Riforma Pensioni, Flessibilità ed Opzione Donna. Ecco le ricette della Fismic

Fismic Sabato, 25 Aprile 2015
La legge Fornero del 2011 ha avuto effetti molto incisivi e pesanti sulla vita del cittadino, ma allo stesso tempo ha permesso il risanamento dei conti pubblici e ha contribuito in modo altrettanto positivo alla stabilità finanziaria.

Kamsin Come messo in evidenza dal numero uno dell'Inps Tito Boeri, oggi c'è un problema molto serio, le persone nella fascia di età tra i 55 e i 65 anni che una volta perso il lavoro si trovano progressivamente in condizioni di povertà.

Alcune soluzioni potrebbero essere individuate dalla istituzione di una sorta di banca delle ore che percorra tutta la vita lavorativa del lavoratore che potrebbe rinunciare al pagamento della contribuzione previdenziale per attività straordinarie o per accumulo di ferie e di permessi non goduti per accumularli tutti allorquando si avvicina l'età pensionistica accorciandone il godimento; oppure il lavoratore potrebbe essere indirizzato verso attività meno onerose dal punto di vista dell'impegno fisico per attività che sfruttino le sue competenze accumulate nell'arco di vita e, con opportuni percorsi formativi, per dedicarsi ad attività più di servizio o di utilità sociale; o ancora si può pensare a utilizzare il tempo parziale negli ultimi anni della vita lavorativa, parttime non solo verticale, ma anche periodi di lavoro intervallati da periodi di non lavoro.

Altrettanto, a livello aziendale, potrebbero essere sperimentati occasioni di job sharing, o, meglio ancora, alternanza al lavoro tra padre/figlio. Proprio per far fronte a queste problematiche, si è molto sentito parlare della necessità di introdurre più elasticità nella previdenza e della flessibilità in uscita. La proposta avanzata sarebbe quella di intervenire sulla legge Fornero permettendo il pensionamento anticipato in cambio però di una riduzione dell'assegno.

Anche un consigliere economico di Renzi e commissario alla spending review, ritiene che l'idea di intervenire sulla legge Fornero sia «buona e condivisibile», ma il processo non è al momento consentito dalle regole dettate dalla contabilità Europea in quanto suddetta manovra creerebbe un incremento del deficit. Di sicuro il nostro Paese, ma tutto l'Occidente non potrà non pensare a misure straordinarie per fare fronte a un declino che sembra inevitabile, stretto nella morsa di una finanza pubblica sempre più asfittica e priva di respiro e un allungamento della possibilità di vita che comporterebbe, se non si interviene, un invecchiamento della popolazione attiva e un allungamento peri giovani nel trovare un primo impiego che rischia di saltare l'occasione lavorativa per intere generazioni.

A nostro avviso si dovrà pensare a un insieme di misure, a un mix di interventi che coinvolga sia il pubblico che il privato, al fine di trovare delle ricette in grado di superare questo drammatico impasse.

Ma qualcosa è stato fortunatamente già introdotto dalla legge di Stabilità 2015, infatti è stata di recente pubblicata dall'Inps la circolare numero 74 che prevede il pensionamento anticipato senza penalizzazioni. La legge di Stabilità ha eliminato fino a tutto il 2017 le penalizzazioni per chi lascia il lavoro con 42 anni e 6 mesi di contributi (41 anni e 6 mesi per le donne), prima di aver raggiunto i 62 anni di età.

Con questa correzione si cancella la così detta prestazione effettiva di lavoro, al netto cioè di forme di permessi o sospensioni del lavoro accumulate nell'arco dell'intera carriera lavorativa. Pertanto alle suddette pensioni non vengono applicate le seguenti riduzioni: la riduzione dell'1% per ogni anno di anticipo della pensione rispetto ai 62 anni di età e la riduzione del 2% per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto ai 60 anni. La legge di Stabilità 2015 ha quindi previsto che le riduzioni non si applicano a prescindere dall'anzianità contributiva derivante esclusivamente da prestazione effettiva dí lavoro.

Un piccolo passo in avanti questo che di certo toglierà qualche preoccupazione a tutti quei lavoratori che, avendo raggiunto i requisiti, procederanno con la richiesta di pensionamento. Infine si spera al momento nella discussione intrapresa in sede governativa riguardante la quota 100 per le pensioni e sulla possibilità invece di estendere l'accesso dell'Opzione Donna, a tutti, con il passaggio però al sistema contributivo in modo efficace e tutelando i lavoratori.

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Zedde

A cura della Fismic - Sindacato Autonomo dei Lavoratori Metalmeccanici

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