Doccia fredda per i pensionati italiani trasferiti in Bulgaria. Tutte le pensioni erogate dall’Inps, anche quelle a carico della gestione privata, infatti, non possono essere detassate salvo l’interessato abbia acquisito la cittadinanza bulgara. Lo rende noto l’istituto di previdenza nel messaggio n. 1270/2023 pubblicato l’altro giorno in occasione di un chiarimento dell’amministrazione delle entrate.
La questione
I chiarimenti fanno seguito alla risposta n. 244 dell’8 marzo 2023 dell’Agenzia delle Entrate nella quale l’amministrazione finanziaria ha osservato che l’applicazione della Convenzione Italia-Bulgaria contro la doppia imposizione fiscale è subordinata, tra l’altro, al possesso della cittadinanza bulgara. In particolare l’interpello ha evidenziato che «una persona fisica può essere considerata residente in Bulgaria solo se risulta in possesso della cittadinanza di tale Stato». Il criterio, è la novità, si applica a prescindere dalla gestione previdenziale presso cui è stata maturata la prestazione. Quindi anche alle pensioni erogate dalla gestione privata (cioè quelle maturate a seguito di rapporti di lavoro di natura privata, dipendente, parasubordinato o autonomo) per le quali, invece, con messaggio n. 612/2020 l’Istituto si era espresso diversamente.
Di conseguenza l’Inps modifica i criteri illustrati nel predetto messaggio nel quale aveva indicato, in conformità a numerose Convenzioni Internazionali contro le doppie imposizioni, che solo le pensioni erogate dalla gestione pubblica (cioè maturate a seguito di un impiego alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) avrebbero avuto bisogno della cittadinanza bulgara per essere detassate.
In particolare l’Istituto spiega che si procederà ad applicare la detassazione ai sensi della convenzione italo-bulgara in oggetto esclusivamente ai pensionati - non solo della Gestione pubblica, ma anche della Gestione privata - che alleghino alla relativa istanza la certificazione da cui si evinca inequivocabilmente il possesso della cittadinanza bulgara. In assenza della suddetta certificazione i redditi di pensione saranno assoggettati a tassazione nel nostro Paese ai sensi della vigente normativa italiana.
Ricostituzione da Giugno
Le pensioni indebitamente detassate saranno ricostituite con l’applicazione della tassazione italiana a partire dal rateo di giugno 2023 con il contestuale recupero delle imposte relative alle mensilità erogate da gennaio 2023. Non si procederà alla ricostituzione in caso l’interessato abbia già presentato idonea documentazione attestante il possesso della cittadinanza bulgara oppure la presenti entro il 30 aprile 2023. Le certificazioni che dovessero pervenire successivamente alla suddetta data del 30 aprile 2023 comporteranno il ripristino della detassazione a decorrere dal primo rateo utile di pensione.
Arretrati
Per quanto concerne, invece, le pregresse annualità - ivi compreso l’anno di imposta 2022 - per il quale l’INPS ha già emesso la Certificazione Unica nei termini contemplati dalla normativa fiscale vigente, il documento spiega che il recupero avverrà dall’Agenzia delle Entrate.
Documenti: Messaggio Inps 1270/2023