Pensioni, A piloti ed assistenti di volo assegno più alto nel 98% dei casi

Eleonora Accorsi Domenica, 18 Ottobre 2015
Le pensioni dei piloti e degli assistenti di volo, se fossero calcolate sulla base dei contributi versati, sarebbero in media più basse del 40% rispetto a quelle attuali.
Il 98% delle pensioni erogate a piloti ed assistenti di volo è più alto rispetto ai contributi versati e porta nella maggior parte dei casi ad assegni doppi rispetto al calcolo contributivo.  E' quanto emerge dalla scheda diffusa ieri dall'Inps, nell'ambito della cosiddetta operazione trasparenza 'Inps a porte aperte'.

La Questione. Il personale iscritto al fondo di previdenza per il personale di volo gode di un trattamento particolare rispetto alla generalità dei lavoratori dipendenti poiché può percepire la pensione di vecchiaia con un’età anagrafica più bassa e la pensione anticipata con età e anzianità contributiva ridotte rispetto alla generalità dei lavoratori iscritti all'AGO.

Inoltre grazie ad indennità accessorie (in particolare, l’indennità di volo) calcolate interamente ai fini del calcolo delle quote di pensione relative ai periodi fino al 31.12.1997 ed ad aliquote di rendimento delle quote retributive dell'assegno più favorevoli, l'entità della prestazione risulta molto elevata rispetto alla generalità dei lavoratori dipendenti (l’aliquota di rendimento è pari al 3% per periodi contributivi maturati fino al 26.11.1988 e del 2,50% per periodi di contribuzione compresi tra il 27.11.1988 ed il 31.12.1994; nel FPLD, l’aliquota massima riferita a questi periodi è sempre del 2%). Fino al 2004, inoltre, gli iscritti potevano richiedere di convertire una parte della pensione in capitale. 

La simulazione. L'Inps ha pertanto elaborato gli effetti di un ricalcolo contributivo degli assegni vigenti al 1 gennaio 2015 nei confronti degli iscritti al predetto fondo. Gli istogrammi qui sotto documentano come le pensioni del Fondo con decorrenza successiva al 1999 si rapportano con le prestazioni che sarebbero state erogate applicando il metodo contributivo. Solo il 2% delle pensioni vedrebbe un aumento della prestazione erogata. Più del 60% dei trattamenti in essere, subirebbe con il calcolo contributivo una riduzione dell’importo di oltre il 30%. Si nota in particolare una notevole concentrazione di soggetti (pari al 67%) nelle classi con decurtazioni comprese tra il 50% e il 20%. L’effetto della variabile età alla decorrenza è evidenziato nel grafico sottostante che riporta gli importi lordi medi mensili al gennaio 2015 per le pensioni con decorrenza successiva al 1999. 

Ad esempio, un pilota, andato in pensione a 60 anni nel 2010 titolare di una pensione lorda mensile a gennaio 2015 di 10.430 euro, percepisce una prestazione di 4.950 euro più alta di quella che avrebbe ottenuto con il ricalcolo contributivo. Un pilota andato in pensione a 61 anni nel 2014 vedrebbe il suo assegno pensionistico ridursi di 3.930 euro passando da 10.360 euro lordi a 6.430. 

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