Committenti e loro delegati avranno più tempo per rettificare gli avvisi bonari. Lo rende noto l'INPS nel messaggio n. 4716/2021 pubblicato ieri a seguito di alcune richieste di chiarimenti formulate dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro. Le attività di recupero coattivo inizieranno, infatti, non prima del 16 febbraio 2022. Pertanto sino a tale data sarà possibile correggere le anomalie emerse negli avvisi bonari.
Avvisi Bonari
Come già anticipato la scorsa settimana i committenti, pubblici e privati, che hanno denunciato lavoratori alla gestione separata, ma non hanno versato i relativi contributi per l'anno 2020 o anni precedenti stanno per ricevere dall'INPS gli «avvisi bonari», quale ultimo avvertimento (e atto d'interruzione della prescrizione) per mettersi in regola, pagando o correggendo le denunce contributive. In caso contrario si procederà con gli «avvisi di addebito» che danno avvio alla procedura di riscossione coattiva del debito.
Il controllo riguarda l'anno 2020 e precedenti non caduti ancora in prescrizione e comprende:
- l'omesso pagamento del contributo, totale o parziale;
- le sanzioni civili calcolate su contributi omessi e/o sul ritardato versamento.
Più tempo per le correzioni
A volte però l'avviso è frutto di un errore dei committenti e/o loro delegati che hanno inviato denunce di compensi non corrisposti realmente nei periodi di competenza denunciati o hanno indicato dati, come ad esempio aliquota o imponibile, diversi da quelli realmente corrisposti. In tali casi è possibile inviare flussi di correzione per evitare che la procedura sfoci con un avviso di addebito anch'esso errato.
Ebbene nelle comunicazioni che l'INPS sta inviando alle aziende è stato concesso un termine di 15 giorni per effettuare le correzioni richieste. Sebbene il termine ha natura ordinatoria vista la coincidenza con il periodo festivo e al fine di venire incontro alle esigenze degli intermediari delegati, l'INPS precisa che le attività relative all’eventuale recupero saranno avviate soltanto al termine della gestione delle eventuali modifiche comunicate a correzione dei flussi Uniemens e, in ogni caso, non prima di trenta giorni a decorrere dal 17 gennaio 2022. Le aziende e i loro consulenti, pertanto, avranno tempo sino almeno sino al 16 febbraio per correggere le denunce contributive prima di rischiare l'avviso di addebito.
Termini Covid
Particolare attenzione, inoltre, deve essere rivolta dalle aziende committenti alle situazioni di avvenuta notifica di comunicazioni di debito aventi ad oggetto la contribuzione relativa ai periodi per i quali erano operanti disposizioni normative di sospensione dei termini di versamento in relazione alle misure legate all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
In tali casi, pur in presenza di avvenuti versamenti nella misura e secondo le tempistiche previste per le specifiche misure di rateazione, possono emergere le seguenti situazioni:
- non è stata presentata domanda di rateazione per il periodo oggetto di sospensione;
- non è stato inserito il codice di sospensione nelle denunce mensili Uniemens; è stato indicato nelle istanze di rateazione un importo a debito inferiore rispetto a quello dovuto per il periodo in esame, come risultante dai codici di sospensione indicati nei flussi Uniemens, mentre risulta versato ratealmente un importo complessivamente pari all’importo della contribuzione dovuta. In tali casi l’azienda committente o suo intermediario potrà tempestivamente chiedere la rettifica dei dati dichiarati nelle istanze di rateazione e, in caso di assenza del codice di sospensione, inviare le denunce Uniemens di modifica.
Documenti: Messaggio Inps 4716/2021