Le regioni del mezzogiorno sono quelle che più ricorrono all'ISEE. Negli anni 2026-2021, infatti, il 44% delle DSU presentate provengono dalle regioni del Sud e delle Isole, il Nord si attesta al 37% ed il Centro al 19%. E' la fotografia scattata dall’Osservatorio sulle Dichiarazioni Sostitutive Uniche (DSU) e sull’ISEE pubblicato ieri dall’INPS che illustra la distribuzione e le caratteristiche dei nuclei familiari che hanno presentato una Dichiarazione Unica Sostitutiva (DSU) per il rilascio della certificazione ISEE negli anni 2016-2021.
Dal 2020 la DSU può essere presentata anche in modalità precompilata: la dichiarazione contiene alcuni dati precompilati forniti da Agenzia delle Entrate e da INPS così da velocizzare il processo di attestazione del valore ISEE. La percentuale di DSU presentate in modalità precompilata sul totale delle pervenute è stata nell’anno 2020 pari al 9%, nel 2021 è salita al 10% e nei primi mesi del 2022 ha già raggiunto il 13%.
Distribuzione territoriale
I dati dell'osservatorio mostrano che in tutti gli anni le dichiarazioni sono risultate più numerose nelle regioni del Sud e delle Isole (44%); seguono le regioni del Nord (37%) e infine quelle del Centro (19%). Il valore ISEE risultante dalle dichiarazioni segue un andamento decrescente da Nord a Sud, con valori che vanno dai 15.331 euro al Nord a 10.111 euro nelle regioni del Sud e nelle Isole.
Nella classifica regionale è il Trentino-Alto Adige ad avere il valore ISEE più alto a livello nazionale (17.869 €), seguono Veneto, Lombardia e Piemonte mentre la Liguria con 14.057 € presenta il valore più basso tra le regioni del Nord.
Nelle regioni centrali è la Toscana a far registrare il valore più elevato (16.325€) seguita da Umbria e Marche mentre il Lazio è l'ultimo in classifica (13.305€). Le regioni del sud, come al solito, si collocano nella parte bassa della classifica: l’Abruzzo con 12.939 € è la regione con i valori più alti, mentre la Calabria con 8.919€ presenta il valore più basso a livello nazionale.