Riforma Pensioni, Uil: Patto unitario per la reintroduzione delle quote

Mercoledì, 25 Febbraio 2015
La Uil propone un "patto d'azione" a Cgil e Cisl su contratti, fisco e pensioni. La proposta intende creare "una nuova struttura e una nuova politica della contrattazione collettiva" con i leader di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Annamaria Furlan.

Kamsin Un unico modello contrattuale valido per tutti i lavoratori, pubblici e privati, che allunghi la sua durata da 3 a 4 anni, che confermi i due livelli, e che ancori gli aumenti salariali all'aumento del Pil. La sostanziale reintroduzione della pensione con le quote per flessibilizzare le uscite a partire da 60 anni di età o 40 anni di contributi. E' questa la proposta per un nuovo modello del welfare, che il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, invia ai sindacati cugini per una riflessione comune. 

La lettera ai leader Susanna Camusso e Anna Maria Furlan è partita ieri in serata, ora si attendono le risposte. Intanto la Uil dettaglia meglio il piano d'attacco di un rinnovato sindacato unitario. Sul fisco, infatti, la Uil apre, anche se con qualche riserva, al ddl di iniziativa popolare presentato nei giorni scorsi dalla Cisl come possibile base di discussione da implementare mentre sulla previdenza l'obiettivo vorrebbe essere quello di ottenere un incontro con il ministro del lavoro Giuliano Poletti per riaprire il capitolo comune sulla flessibilità, gli esodati e la governance dell'Inps, ormai urgente dopo l'avvenuto riassetto dei vertici dell'istituto.

Secondo la Uil i tempi dopo il cambio della guardia al vertice dell'Inps, l'approvazione del Jobs Act, sono ormai maturi. "Lo stesso Poletti ha detto che così com'è creerà problemi sociali e le imprese ribadiscono come la rigidità in uscita non favorisce la ripresa occupazionale", aggiunge ancora Barbagallo in attesa quindi di ricevere l'ok di Camusso e Furlan per inviare al ministro la richiesta di un incontro urgente.

La proposta del sindacato va nel senso di reintrodurre, sostanzialmente, la pensione di anzianità abrogata dal 2012 con la Riforma Fornero: "siamo tutti d'accordo sulla necessità di un ripristino dell'uscita a 60 anni con il perfezionamento di un requisito contributivo (le cosiddette quote, ndr) e il riportare l'asticella dell'uscita indipendentemente dall'età a 40-41 anni di contributi" ha indicato Barbagallo. "Si può discutere dei dettagli ma serve una boccata d'ossigeno per immettere sul mercato del lavoro i giovani, fortemente penalizzati dall'allungamento dell'età pensionabile".

Anche il Fisco è in agenda. "Noi avevamo negli anni scorsi mesi a punto una piattaforma unitaria. Ma siamo disponibili a partire anche dal piano presentato dalla Cisl anche se una legge di iniziativa popolare in Italia, per la verità, non ha mai avuto successo e l'estensione delle detrazioni fiscali agli autonomi ci lascia perplessi", ha detto Barbagallo.

E poi il modello contrattuale che dovrà essere "unico per tutti, privati e pubblici" per scommettere sulla ripresa stimolando i salari, da legare all'aumento del Pil, ma anche la produttività e nuove relazioni industriali."Il 2015 deve essere l'anno della contrattazione", dice ancora Barbagallo per il quale "le prospettive più favorevoli dell'economia consentono ed impongono al sindacato di elaborare piattaforme che, per la prima volta dal 1992, si misurino non con la necessità di tutelare i salari dall'inflazione, ma con l'opportunità di governare la politica contrattuale del salario per promuovere la crescita".

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