Atteso in Cdm, entro il prossimo 4 agosto, il secondo decreto in difesa del potere d’acquisto di famiglie e lavoratori. Tra ipotesi e certezze sul tavolo del Governo dimissionario ci sarebbe, ad esempio, l’anticipo a settembre della rivalutazione pensionistica inizialmente prevista per il 2023, l’indennità una tantum contro il caro prezzi estesa a precari e stagionali e decontribuzione con taglio temporaneo del cuneo fiscale, ma solo per i redditi sotto i 35mila euro. Un pacchetto da 14,3 miliardi di euro reperiti grazie allo scostamento di bilancio approvato alla Camera lo scorso 28 luglio, senza nuovo deficit dunque.
Aumento degli assegni pensionistici da ottobre
L'altra novità allo studio è quella legata alle pensioni si andrebbe ad anticipare la rivalutazione del 2% senza soglia di reddito per i ratei percepiti a ottobre, novembre e dicembre. Si tratterebbe, in sostanza, di un acconto sulla rivalutazione prevista a far data dal 2023 da accertare sulla base dell'andamento dell'inflazione dei primi 9 nove mesi dell'anno. Il meccanismo attuale per la rivalutazione prevede tre fasce a scaglioni progressivi: il 100% fino a 4 volte la pensione minima, ovvero 523 euro al mese; il 90% tra 4 e 5 volte il minimo e i 75% sopra questa soglia.
Busta paga più ricca per i dipendenti
Tra le misure contro l’inflazione potrebbe confluire nel testo anche la decontribuzione per i lavoratori dipendenti, volta ad aumentare il netto in busta paga da luglio a dicembre 2022 (o forse solo da settembre sino a fine anno). La soluzione ha preso forma in occasione dell’incontro del 27 luglio tra Governo dimissionario e sindacati e riguarderebbe i dipendenti con redditi sotto i 35mila euro. Un potenziamento temporaneo, forse dell’1%, dell’esonero IVS dell’0,8% introdotto dall’ultima Manovra destinato a coloro che hanno infatti una retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità, fino a 2.692 euro, maggiorata del rateo di tredicesima.
Si allarga la platea del Bonus 200 euro
Sul piatto anche ulteriori ritocchi all’indennità una tantum anti inflazione, ma nessuna proroga o rinnovo in vista. La misura sarà estesa a quelle categorie di lavoratori - precari della scuola, stagionali, lavoratori agricoli – inizialmente estromessi dal primo decreto per un cortocircuito sui requisiti. Anche questa è stata una rassicurazione giunta dopo l’incontro con le parti sociali a Palazzo Chigi.
Proroga taglio accise e allargamento bonus sociale
Si fa largo anche l’ipotesi di un’estensione temporale del taglio delle accise su benzina e gasolio (soluzione appena prorogata fino al prossimo 21 agosto) sino a tutto settembre o addirittura per tutto il 2022. Si tratta della riduzione dell’aliquota IVA applicata al gas naturale usato per autotrazione al 5%, e della rideterminazione delle accise sui carburanti.
Anche l’azzeramento degli oneri di sistema delle bollette, ora previsto fino al terzo trimestre 2022 (luglio settembre), potrebbe venire prorogato sino alla fine del 2022. Si tratta dello sconto delle aliquote relative agli oneri generali di sistema per luce e gas e della riduzione al 5% dell’IVA relativa al metano usato per combustione per usi civili e industriali, messi in campo dai vari Decreti Energia, Bollette e taglia costi. Al vaglio anche l’ipotesi di alzare, in via retroattiva, la soglia ISEE di esclusione dal beneficio da 12.000 a 20.000 euro.