Pensioni

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"Sarà interlocutore autorevole del sindacato sui temi della previdenza, della tutela delle prestazioni sociali ed assistenziali dei lavoratori e dei pensionati italiani" sottolinea il Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan

Kamsin Congratulazioni e auguri di buon lavoro al professore Tito Boeri, che si e' insediato in questo giorni alla Presidenza dell'Inps". Lo sottolinea il Segretario Generale della Cisl. Annamaria Furlan.
" Il professore Tito Boeri, non solo per la sua riconosciuta competenza in materia economica, ma anche per il suo bagaglio culturale e le sue doti professionali, sarà certamente per la Cisl e per tutto il sindacato un interlocutore autorevole sui temi della previdenza, della tutela delle prestazioni sociali ed assistenziali dei lavoratori e dei pensionati italiani, nel quadro di una riforma equilibrata della governance che salvaguardi il ruolo di indirizzo e controllo delle parti sociali negli istituti di previdenza del nostro paese".

Nel frattempo da domani, scaduta anche la prorogatio, l'lnps è senza direttore generale. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, non ha infatti sciolto il nodo circa la conferma dell'attuale capo della tecno-struttura, Mauro Nori, oppure la scelta di un altro manager. Formalmente si aspetta la proposta del nuovo presidente, Tito Boeri. ln realtà, valutazioni sono in corso tra Palazzo Cingi e il Lavoro. Si è sbloccata, invece, l'altra nomina, quella del direttore generale dell'inail Giuseppe Lucibello, che è stato confermato, ma con una sorta di clausola di dissolvenza legata alla riforma della governance allo studio sia per Inps sia per Inail.

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Se il Governo non blocca l’aumento dei contributi previdenziali delle Partite Iva, in attesa della riforma piu’ complessiva del settore promessa da Renzi, compie un errore nei confronti di questi lavoratori autonomi, la gran parte dei quali e’ costituito da giovani”. Kamsin Lo dichiara Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera.  

 “Nel dicembre 2014 – spiega Damiano – si sono aperte oltre 76.000 nuove partite IVA, con un balzo del 200% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Un exploit dovuto alla scelta di mantenere il vecchio regime dei minimi, piu’ favorevole rispetto a quanto stabilito dall’attuale Governo. Una risposta chiara e inequivocabile che viene da questi lavoratori e che l’Esecutivo deve ascoltare”.  

 “Il Premier – continua il presidente della Commissione Lavoro – scelga la strada della saggezza e dia un segnale immediato accogliendo gli emendamenti presentati da tutti i partiti al Milleproroghe che si propongono di bloccare, intanto, l’attuale aliquota previdenziale al 27%”.    “Il Governo pare intenzionato a prorogare per un anno, agli under 35, il vecchio regime che prevedeva una aliquota del 5%: un segnale, ma ancora troppo timido e che per questo deve essere accompagnato dal blocco dei contributi”, conclude Cesare Damiano.

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Una nota del ministero dell'Istruzione e della Ricerca comunica le modalità di presentazione delle domande di cessazione dal servizio per il personale docente destinatario della sesta salvaguardia.

Kamsin Il Miur ha sciolto questa settimana la riserva circa il termine per la presentazione delle domande di cessazione dal servizio da parte del personale docente e Ata della scuola che aveva presentato domanda alla DTL per l'inserimento nella cd. sesta salvaguardia in quanto fruitore dei permessi e dei congedi per l'assistenza ai disabili nel corso del 2011.

Come si ricorderà il Miur aveva rimandato ad ulteriori istruzioni la presentazione della domanda di cessazione (la data standard era il 17 Gennaio 2014). Ebbene la nota 4441 del 9 febbraio 2015 del Miur  ha indicato che il personale in parola che ha ricevuto dall'Inps comunicazione di poter beneficiare delle previgenti regole pensionistiche potrà presentare domanda di cessazione dal servizio entro il 2 marzo 2015. Gli interessati possono presentare domanda di cessazione dal servizio in modalità cartacea utilizzando l'allegato diffuso con la nota; i docenti saranno collocati in pensione dal 1° Settembre 2015 previa presentazione della domanda di pensione all'Inps.

I destinatari. Si tratta, come è noto, del personale che ha maturato un diritto a pensione (di anzianità), con le vecchie regole, entro il 31 Dicembre 2014 (cioè con i 40 anni di contributi oppure  con la quota 97,3 con almeno 61 anni e 3 mesi di età e 35 di contributi) ed è risultato (o risulterà) incluso nella graduatoria stilata dall'Inps in funzione della data di maturazione del diritto a pensione.

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Il M5S denuncia come le lavoratrici del comparto scuola che hanno fatto causa contro l'abolizione del trattenimento in servizio ancora non siano state reintegrate in servizio dal Miur.

Kamsin "Attendiamo una risposta da parte del Ministro Poletti sulle cd. lavoratrici della scuola collocate in pensione d'ufficio dallo scorso primo settembre per via dell'abolizione del trattenimento in servizio". E' quanto recita un comunicato diffuso ieri da alcuni deputati del Movimento 5 Stelle.

La vicenda, ricordano i parlamentari Tripiedi e Cominardi, ha comportato l'abolizione della possibilità, per il personale della pubblica amministrazione e quindi anche per il personale della scuola, fra cui gli insegnanti che abbiano compiuto i 65 anni di età, di avvalersi di una proroga biennale del rapporto di lavoro previa istanza da presentare all'amministrazione di appartenenza. L'abrograzione ha travolto, peraltro, anche i provvedimenti di trattenimento già concessi dalle amministrazioni pubbliche, con effetti quindi retroattivi.

Alcuni di questi «revocati» - ricordano dal M5S - hanno proposto azioni giudiziarie, proprio con riferimento alla portata retroattiva della norma, che si presta a profili di incostituzionalità, in quanto incide su un diritto già riconosciuto e determina pregiudizi, anche gravi, di natura patrimoniale e non patrimoniale. È questo il caso di cinque insegnanti di scuole statali che hanno prestato servizio sino al giorno 1o settembre 2014, data in cui sono state costrette al collocamento in pensione, e che proprio per tale motivo hanno intentato ricorso presso il tribunale di Avezzano che ha riconosciuto loro il diritto ad essere riammesse sul posto di lavoro. 

Per questa ragione abbiamo chiesto al Ministro del Lavoro, tramite un'interrogazione a risposta scritta presso la Commissione Lavoro delle Camera dei deputati (4-07147) come mai nonostante la sentenza emessa, le insegnanti non sono ancora state riammesse in servizio e se il Governo intende rivedere la propria posizione sul trattenimento in servizio. 

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La lega Nord chiede conto al ministro del Lavoro circa l'effettivo utilizzo del plafond relativo alle sei salvaguardie e l'estensione della tutela in favore dei lavoratori risultati esclusi.

Kamsin La Lega Nord ha presentato lo scorso 15 gennaio un'interrogazione in Commissione Lavoro presso la Camera dei Deputati (inter. numero 5-04475) al Ministro del lavoro Giuliano Poletti sull'effettivo uso dei fondi destinati ai cd. lavoratori salvaguardati. Lo fa sapere una nota diffusa dal partito guidato da Matteo Salvini. L'interrogazione, ricorda la Lega, è volta a conoscere l'esatto numero delle domande di pensione respinte.

I deputati leghisti Fedriga e Prataveria chiedono inoltre al Ministro del Lavoro conto dell'esaurimento prematuro del plafond relativo alla quarta salvaguardia e ricordano i fronti ancora aperti. In particolare secondo la Lega risulta necessario provvedere all'estensione della tutela anche nei confronti dei lavoratori collocati in mobilità in caso di fallimento dell'impresa che maturino i requisiti entro trentasei mesi dalla fine del periodo di mobilità, il personale ferroviario e marittimo, i cosiddetti quindicenni già soggetti rientranti nelle deroghe di cui all'articolo 2, comma 3, lettera a), del decreto legislativo n. 503 del 1992 (si tratta soprattutto di lavoratrici dimissionarie prima del 2007). In tal senso, ricorda la nota, la Lega aveva presentato un emendamento al decreto legge milleproroghe poi respinto dalla maggioranza. 

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Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   secondo gli ultimi dati diffusi dall'Inps nel report – aggiornato al 27 ottobre 2014 – delle procedure di monitoraggio dei lavoratori esodati cosiddetti salvaguardati in base ai sei provvedimenti finora emanati, si rileva che:
    con riferimento alla 1a salvaguardia sono state certificate 64.374 posizioni (a fronte di una platea di 65 mila beneficiari) e sono state liquidate 41.060 prestazioni;
    sono scarsi i numeri relative alla 2a salvaguardia: su 35 mila posizioni da tutelare (per effetto della riduzione disposta con la sesta salvaguardia di cui alla legge n.147 del 2014 di 20 mila soggetti), le pensioni certificate sono state solo 16.920 e quelle liquidate solo 7.514, pari ad un quinto del contingente;
    sono limitate anche le cifre relative alla 3a salvaguardia, relative ad un numero complessivo di 16.130 soggetti salvaguardabili, in relazione ai quali l'Inps ha certificato 7.344 pensioni e ne ha liquidate 5.102, meno della metà;
    difficoltà dichiarate dallo stesso ente previdenziale emergono con riguardo alla 4a salvaguardia; esse riguardano 5 mila posizioni da salvaguardare (per effetto della riduzione del contingente operata con la sesta salvaguardia pari a 4 mila unità); l'Inps, infatti, ha certificato 5.815 pensioni, un numero superiore al plafond disponibile per legge. Nell'ambito, infatti, dei lavoratori che hanno fruito dei permessi di cui alla legge 104 del 1992, per assistere disabili l'Inps ha certificato oltre 4.800 aventi diritto a fronte di soli 2500 posti disponibili;
    con riguardo alla 5a salvaguardia, su 17 mila posizioni salvaguardabili, l'Istituto ne ha certificate soltanto 2.814 ed ha liquidato 1.499 pensioni;
    nessun dato c’è ancora, in merito alla sesta salvaguardia;
   tale report denuncia che la questione dei lavoratori cosiddetti «esodati», nata a causa della riforma delle pensioni «Fornero», è tutt'altro che un capitolo chiuso, contrariamente a quanto affermato dal commissario dell'Inps, Tiziano Treu, in Commissione lavoro al Senato nel novembre 2014, secondo il quale tutti gli esodati sono stati salvaguardati; «sono finite, restano solo casi specifici»;
   permangono, invece, ancora esclusi dalle varie misure di salvaguardia, ad esempio, i lavoratori collocati in mobilità in caso di fallimento dell'impresa che maturino i requisiti entro trentasei mesi dalla fine del periodo di mobilità, il personale ferroviario e marittimo, i cosiddetti quindicenni già soggetti rientranti nelle deroghe di cui all'articolo 2, comma 3, lettera a), del decreto legislativo n. 503 del 1992 –:
   per ciascuna salvaguardia quanti siano i soggetti che hanno avanzato domanda e a quanti di loro sia stato negato il diritto alla salvaguardia stessa

La legge Fornero sulle pensioni "è la peggiore riforma della previdenza che il nostro Paese abbia conosciuto e va controriformata". Forse meglio "ritornare al sistema delle quote", varate dal governo Prodi, per flessibilizzare l'uscita dal lavoro. Kamsin A ribadire il giudizio è il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, chiudendo l'assemblea dei delegati del Lazio del pubblico impiego.

"La legge Fornero e' stata fatta in una notte, di nascosto, senza un incontro con il sindacato e senza differenziare tra lavoro e lavoro, creando migliaia e migliaia di esodati", spiega. Serve dunque rimetterci mano "introducendo elementi di flessibilità" per l'uscita dal lavoro. Per questo la confederazione proporrà "un mix di interventi, lasciando libertà al lavoratore rendendo flessibile l'età". La Cisl di recente ha dato, anche se in modo informale, parere favorevole all'ipotesi dell'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, sulla proposta di introdurre la cd. quota 100, proposta che tuttavia ha un costo molto elevato per le casse dello stato.

Per quel che riguarda i giovani, invece, dice ancora Furlan, "occorre agire sui coefficienti di calcolo, che sono sempre utilizzati in modo punitivo". Un piano, questo, su cui la Cisl chiede un confronto. "Chiediamo di fare tutto questo non in una notte e di nascosto, come hanno fatto, ma con il confronto. Abbiamo competenze che vogliamo offrire alla politica e alle istituzioni a tutti i livelli", conclude.

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