Per accedere al prestito pensionistico occorrerà risultare in possesso di almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi e soddisfare un importo soglia della pensione pari a circa 700 euro al mese al netto della rata di ammortamento del prestito pensionistico (cioè 1,4 volte il valore del trattamento minimo inps). Occorre inoltre trovarsi a non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia ma la durata dello strumento potrà essere estesa attraverso un finanziamento supplementare ove durante la fase di erogazione del prestito intervengano successivi adeguamenti alla speranza di vita. In tale eventualità l'operazione sarà ancora più onerosa e, pertanto, l'interessato dovrà espressamente indicare, al momento della domanda di Ape, se accedere al finanziamento supplementare oppure no restando con un vuoto economico tra l'erogazione del prestito e la percezione del primo rateo pensionistico.
La vera incognita dell'operazione sono però i costi dato che ancora non sono state resi noti i tassi di interesse applicabili dal settore bancario ed il costo del premio assicurativo contro il rischio premorienza. L'ipotesi del Governo è di un TAN tra il 2,8 ed il 3,2% ed un premio assicurativo non superiore al 32% del capitale assicurato. A questi costi occorre aggiungere una commissione di accesso pari 1,6% del costo di ciascun finanziamento. Se questo è il quadro anticipare l'uscita attraverso l'APe volontario costerà poco meno del 5% per ogni anno di anticipo in corrispondenza della massima cifra finanziabile. Se si chiederà l'anticipo massimo, 43 mesi rispetto alla pensione di vecchiaia, la decurtazione sulla pensione finale potrà sfiorare anche il 15% della pensione. La decurtazione sarà più elevata nei primi anni di accesso al pensionamento per poi gradualmente diminuire nel tempo (grazie all'effetto della rivalutazione dell'assegno pensionistico all'inflazione) sino alla scadenza del 20° anno di restituzione.
Dato che i calcoli sono complessi PensioniOggi.it ha elaborato qui un programma gratuito in cui vengono mostrati i potenziali effetti di come sarà influenzato il calcolo dell'assegno in base alle diverse scelte operate dal lavoratore. Le cifre esposte sono ancora indicative in quanto diversi aspetti dell'APE devono essere ancora chiariti. In particolare per quanto riguarda l'Ape aziendale, cioè il contributo che l'azienda esodante può versare per contenere i costi dell'operazione per il lavoratore.
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