Palazzo Chigi lavora per riscrivere le norme sull'articolo 18 entro fine anno. Probabile indennizzi monetari per i licenziamenti illegittimi sino ad un massimo di 24 mensilità.
Kamsin Rush finale al Senato per l'approvazione definitiva del Jobs Act. Il provvedimento sarà incardinato e si voteranno le pregiudiziali di costituzionalità oggi in Commissione Lavoro con l'obiettivo di ottenere un rapido via libera. Sul ddl sono arrivati una sessantina di emendamenti delle opposizioni, ma il testo, dopo le modifiche, concertate dalla maggioranza, apportate alla Camera, è di fatto blindato, con l'Esecutivo pronto a ricorrere alla fiducia. Il via libera dell'Aula è atteso entro questa settimana.
Intanto Palazzo Chigi è già al lavoro per scrivere il primo decreto delegato, quello riguardante l'introduzione del contratto a tutele crescenti per i neossunti. L'obiettivo dell'esecutivo è di lasciare immutata la disciplina per le imprese con meno di 15 dipendenti per evitare un aggravio costi (attualmente alle imprese sotto i 15 dipendenti non è applicato l'articolo 18 e nei casi di licenziamento economico illegittimo è previsto un indennizzo che oscilla tra le 2,5 e le 6 mensilità massime).
Mentre per le imprese con piu' di 15 dipendenti l'ipotesi che prende piede è di fissare l'indennizzo in un massimo di 24 mensilità. Gli indennizzi, in altri termini, saranno crescenti in funzione dell'anzianità di servizio del prestatore ma non potranno superare il tetto massimo delle 24 mensilità.
Tra i nodi da sciogliere anche le modalità per individuare le «specifiche fattispecie» di licenziamento disciplinare dove dovrà essere mantenuta in vita la tutela reale.
Le nuove regole si applicheranno solo ai contratti stipulati dal 1° gennaio 2015, pertanto, chi oggi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato continuerà a godere della protezione dell'articolo 18 nella forma attualmente vigente. La modifica interesserà, naturalmente, le imprese con piu' di 15 dipendenti, in quanto in quelle minori la protezione dell'articolo 18 è già oggi esclusa.
Zedde