Pagare in ritardo i contributi all'INPS costerà meno. Dal 1° gennaio 2025, infatti, il saggio degli interessi legali si riduce dal precedente valore dello 2,5% annuo al 2%. Lo certifica l'INPS nella Circolare n. 1/2025 che recepisce il Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 10 Dicembre 2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale (G.U. n. 294 del 16 dicembre 2024).
La vigente normativa (art. 2, comma 185, legge n.662/1996) stabilisce che il ministro può modificare la misura del saggio, sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di stato di durata non superiore a 12 mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell'anno. L'ultima modifica risale allo scorso anno quando il Ministero dell'Economia fissò il tasso di interesse in misura pari al 2,5% dal 1° gennaio 2024. Nel 2025 saranno da un lato meno salate le sanzioni dovute sui contributi previdenziali versati in ritardo da imprese e lavoratori; dall'altro saranno inferiori gli interessi sulle pensioni, prestazioni ed indennità corrisposte dall'Inps ai diretti interessati in ritardo rispetto alla prima data utile di decorrenza.
Contributi
Per quanto riguarda i contributi la modifica ha effetti sulle ipotesi, previste dall'art. 116, comma 15, della legge n. 388/2000, di riduzione delle sanzioni civili fino alla misura prevista per gli interessi legali. Si tratta delle ipotesi di mancato e ritardato pagamento di contributi o premi derivanti da oggettive incertezze normative, per fatto doloso del terzo o per crisi aziendale (Circ. Inps 88/2002). Tale previsione è subordinata all'integrale pagamento dei contributi dovuti da parte del datore di lavoro.
L'Inps ricorda che dal 1° settembre 2024 vi rientra anche l'ipotesi disciplinata dall'articolo 116 co. 10 della legge n. 388/2000 secondo cui, in caso di mancato o ritardato versamento dei contributi o premi derivante da incertezze connesse a contrastanti orientamenti giurisprudenziali o amministrativi sulla ricorrenza dell’obbligo contributivo, successivamente riconosciuto in sede giudiziale o amministrativa, sono dovuti gli interessi legali di cui all’articolo 1284 del codice civile, a condizione che il versamento dei contributi sia effettuato entro il termine fissato dall’Istituto (sino al 31 agosto 2024 si applicava, invece, il tasso ufficiale maggiorato di 5,5 punti percentuali).
In tale ipotesi i contributi con scadenza di pagamento a partire dal 1° gennaio 2025 saranno oggetto di una maggiorazione del 2%. Per le esposizioni debitorie pendenti alla predetta data, tenuto conto delle variazioni della misura degli interessi legali intervenute nel tempo, il calcolo degli interessi dovuti dovrà essere effettuato secondo i tassi vigenti alle rispettive decorrenze (si veda tabella).
Pensioni
La modifica del tasso legale produrrà effetti anche con riferimento al ritardo delle pensioni e alle prestazioni in pagamento dall'Inps (come ad esempio le prestazioni di fine rapporto e di fine servizio). In particolare il ritardato pagamento delle prestazioni in scadenza dal 1° gennaio 2025 sarà oggetto di un interesse legale pari al 2%.
Documenti: Circolare Inps 1/2025