Slittano al 20 gennaio 2025 i pagamenti dell’assegno unico relativi al mese di gennaio 2025. Entro la fine del mese sarà accreditato l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di conguaglio, a credito oppure a debito. Lo rende noto l’Inps nel messaggio n. 111/2025 in cui spiega che lo slittamento è dovuto all’adesione dell’Inps al nuovo sistema Re.Tes. (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria) della Banca d’Italia, relativo ai servizi della Tesoreria dello Stato in vigore dal 1° gennaio 2025.
Il sistema è una nuova architettura informatica realizzata grazie alla collaborazione tra la Banca d’Italia, il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato (RGS) e la Corte dei Conti, con l’obiettivo di snellire le procedure amministrative allineandole con l’evoluzione dei sistemi e degli strumenti di pagamento.
Lo slittamento
Ebbene l’Inps spiega che in considerazione dei tempi necessari per l’abbinamento dei primi flussi al nuovo sistema telematico per le operazioni di pagamento delle prestazioni non pensionistiche, le rate di Auu per i figli a carico del mese di gennaio 2025, relative alle prestazioni che non hanno subito variazioni, saranno accreditate nella settimana decorrente dal 20 gennaio 2025. Entro la fine del mese sarà accreditato l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di conguaglio, a credito oppure a debito.
I valori 2025
Come noto l’Auu viene erogato da marzo 2022 con importi prefissati per legge in funzione dell’Isee della famiglia. Importi di Auu e soglie Isee sono rivalutati ogni anno. Per l’anno 2025, l’Auu spetta per i figli fino a 21 anni, nei seguenti importi base mensili e soglie Isee, aggiornati (rivalutati) al tasso Istat provvisorio dello 0,8% per l’anno 2024, in attesa di sapere quello definitivo che verrà diffuso nei prossimi giorni.
Per un figlio fino a 18 anni: 201 euro (199,4 nel 2024) con Isee fino a 17.227,33 euro (17.090,61 nel 2024); per Isee superiori, l’importo si riduce gradualmente fino a 57,5 euro (57 nel 2024) con Isee da 45.939,6 euro (45.574,96 nel 2024).
L’assegno unico si dimezza per i figli maggiorenni da 18 a 21 anni e varia da 97,7 euro (96,9 nel 2024), con Isee fino a 17.227,33 euro (17.090,61 nel 2024), fino a 28,7 euro (28,5 euro nel 2024) con Isee da 45.939,6 euro (45.574,96 nel 2024).
Maggiorazione per figli ulteriori al secondo: da 39,1 euro (38,8 nel 2024) con Isee fino a 17.227,33 euro (17.090,61 nel 2024) fino a 17,2 euro (17,1 nel 2024) con Isee da 45.939,6 euro (45.574,96 nel 2024).
Le maggiorazione a importo fisso: figli non autosufficienti 120,6 euro (119,6 nel 2024); figli disabili gravi 109,1 euro (108,2 nel 2024); figli con disabilità media 97,7 euro (96,9 nel 2024); figli 18-20 anni disabili 91,9 euro (91,2 nel 2024).
La domanda
Si ricorda che dal 1° gennaio devono fare domanda di Auu soltanto i nuclei familiari che non percepivano già l’Auu in precedenza. La domanda dà diritto all’Auu da marzo se presentata entro il 30 giugno. I nuclei che già hanno l’Auu, invece, non devono fare alcuna domanda, ma devono aggiornare l’Isee. Se l’aggiornamento viene fatto oltre il 28 febbraio, da marzo l’Auu è ridotto all’importo minimo; se l’aggiornamento viene fatto entro il 30 giugno darà diritto agli arretrati da marzo.