Gli acconti. Gli acconti possono essere calcolati sulla base delle aliquote e delle detrazioni deliberate dai comuni per i dodici mesi dell'anno precedente. Quindi va versato il 50 per cento di quanto pagato nel 2015. Fermo restando che i contribuenti possono effettuare i pagamenti in un'unica soluzione se già conoscono le deliberazioni adottate dalle amministrazioni comunali. E liberarsi così interamente del tributo. Gli acconti su entrambe le imposte dovranno essere versati da tutti i contribuenti titolari di fabbricati e aree edificabili. Sono invece esonerati gli immobili adibiti a abitazione principale, tranne immobili di lusso, ville e castelli, e i terreni agricoli. Gli immobili classificati nelle categorie catastali A1, A8 e A9 (immobili di lusso, ville e castelli) devono pagare entrambi i tributi anche se sono adibiti ad abitazioni principali: in tal caso però è previsto un trattamento agevolato, perché deve essere applicata un'aliquota ridotta (dal 2 al 6 per mille), deliberata dal comune, e una detrazione di 200 euro.
Da quest'anno è stata reintrodotta l'esenzione Imu ad ampio raggio per i terreni agricoli. Secondo l'interpretazione che ha fornito di recente il ministero dell'economia e delle finanze, con una risposta a un'interrogazione parlamentare, l'esenzione si estende a tutti i terreni, agricoli e incolti. Anche se l'articolo 1, comma 13, della legge di stabilità 2016 (208/2015) stabilisce che non sono tenuti al pagamento dell'imposta, oltre ai titolari di terreni montani o di collina ubicati nei comuni elencati nella circolare del ministero dell'economia e delle finanze 9/1993, solo i terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, a prescindere dalla loro ubicazione, quelli ubicati nelle isole minori, nonché quelli a immutabile destinazione agrosilvopastorale a proprietà collettiva indivisibile. I terreni agricoli, inoltre, non pagano neanche la Tasi.
Il pagamento si effettua tramite i consueti canali: con il modello F24 o tramite apposito bollettino di conto corrente postale, secondo le regole stabilite dall'articolo 17 del decreto legislativo 241/1997. Quindi, le somme versate dai contribuenti vengono incassate dalla «struttura di gestione» e riversate all'ente interessato.