E' partito il corteo dei lavoratori pubblici a Roma per manifestare contro il progetto di riforma del mercato del lavoro e contro le misure previste nel ddl di stabilità che bloccano di un altro anno il rinnovo economico dei contratti nella Pa. A tenere lo striscione di apertura i segretari generali di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Anna Maria Furlan e il segretario generale aggiunto Carmelo Barbagallo. Kamsin Accanto a loro i segretari generali della Funzione Pubblica. "Servizi pubblici perche' servono, perche' di tutti", recita lo striscione bianco e verde. Dietro migliaia di bandiere delle varie categorie presenti al corteo, provenienti da tutta Italia. La manifestazione, che sta sfilando ora a Largo Susanna, e' diretta a piazza del Popolo, per il comizio.
"Spero che questa grande manifestazione basti a sturare le orecchie al governo, che deve ascoltare le richieste dei lavoratori pubblici". Cosi' il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan, Quanto alla possibilita' di indire lo sciopero generale del settore prima dell'approvazione della legge di stabilita', Furlan ha risposto: "Vedremo la disponibilita' del governo". Furlan ha richiamato il governo al suo "dovere di fare il contratto per i suoi dipendenti. In sei anni i lavoratori pubblici ci hanno rimesso migliaia di euro, cosa volete che servano gli 80 euro dati dal governo".
I dipendenti pubblici, ha aggiunto, "vogliono essere protagonisti della riforma. Renzi fa la consultazione dei cittadini online ma non si confronta con i lavoratori". Quanto alla legge di stabilita' e alla situazione economica, Furlan ha ribadito che ci sono molte cose da modificare, oltre al rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, in particolare misure per i pensionati e un'impostazione diversa per l'operazione del Tfr. "Renzi deve capire che da solo non ce la puo' fare".
Al corteo e' presente anche il segretario generale aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo. "Abbiamo accettato la sfida di Renzi, che ci dice di fare i sindacalisti. Noi stiamo per fare i sindacalisti e infatti cosa si fa quando il peggiore datore di lavoro non rinnova i contratti? Si sciopera". "Sappiamo che lo sciopero fa male ai lavoratori e al Paese ma se non si rinnova il contratto saremo costretti a farlo". Barbagallo ha spiegato che la Uil ha disertato l'accordo con l'Aran perche' "c'erano dei protocolli che esentavano il diritto di sciopero in alcuni ambienti di lavoro".
Zedde