Sulle pensioni la Furlan ha annunciato che nei prossimi giorni sarà messo a punto un documento unitario di Cgil, Cisl e Uil che sarà portato al voto di tre assemblee dei delegati sindacali il 17 dicembre, una per il nord a Torino, una per il centro a Firenze ed una per il sud a Bari. L'obiettivo del documento è reintrodurre elementi di flessibilità in uscita dalla pensione per gli ultra 60enni, con particolare riguardo ai lavoratori precoci e a chi ha svolto lavori usuranti, tutela del potere d'acquisto degli assegni nonchè misure a sostegno dei giovani che sono entrati nel mondo del lavoro dopo la Riforma Dini.
Accanto alle criticità, Furlan ha sottolineato alcuni aspetti positivi della legge di stabilità all’esame in prima lettura del Senato, a partire dal ripristino della detassazione al 10% del salario di secondo livello che «darà un impulso alla crescita della produttività delle imprese e dei salari dei lavoratori». Positivo il giudizio anche sull’esonero fiscale previsto per gli accordi contrattati di welfare aziendale, così come sull’abolizione dell’Imu sulla prima casa «che interessa l’80% degli italiani e in prospettiva può contribuire al rilancio dei consumi». Altro nodo dolente per il sindacato è il taglio previsto ai finanziamenti di Caf e Patronati. Baretta ha sottolineato che la sforbiciata è stata ridotta da 100 a 40 milioni, ma per Furlan non basta: «Questi tagli colpiranno solo i più deboli, lavoratori e pensionati che sono i primi contribuenti italiani: speriamo in un ripensamento dal Governo e dal Parlamento che dovrebbero pensare a definire i criteri di qualità dei Patronati e del servizio ai cittadini».