oggetto di una apposita proposta di legge attualmente in discussione e può essere più agevolmente inserito come emendamento nel Decreto Pubblica Amministrazione".
Intanto ieri c'è stato l'atteso via libera in Commissione Lavoro alla Camera all'emendamento sulla sesta salvaguardia. Bocciate le oltre 70 proposte emendative al progetto che erano state presentate soprattutto da Lega e Sel. L'itenzione del governo è di far viaggiare il provvedimento speditamente (il documento approderà in Aula oggi pomeriggio per la discussione generale) in modo da avere l'approvazione definitiva del Parlamento prima della pausa estiva.
Zedde
L. elettorale: M5s a Pd, pronta entro 100 giorni. Ok a confronto
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Ue: in discorso Renzi appello per Europa piu' ambiziosa
Schulz rieletto, Farage provoca Grillo show all'Europarlamento
- Strasburgo, 1 lug. - Pronti, via: la legislatura europea comincia e, tra la protesta di Nigel Farage e la conferma di Martin Schulz, si incomincia a intravedere il Parlamento che sara'. La protesta plateale del leader dell'Ukip, con tutto il gruppo dell'Efdd a seguirlo, ha tenuto banco a Strasburgo almeno quanto l'esclusione dei Cinque Stelle dal novero dei 14 vice presidenti dell'Aula. La giornata comincia con l'Inno alla Gioia, tratto dalla Nona di Beethoven e divenuto l'inno d'Europa.
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I deputati fedeli a Farage ne seguono l'esempio dando le spalle ai banchi della presidenza. Ma il gruppo si spacca proprio per mano dei Cinque Stelle che non partecipano alla protesta. Al suo arrivo, Grillo trova i giornalisti a chiedere cosa sia successo: "Non lo so, chiedetelo a loro", risponde a 'caldo'. Poi, pero', prende la parola e la sua sembra una prima tirata d'orecchie ai Cinque Stelle: "L'Inno alla gioia lo hanno utilizzato i peggiori killer della Storia", spiega. Dunque, nessuno scandalo nel voltare le spalle alle prime note. Scandalosa, per l'Efdd, e' invece la rielezione del tedesco Martin Schulz, "uno che e' venuto a fare campagna elettorale in Italia contro di me e con i soldi pubblici", attacca Grillo. Uno, pero', che ha anche incassato 409 voti alla prima chiama, ben oltre quelli necessari per essere eletti. La rielezione di Schulz ha provocato, a cascata, la definizione delle altre cariche, non ultima quella di presidente del gruppo dell'Alleanza progressista dei Socialisti e Democratici, andata a Gianni Pittella, esponente del Pd. Tra i vice presidenti dell'Aula di Strasburgo, poi, figurano altri due italiani. Si tratta dell'ex commissario europeo Antonio Tajani, esponente di Forza Italia, e del democratico David Sassoli. A restare fuori, unici tra le forze parlamentari, il Efdd e i Cinque Stelle. "Stia attento Schulz", avverte quindi Grillo, "perche', se e' vero che mi chiama 'venticello passeggero', e' anche vero che adesso qui siamo in 17". E, mentre cresce l'attesa per l'intervento di Matteo Renzi il fronte anti-euro si compatta. Prima Marine Le Pen giura di non fidarsi di Renzi e di volere fare come...San Tommaso. Matteo Salvini, segretario federale della Lega, attacca duramente Schulz parlando di scelta sbagliata, la pessima elezione di chi e' rimasto famoso solo per gli insulti a Silvio Berlusconi. E il leader dei Cinque Stelle non si lascia scappare l'occasione per una stoccata. A chi gli chiede se domani incontrera' il presidente del consiglio, visto il dialogo avviato sulla riforma elettorale, Grillo sbotta: "Renzi chi? Io incontro la gente che conta, incontro Merkel, Van Rompuy, Schulz e Juncker". L'affondo piu' duro, tuttavia, lo sferra quando fa apppello all'Europa perche' non dia fondi all'Italia: "Vanno alla mafia", spiega. Parole che sembrano voler colpire direttamente il presidente del consiglio impegnato da mesi in una battaglia per un miglior utilizzo dei fondi europei in Italia e perche' si torni ad investire nel nostro Paese. .
Berlusconi diffidato dal Tribunale Mi scuso, era solo una battuta
- Milano, 1 Lug. - Beatrice Crosti, il giudice che ha disposto l'affidamento in prova ai servizi sociali di Silvio Berlusconi, ha presentato un richiamo formale all'ex presidente del Consiglio per le parole da lui pronunciate contro la magistratura durante la sua testimonianza al processo a carico di Valter Lavitola in corso a Napoli. Davanti al richiamo di Crosti, la quale lo avrebbe avvertito che il percorso avviato "non e' un gioco", l'ex premier avrebbe chiesto "scusa" per la frase sulla magistratura (definita "incontrollata, incontrollabile, irresponsabile" nella testimonianza resa a meta' giugno nel processo a Valter Lavitola a Napoli), sostenendo che si sarebbe tratto solo di una "battuta".
L'umore dell'ex premier e' nero. E non solo per il 'richiamo' rivoltogli dal Tribunale di sorveglianza a seguito delle parole contro la magistratura pronunciate a Napoli durante l'udienza del processo Lavitola. Silvio Berlusconi, riferisce chi ha avuto modo di parlarci, ha manifestato tutta la sua irritazione per quello che giudica un trattamento da scolaretto al quale la maestra da' una bacchettata sulle mani perche' e' stato cattivo. E di fatti, l'ex Cavaliere si sarebbe scusato con il giudice di Sorveglianza, Beatrice Crosti, per le parole pronunciate a Napoli, derubricate pero' dallo stesso ex premier al livello di battuta. Ma con la promessa di non uscire piu' dai binari. Del resto, il rischio per Berlusconi sarebbe alto, e oggi - spiegano fonti di Forza Italia - il magistrato di Sorveglianza avrebbe avvertito l'ex capo del governo del fatto che una 'seconda volta' non sarebbe tollerata, pena la revoca dell'affido ai servizi sociali.
A 'bruciare' maggiormente all'ex premier, riferiscono ancora le stesse fonti forziste, e' il bavaglio che, a suo dire, gli e' stato ingiustamente imposto. Non posso piu' parlare liberamente, si sarebbe sfogato il leader azzurro con i fedelissimi. Questa sera tardi, o al massimo domani, Berlusconi fara' rientro a Roma, ma anche a causa dell'ora di colloquio con il giudice Crosti la voglia di riunire i parlamentari azzurri giovedi' - per la verita' gia' minima - e' ulteriormente scemata. Ma ormai, osservano alcuni big di piazza San Lorenzo in Lucina, il dado e' tratto e Berlusconi non puo' disdire l'appuntamento - per la verita' l'assemblea congiunta non e' ancora stata convocata ufficialmente. L'orario ancora ipotetico dovrebbe essere le 10 di mattina o il primo pomeriggio - sia perche' il malumore, in primis tra i senatori, non accenna a diminuire, sia perche' l'ex premier ha la necessita' di assicurarsi che i suoi parlamentari non facciano scherzi in Aula, quando la riforma costituzionale passera' all'esame dell'emiciclo di palazzo Madama.
L'ex premier, infatti, resta convinto della necessita' che Forza Italia non si sfili ne' si smarchi dal percorso delle riforme. Innanzitutto perche' strettamente legate alla legge elettorale, sulla quale il leader azzurro vuole 'imporre' tutto il peso dei numeri forzisti. Una sorta di 'do ut des' con Renzi: noi votiamo come da accordo le riforme, anche se il testo del ddl non ci soddisfa appieno, ma il Pd deve mantenere la parola data sull'Italicum, che non va assolutamente stravolto, ne' tantomeno vanno inserite le preferenze o abbassate le soglie di sbarramento, altrimenti - e' il ragionamento - torna il potere di veto dei piccoli partiti. E sul punto, sembra aver ricevuto rassicurazioni dal Pd, cosi' sui tempi, tanto che oggi la presidente Finocchiaro ha annunciato che la commissione Affari costituzionali di palazzo Madama avviera' l'esame della legge elettorale subito dopo il ddl riforme, gia' entro l'estate. Insomma, obtorto collo - e salvo sorprese dell'ultimo minuto - Berlusconi giovedi' dovra' presiedere la riunione dei parlamentari azzurri, con l'alto rischio che si trasformi in uno sfogatoio se non in un lancio di stracci tra i fautori della trattativa con Renzi (tra cui Verdini ma anche Romani) e i malpancisti, che vorrebbero una linea piu' netta e dura nei confronti del governo (in prima fila Brunetta, ma anche Fitto che oggi ha suonato la "sveglia" al suo partito chiedendo di non avere un "atteggiamento passivo"). Non e' un caso che tra gli azzurri c'e' chi prova a suggerire di riunire solo i senatori, cosi' da evitare che l'Assemblea congiunta - alla quale sono invitati anche gli europarlamentari - possa prendere una piega non gradita al Cavaliere. Il quale, d'altra parte, avrebbe insistito, nei contatti con i vertici del Pd, affinche' le riforme siano approvate in prima lettura al Senato prima del 18-20 luglio, giorni in cui e' attesa la sentenza del processo di secondo grado sulla vicenda Ruby. Il timore, stando ai ragionamenti di alcuni maggiorenti azzurri, e' che qualora dovesse essere confermata la condanna - ipotesi che preoccupa Berlusconi - per il leader azzurro diventerebbe difficoltoso 'governare' le sue truppe e impedire fughe in avanti in Aula sulle riforme. .