Cassa in Deroga, Le Regioni denunciano: servono 400 milioni per il 2015

Bernardo Diaz Mercoledì, 08 Aprile 2015
L'ammortizzatore che garantisce un sostegno economico in favore dei lavoratori che non possono contare su altre forme di integrazione salariale andrà in soffitta a partire dal 2017.

Kamsin Caccia a circa 400 milioni per finanziare la Cassa integrazione in deroga per il 2015. L'allarme arriva dalle Regioni che denunciano come non ci siano risorse sufficienti per erogare l'ammortizzatore sociale, introdotto a sostegno degli artigiani, delle piccole imprese, degli apprendisti e dei lavoratori che non possono contare sugli altri tipi di Cig. Quest'anno, nonostante lo strumento possa durare solo per cinque mesi per effetto del decreto ministeriale dello scorso agosto, i lavoratori rischiano di subire un ulteriore ritardo nell'erogazione dei denari.

Il governo non ha infatti chiarito quanti soldi sono disponibili e quando potranno essere trasferiti alle Regioni. Per ora il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha sbloccato i fondi che serviranno a pagare gli assegni del 2014, per i quali si era previsto di spendere 1,7 miliardi: una cambiale pagata in ritardo, attingendo all'apposito Fondo ministeriale verso il quale la legge di stabilità ha dirottato altri 2,2 miliardi per coprire il biennio 2015-2016.

Ma non c'è solo l'incognita dei soldi che serviranno a pagare 5 mesi di Cig in deroga nel corso del 2015 (i mesi erano 11 nel 2014). Il problema più grave riguarda il futuro stesso di questo strumento, ampiamente usato dalle piccole aziende in difficoltà, che è destinato ad andare in soffitta da gennaio 2017. E' una fine annunciata, che però fa temere un salto nel vuoto.

Il destino della cassa in deroga è legato infatti al riordino più generale della Cig, che richiederà un apposito decreto delegato in linea con il jobs act che il Governo dovrebbe adottare entro giorno. La Cig in deroga, in pensione a fine 2016, dovrebbe essere sostituita dai fondi bilaterali di solidarietà: un cambio di passo complicato perché ora la Cig in deroga la pagano i contribuenti mentre, fra meno di due anni, il nuovo ammortizzatore sarà a carico di aziende e lavoratori, come le altre forme di Cig e non graverà piu' sulla fiscalità generale. 

A complicare ulteriormente le cose c'è poi la decisione del Consiglio di Stato di ammettere all'ammortizzatore anche i dipedenti degli studi professionali dopo che erano stati tagliati fuori dal decreto dell'agosto 2014. La novità richiederà lo stanziamento di ulteriori risorse.

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