Fisco

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Ormai ci siamo. Il governo è pronto a prorogare la Tasi e a varare i primi decreti attuativi sulla delega fiscale.  A cominciare da quello sulle commissioni censuarie, legato alla riforma del catasto, e dal testo sulle semplificazioni fiscali. E' quanto ha annunciato il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ieri nel corso del Forum sulla Pa.

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Sono questi i primi provvedimenti economici che il Governo approverà a breve dopo il significativo successo ottenuto dal Pd di Matteo Renzi nella tornata elettorale delle europee appena conclusa. La tabella di marcia non è stata ancora ufficialmente confermata ma il premier è fermamente intenzionato a rispettare impegni e scadenze annunciati prima del 25 maggio.

Per quanto riguarda la Tasi lo slittamento dovrebbe riguardare la prima rata da giugno a ottobre per quei Comuni che non hanno deliberato aliquote entro il 23 maggio. Sulla vicenda il governo sta pensando di intervenire sia con un decreto legge che con un emendamento da presentare al decreto legge Irpef che attualmente è all'esame della commissione Finanze del Senato.

Nel decreto si metterà nero su bianco la data in cui i contribuenti nei comuni ritardatari dovranno presentarsi alla cassa per il pagamento dell'acconto di Giugno. La data dovrebbe essere quella del 16 Ottobre, secondo quanto annunciato dal presidente dell'Anci Piero Fassino, anche se per ora l'unico comunicato ufficiale è quello del Mef che aveva fissato a settembre la data chiave per il pagamento dell'acconto. L'altro nodo da sciogliere è quello se applicare lo slittamento ad Ottobre (o a settembre) anche alle abitazioni principali che a legislazione vigente (articolo 1 del Dl 16/2014) pagherebbero invece in unica soluzione entro il 16 Dicembre; i comuni vorrebbero che il pagamento per queste abitazioni fosse anticipato ed allineato a quello degli altri immobili per esigenze di cassa.

Il decreto dovrebbe prevedere anche le norme che regolano gli anticipi della liquidità non incassata dei Comuni nel mese di giugno.

Per quel che riguarda le commissioni censuarie, la loro ridefinizione è precondizione essenziale per avviare la riforma del catasto che entro cinque anni rivedrà l'assetto immobiliare, sulla base dei metri quadri e non più sui vani. Spetterà proprio alle commissioni censuarie utilizzare il nuovo algoritmo che servirà ad avvicinare il valore medio delle abitazioni ai prezzi di mercato.

Si inizia a chiarire il quadro finale dei Comuni che chiameranno i contribuenti a versare l'acconto Tasi il 16 giugno dopo aver approvato in tempo le delibere con le aliquote, e averle pubblicate sul sito del dipartimento Finanze entro il 31 Maggio.

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Ancora pochi giorni dunque prima di conoscere definitivamente quali saranno i comuni cd. "puntuali".  Il ministero del l'Economia ha diffuso ieri l'ultimo dato sulle delibere pubblicate: sono 2.163 ma mancano ancora alcune delibere da elaborare e pubblicare. I Comuni però hanno ancora qualche ora per inviare le delibere (approvate entro il 23 Maggio) al MEF che provvederà a renderle pubbliche e quindi efficaci rispetto alla data del 16 Giugno.

A parte quest'ultimo rush la maggioranza dei comuni non ha deliberato e pertanto, in ben 6mila Comuni, l'appuntamento con la Tasi sarà rinviato a ottobre (si attende conferma ufficiale con un decreto) o a dicembre (data però che vale solo per le prime case).

Ricapitolando: 
Per i Comuni che deliberano e pubblicano entro maggio la Tasi si paga entro il 16 giugno con una prima rata in acconto, pari al 50% dell’imposta complessivamente dovuta calcolata sulla base dell'aliquota e delle detrazioni deliberate per ogni tipologia di immobile. Il saldo si versa entro il 16 Dicembre. Nei comuni ritardatari (possono approvare le delibere entro il 31 luglio) le scadenze si sdoppiano a seconda se trattasi di immobile principale, si pagherà tutto in unica soluzione il 16 Dicembre, o di altri immobili (si pagherà probabilmente il 16 Ottobre l'acconto e il saldo il 16 Dicembre).

A regime, poi dal 2015, il versamento potrà essere effettuato in un’unica soluzione entro il 16 giugno oppure in due rate. Nel caso delle due rate, la prima andrà pagata sempre entro il 16 giugno e sarà pari al 50% del totale, calcolato sulla base dell'aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell'anno precedente. La seconda rata andrà saldata entro il 16 dicembre con eventuale conguaglio in base agli atti pubblicati sul sito del ministero dell'Economia entro il 28 ottobre di ciascun anno di imposta. 




Sarà questione di giorni la definizione della questione sulla Tasi. Ormai è chiaro che l'acconto sarà rinviato a ottobre nei Comuni che non hanno adottato entro il 23 Maggio la delibera che fissa aliquote e detrazioni.

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I ritardatari dovrebbero essere poco meno di 6 mila, su oltre 8 mila in quanto negli ultimi due giorni prima della scadenza molti comuni si sono messi in regola comunicando al Ministero dell'Economia le loro scelte.

La data precisa per la nuova scadenza dovrebbe essere fissata al 16 ottobre, l'appuntamento sarà messo nero su bianco probabilmente giovedì nel Cdm con un decreto legge.  Assodato ciò le scadenze della Tasi diventeranno quindi tre: entro il 16 giugno si dovrà pagare la prima rata, sia per la prima casa sia per tutti gli altri immobili, nei soli 2 mila Comuni che hanno approvato la delibera (i cd. comuni puntuali). Entro ottobre, probabilmente il 16, si pagherà la prima rata per le abitazioni diverse da quelle principali nei 6 mila Comuni ritardatari, che avranno tempo fino al 31 luglio per definire aliquote e detrazioni.

Terza scadenza il 16 dicembre quando saranno chiamati alla cassa i proprietari delle abitazioni principali nei comuni ritardatari (che pagheranno l'importo in un'unica soluzione). Nella stessa data gli altri contribuenti dovranno pagare il saldo degli acconti versati a Giugno o ad Ottobre.

II decreto definirà anche la questione delle anticipazioni di cassa, i soldi che lo Stato girerà ai Comuni «ritardatari» per garantire la liquidità necessaria per tirare avanti fino ad Ottobre. I denari arriveranno dal fondo di solidarieta per gli enti locali mentre non è ancora chiaro chi dovra pagarne gli interessi passivi.

Le spese per i test di accesso alle università sono detraibili ai fini irpef. Si può usufruire del bonus mobili anche pagando la fattura con il bancomat o la carta di credito mentre è possibile pagare il canone di locazione anche in contanti versando l’importo dovuto su una carta di credito del locatario.  Può fare il modello 730 anche il contribuente senza sostituto d’imposta che ha percepito nel 2013 compensi per lavori socialmente utili.

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Sono le principali risposte date dall’Agenzia delle entrate alle domande degli utenti pubblicate nei giorni scorsi con l'avvicinarsi delle scadenze fiscali.

Tra le più importanti precisazioni fornite dalle Entrate figura l’apertura alla possibilità di scaricare dall’irpef le spese per la partecipazione alle prove di accesso ai corsi universitari nella misura del 19% dell’importo sostenuto. Dopo aver più volte chiarito che per fruire del c.d. bonus arredi non è vincolante il pagamento del fornitore tramite bonifico bancario, l’Agenzia delle entrate risponde poi favorevolmente a un quesito con il quale si chiedeva la possibilità di pagare le fatture di acquisto attraverso il bancomat o la carta di credito. Per questi tipi di pagamento la data di pagamento utile ai fini della detrazione è individuata nel giorno di utilizzo della carta di credito o di debito da parte del titolare e non nel giorno di addebito sul conto corrente del titolare stesso.

Le Entrate hanno anche precisato che il canone di locazione potrà essere corrisposto al locatore anche tramite il versamento su una carta prepagata allo stesso intestata (tipo PostePay o simili). I pagamenti di somme inferiore a 1.000 euro possono essere effettuati anche in contanti ma è però necessaria una prova documentale da cui emerga che il trasferimento di contanti è giustificato dal pagamento del canone di locazione.  Per quanto riguarda invece l'attestato di prestazione energetica nei contratti di locazione abitativa l’Agenzia delle entrate ha chiarito che non è necessario allegare al contratto stesso l’attestazione di prestazione energetica dell’edificio (c.d. Ape). È tuttavia necessario inserire nel contratto una clausola con la quale il conduttore dichiara di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato, relativa alla suddetta attestazione.

Per quanto riguarda il modello 730 l'agenzia precisa che possono farvi ricorso anche i contribuenti che nel 2014 non hanno un sostituto d’imposta ma che nel 2013 hanno percepito somme per lavori socialmente utili. In casi del genere si potrà utilizzare il modello 730 anche in assenza del sostituto d’imposta presentando il modello a un Caf o a un professionista abilitato e indicando nella casella «730 senza sostituto» del frontespizio la lettera «A» e barrando nel riquadro «Dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio» la casella «Mod. 730 dipendenti senza sostituto». Chiarita anche la collocazione all’interno del modello 730/2014 del contributo di solidarietà di cui all’articolo 2, comma 2, del dl n. 138/2011, che deve essere indicato nella Sezione V, rigo C14.

La data chiave sarà il 16 ottobre, anche se serve ancora una conferma ufficiale da parte del governo. Conferma che non c'è stata nel Consiglio dei ministri che si è tenuto questa settimana, causa la tornata elettorale di oggi.

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Sarà molto probabilmente questa la nuova data per gli acconti della Tasi su seconde case, negozi, capannoni, alberghi, uffici (cioè tutti gli immobili diversi dalle abitazioni principali) nei Comuni che non hanno approvato le aliquote entro venerdì scorso.

Il 16 Ottobre si verserà l'acconto e il 16 Dicembre il saldo. Non cambieranno invece le regole sulle abitazioni principali che pagheranno, nei Comuni "senza delibera", la Tasi sull'abitazione principale tutta al 16 dicembre, assieme al saldo sugli altri immobili e sull'Imu.

E' quanto ha affermato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi nel corso della conferenza stampa che ha fatto il punto sui primi 80 giorni di governo dopo aver raggiunto un accordo "verbale" con il presidente dell'Anci Piero Fassino che era stato proprio il primo ad aver sdoganato la data del 16 ottobre.

Renzi esclude un rinvio generalizzato, esteso cioè a tutti i contribuenti, anche dove le delibere sono già state votate: "il governo non ha previsto nessun tipo di rinvio, ma ha solo consentito di andare a ottobre ai comuni che vogliono evitare di scegliere l'aliquota per motivi elettorali e per aspettare i nuovi sindaci".

Credito di imposta al 65% per gli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016. Il Decreto Legge per la tutela del Patrimonio Culturale, lo Sviluppo della Cultura e il Rilancio del Turismo, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e contiene importanti misure per favorire il Mecenatismo Culturale (si tratta del cd. Art Bonus, il progetto Grande Pompei - la Reggia di Caserta e le Fondazioni liriche.

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Inoltre al fine di attrarre investimenti esteri in Italia nel Settore della Produzione Cinematografica, il Cdm ha innalzato da 5 a 10 milioni di euro il limite massimo del credito d’imposta per le Imprese di Produzione Esecutiva e le Industrie Tecniche che realizzano in Italia, utilizzando mano d'opera italiana, film o parti di film stranieri.

Il Decreto in pratica, "rivoluziona" il rapporto tra il pubblico e il privato nel mondo della cultura. La prima norma del provvedimento, spiega ancora Franceschini, è "l'art bonus (il riferimento è all'ecobonus): oggi abbiamo un sistema di incentivi fiscali per le donazioni quasi nullo, ebbene adesso ci mettiamo a fianco della Francia con sistema di incentivi fiscali a favore del mecenatismo". Inoltre è previsto un bonus fiscale del 30% per la digitalizzazione delle imprese ricettive e per il restauro degli alberghi fino a tre stelle.

Il DL prevede anche misure per la tutela dell'Area Archeologica di Pompei, come l'assunzione di 20 progettisti a tempo determinato e innalza da cinque a dieci milioni il "tax credit cinema"; "Il limite di 5 milioni - chiarisce Franceschini - ha impedito alle grandi Produzioni Straniere di venire nel nostro Paese, lo alziamo a dieci milioni per ogni Impresa, per attrarre quelle Produzioni con un vantaggio fiscale".

Inoltre sarà rivoluzionata anche l'Enit, l'Agenzia Nazionale del Turismo: "L'Enit oggi è inadeguata per le esigenze del Turismo Italiano. Abbiamo previsto un commissario che procederà alla liquidazione di Promuovi Italia e riorganizzerà l'Enit per creare uno strumento di promozione turistica adeguato e efficiente".  Commissario in arrivo anche per la Reggia di Caserta: "La Reggia di Caserta è per il 20% struttura museale e per  il restante 80% occupato da altre funzioni, prevediamo la nomina di un commissario per affrontare la situazione".

Quanto all'equiparazione dell'Iva fra libri ed e-book, il Ministro della Cultura assicura che la questione verrà affrontata in sede Ue, durante il semestre italiano di presidenza, le norme infatti ancora non ci sono; nei giorni scorsi erano circolate alcune bozze del DL Cultura che comprendevano invece questo provvedimento. "Attualmente l'Iva sui libri è al 4% mentre gli e-book pagano il 22% perché la Normativa Europea non prevede aliquote intermedie - dice Franceschini - abbiamo valutato l'impossibilità di portare tutto al 4% e una riduzione al 10% farebbe scattare il procedimento d'infrazione Ue. La Francia ha abbassato al 7% e sono finiti volutamente in procedura d'infrazione. La provocazione francese c'è già stata e ci aiuterà a porre la questione sul tavolo Europeo".

E' previsto inoltre un Credito d'Imposta del 30% per le spese sostenute dal sistema delle Strutture Ricettive per la loro Digitalizzazione. "Abbiamo purtroppo un ritardo da colmare; questa misura consentirà agli alberghi  con l'offerta online di avere un incentivo per la loro digitalizzazione", ha detto il Ministro Franceschini.

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