Pensioni

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La proposta del Governo prevede il taglio del 50% dei costi nelle province che restano e del 30% di quelle che si trasformano in Città Metropolitane.

Kamsin Sabato il governo ha presentato in commissione Bilancio di Palazzo Madama la proposta per ridurre il costo del funzionamento delle province e gestire gli esuberi dei dipendenti. La misura è volta a definire gli effetti dell'approvazione, la scorsa primavera, della Riforma delle Province (cd. Riforma Delrio) che ha svuotato le funzioni degli enti territoriali.

L'emendamento (disponibile in calce) prevede la riduzione del 50 e del 30 per cento della dotazione organica, rispettivamente, di province e città metropolitane e la definizione di un procedimento volto a favorire la mobilità del personale eccedentario verso regioni e comuni, prioritariamente, nonché verso le altre pubbliche amministrazioni - con esclusione del personale amministrativo di alcuni settori della P.A. caratterizzati da specifica professionalità - a valere sulle facoltà assunzionali degli enti di destinazione. Per i dipendenti delle Province che risulteranno in esubero quindi, scatterà la mobilità verso altre destinazioni (si pensi alle cancellerie dei tribunali agli altri uffici territoriali della Pa centrale e locale).

I dipendenti dichiarati in esubero potranno, inoltre, essere collocati in prepensionamento qualora l'apertura della finestra mobile, calcolata con le norme pre-riforma Fornero, si collochi entro il 31 Dicembre 2016 (ai sensi dell'articolo 2 del Dl 95/2012) secondo le modalità ed il calendario fissato dall'articolo 4 del Dl 101/2013; in caso contrario scatterà la collocazione presso altre pubbliche amministrazioni. Nell'emendamento governativo non c'è traccia, infatti, dell'estensione dei prepensionamenti sino al 2018 (come chiedevano gli enti territoriali) e, pertanto, dovrebbero restare in vigore le regole attuali. Tali regole concedono a tutti gli enti pubblici (tra cui anche quelli territoriali) la possibilità di collocare a riposo, in via prioritaria rispetto ad altre forme di collocamento, i dipendenti dichiarati in esubero sulla base di specifici piani di riduzione delle piante organiche a condizione che maturino la decorrenza della prestazione pensionistica, calcolata con le regole ante-Fornero, entro il 2016.

Viene, inoltre, assicurato il regolare funzionamento dei servizi per l'impiego, consentendo alle città metropolitane e alle province di finanziare temporaneamente il personale a tempo indeterminato e la proroga dei contratti flessibili, nel rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa complessiva di personale e nei limiti di 60 milioni di euro, a valere sul Fondo di rotazione per la formazione professionale e l'accesso al FSE di cui all'articolo 25 della legge 21 dicembre 1978, n. 845.

Zedde

156-bis. La dotazione organica delle città metropolitane e delle province delle regioni a statuto ordinario è stabilita, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, in misura pari alla spesa del personale di molo alla data di entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56 ridotta rispettivamente, tenuto conto delle funzioni attribuite ai predetti enti dalla medesima legge 7 aprile 2014, n. 56, in misura pari al 30 e al 50 per cento. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i predetti enti potranno deliberare una riduzione superiore. Restano fermi i divieti di cui al comma 156. Per le unità soprannumerarie si applica la disciplina dei commi da 156- ter a 156-novies.

156-ter. Tenuto conto del riordino delle funzioni di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56, secondo modalità e criteri definiti nell'ambito delle procedure e degli osservatori di cui all'accordo dell'articolo 1, comma 91, della legge 7 aprile 2014, n. 56, è individuato, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il personale che rimane assegnato agli enti di cui al comma 156-bis e quello da destinare alle procedure di mobilità, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale previste dalla normativa vigente.

156-quater. Nel contesto delle procedure e degli osservatori di cui all'accordo previsto dall'articolo 1, comma 91, della legge 7 aprile 2014, n. 56 sono determinati, con il supporto delle società in house delle amministrazioni centrali competenti, piani di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale degli enti di cui al comma 156-bis. In tale contesto sono, altresì, definite le procedure di mobilità del personale interessato, i cui criteri sono fissati con il decreto del comma 2 dell'articolo 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Per accelerare i tempi di attuazione e la ricollocazione ottimale del personale, in relazione al riordino delle funzioni previsto dalla legge n. 56 del 2014 e delle esigenze funzionali delle amministrazioni di destinazione, si fa ricorso a strumenti informatici. Il personale destinatario delle procedure di mobilità è prioritariamente ricollocato secondo le previsioni di cui al comma 156-quienquies e in via subordinata con le modalità di cui al 156-s exties . Si applica l'articolo 1, comma 96, lettera a),  della legge 7 aprile 2014, n. 56. A tal fine è autorizzata la spesa di 2 milioni per l'anno 2015 e di 3 milioni per l'anno 2016.

156.quinquies -  Le regioni e gli enti locali, per gli anni 2015 e 2016, destinano le risorse pèr le assinvioni a tempo indeterminato, nelle percentuali stabilite dalla normativa vigente, all'immissione nei ruoli dei vincitori di concorso pubblico collocati nelle proprie graduatorie vigenti o approvate alla data di entrata in vigore della presente legge e alla ricollocazione nei propri ruoli delle unità soprannumerarie destinatarie dei processi di mobilità. Esclusivamente per le finalità di ricollocazione del personale in mobilità le regioni e gli enti locali destinano, altresì, la restante percentuale della spesa relativa al personale di molo cessato negli anni 2014 e 2015, salva la completa ricollocazione del personale soprannumerario. Fermi restando i vincoli del patto di stabilità interno e la sostenibilità finanziaria e di bilancio dell'ente, le spese di personale ricollocato secondo il presente comma non si calcolano, al fine del rispetto del tetto di spesa del comma 557 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Il numero delle unità di personale ricollocato o ricollocabile è comunicato al Ministro per gli affari regionali, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e al Ministro dell'economia e delle finanze nell'ambito delle procedure di cui all'accordo dell'articolo 1, comma 91, della legge 7 aprile 2014, n. 56. Le assunzioni effettuate in violazione del presente comma sono nulle.

156-sexies. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della fimzione pubblica avvia, presso le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, le Università e gli enti pubblici non economici, ivi compresi quelli di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, con esclusione del personale non amministrativo dei comparti sicurezza, difesa e Corpo nazionale dei vigili del fuoco, del comparto scuola, Afam ed enti di ricerca, una ricognizione dei posti da destinare alla ricollocazione del personale di cui al comma 156-ter interessato ai processi di mobilità. Le amministrazioni di cui al presente comma comunicano un numero di posti, soprattutto riferiti alle sedi periferiche, corrispondente, sul piano finanziario, alla disponibilità delle risorse destinate, per gli anni 2015 e 2016, alle assunzioni di personale a tempo indeterminato secondo la normativa vigente, al netto di quelle finalizzate all'assunzione dei vincitori di concorsi pubblici collocati nelle graduatorie vigenti o approvate alla data di entrata in vigore della presente legge. Il medesimo Dipartimento pubblica l'elenco dei posti comunicati sul proprio sito istituzionale. Le procedure di mobilità di cui al presente comma si svolgono secondo le modalità e le priorità di cui al comma 156-quater, procedendo in via prioritaria alla ricollocazione presso gli uffici giudiziari e facendo in tal caso ricorso al fondo di cui all'articolo 30 del decreto legislativo n. 165 del 2001, istituito dal decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114 prescindendo dall'acquisizione al medesimo fondo del cinquanta per cento del trattamento economico spettante al personale trasferito facente capo all'amministrazione cedente. Nelle more del completamento del procedimento di cui al presente comma alle amministrazioni è fatto divieto di effettuare assunzioni a tempo indeterminato. Le assunzioni effettuate in violazione sono nulle.

156-septies. In relazione alle previsioni di cui ai commi da 156-bis a 156-sexies il termine del 31 dicembre 2016, previsto dall'articolo 4, commi 6, 8 e 9, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, per le finalità volte al superamento del precariato, prorogato al 31 dicembre 2018, con possibilità di utilizzo, nei limiti previsti dal predetto articolo 4, per gli anni 2017 e 2018, delle risorse per le assunzioni e delle graduatorie che derivano dalle procedure speciali.

156-octies. Nelle more della conclusione delle procedure di mobilità di cui ai commi da 156-bis a 156-novies, il relativo personale rimane in servizio presso le città metropolitane e le province con possibilità di avvalimento da parte delle regioni e degli enti locali attraverso apposite convenzioni che tengano conto del riordino delle funzioni e con oneri a carico dell'ente utilizzatore. Allo scopo di consentire il regolare funzionamento dei servizi per l'impiego anche le regioni possono avvalersi della previsione di cui al comma 156-decies ricorrendo, altresì, ove necessario all'imputazione ai programmi operativi regionali cofinanziati dall'Unione europea con i fondi strutturali con relativa rendicontazione di spesa. A conclusione del processo di ricollocazione di cui ai commi da 156-bis a 156-sexies, le regioni e i comuni, in caso di delega o di altre forme, anche convenzionali, di affidamento di funzioni agli enti di cui al comma 1 o ad altri enti locali, dispongono contestualmente l'assegnazione del relativo personale con oneri a carico dell'ente delegante o affidatante, previa convenzione con gli enti destinatari.

156-novies. Nel caso in cui il personale interessato ai processi di mobilità di cui ai commi da 156-bis a 156-sexies non sia completamente ricollocato, presso ogni ente di area vasta si procede, previo esame congiunto con le organizzazioni sindacali che deve comunque concludersi entro trenta giorni dalla relativa comunicazione, a definire criteri e tempi di utilizzo di forme contrattuali a tempo parziale del personale non dirigenziale con maggiore anzianità contribuiva. In caso di mancato completo assorbimento dei soprannumeri restano ferme le disposizioni dell'articolo 33, commi 7 e 8, del decreto 165 del 2001.

156-decies. Allo scopo di consentire il regolare funzionamento dei servizi per l'impiego, nonché la conduzione del Piano per l'attuazione della raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una «Garanzia per i giovani», le città metropolitane e le province che, a seguito o in attesa del riordino delle funzioni di cui all'articolo 1, commi 85 e seguenti, della legge 7 aprile 2014, n. 56, continuino ad esercitare le funzioni ed i compiti in materia di servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro, fermo restando il rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa complessiva di personale, hanno facoltà di finanziare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato nonché di prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa strettamente indispensabili per la realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali e di interventi da essi finanziati, a valere su piani e programmi nell'ambito dei fondi strutturali. Allo scopo di consentire il temporaneo finanziamento dei rapporti di lavoro di cui al primo periodo del presente comma, in attesa della successiva imputazione ai programmi operativi regionali, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è autorizzato, nei limiti di 60 milioni di euro a valere sul Fondo di rotazione per la formazione nell'ambito dei fondi strutturali. Allo scopo di consentire il temporaneo finanziamento dei rapporti di lavoro di cui al primo periodo del presente comma, in attesa della successiva imputazione ai programmi operativi regionali, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è autorizzato, nei limiti di 60 milioni di euro a valere sul Fondo di rotazione per la formazione professionale e l'accesso al fondo sociale europeo di cui all'articolo 25 della legge 21 dicembre 1978, n. 845, a concedere anticipazioni delle quote comunitarie e di cofinanziamento nazionale dei programmi a titolarità delle Regioni cofinanziati dall'Unione europea con i fondi strutturali. Per la parte nazionale, le anticipazioni sono reintegrate al Fondo a valere sulle quote di cofinanziamento nazionale riconosciute per lo stesso programma a seguito delle relative rendicontazioni di spesa.

Riprende questa settimana l'esame in Commissione Bilancio degli emendamenti alla legge di stabilità. Dal Governo via libera alla deroga per i lavoratori dell'Isochimica di Avellino esposti all'amianto.

Kamsin La legge di Stabilità prosegue il suo iter a Palazzo Madama. Ieri il governo ha presentato in commissione Bilancio un pacchetto di 60 emendamenti che saranno esaminati a partire da domani. Gli emendamenti depositati riguardano diverse questioni importanti (si pensi allo stop dell'aumento della Tasi e del Canone Rai) ma tra le proposte mancano ancora diverse altre questioni critiche, nodi che il governo punta a sciogliere la prossima settimana.

In particolare, Palazzo Chigi sta lavorando sui fondi pensione per i quali la manovra prevede un aumento della tassazione dall'11,5 al 20% con efficacia retroattiva dal 2014 al netto dei riscatti già effettuati. Sul tema c’è un serrato dibattito interno alla maggioranza, la quale spinge il governo a moderare la leva fiscale fissando l'aliquota al 17%.

Ieri, tuttavia, il Governo ha sciolto il nodo per il personale in esubero di Province e Città Metropolitane. Si prevede la riduzione del 50 e del 30 per cento della dotazione organica, rispettivamente, di province e città metropolitane e la definizione di un procedimento volto a favorire la mobilità del personale eccedentario verso regioni e comuni, prioritariamente, nonché verso le altre pubbliche amministrazioni - con esclusione del personale amministrativo di alcuni settori della P.A. caratterizzati da specifica professionalità - a valere sulle facoltà assunzionali degli enti di destinazione. Esclusa dal testo dell'emendamento, per ora, la possibilità di procedere a prepensionamenti sino al 2018 del personale in esubero, i termini restano quelli ordinari.

E' arrivato invece il via libera alla Deroga alla Riforma Fornero per i lavoratori dell'Isochimica di Avellino, ammalati di amianto. L'emedamento governativo (in calce il testo) prevede che tali soggetti possano mantenere le previgenti regole di pensionamento qualora conseguano la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 2015. La misura, secondo la relazione illustrativa, riguarderà circa 200 soggetti con un costo di circa 5milioni di euro annui.

Tutte le altre modifiche al capitolo pensioni saranno invece discusse nel corso della settimana. Tra le principali richieste di modifica si ricorda l'eliminazione definitiva (cioè anche oltre il 2017) della penalizzazione per chi accede alla pensione anticipata (42 anni e mezzo di contributi; 41 anni e mezzo le donne). Sempre sul tema penalizzazione c'è la proposta di "depenalizzare" anche agli assegni decurtati prima del 2015 e l'ipotesi, formulata da 24 senatori Pd, di lasciare la penalizzazione solo sui trattamenti superiori a 3500 euro lordi al mese). Poi ci sono le tante deroghe a vario titolo presentate: si va dalla introduzione della deroga per i quota 96 della scuola; revisione delle norme pensionistiche per i macchinisti ferroviari; allargamento della platea degli esodati "salvaguardati"; estensione dei benefici previdenziali in materia di amianto; prepensionamento del personale delle province in esubero; revisione del tetto sulle pensioni d'oro introdotto in prima lettura del provvedimento.

Zedde

89-ter In deroga a quanto disposto dall'articolo 24 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214, le disposizioni di cui al comma 2 dell'articolo 13 della legge 27 marzo 1992, n. 257, e successive modificazioni e integrazioni si applicano ai fini del conseguimento del diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico nel corso dell'anno 2015, senza la corresponsione di ratei arretrati, sulla base della normativa vigente prima dell'entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201 del 2011 anche agli ex lavoratori occupati nelle imprese che hanno svolto attività di scoibentazione e bonifica, che hanno cessato il loro rapporto di lavoro per effetto della chiusura, dismissione o fallimento della impresa presso cui erano occupati e il cui sito è interessato da Piano di Bonifica da parte dell'Ente Territoriale, che non abbiano maturato i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente, che risultano ammalati con patologia asbesto correlata accertata e riconosciuta ai sensi dell'articolo 13, comma 7, della legge 27 marzo 1992, n. 257 e successive modificazioni e integrazioni."

I requisiti per il pensionamento nel 2015 resteranno gli stessi di quelli dell'anno in corso. Dal 2016 scatta l'adeguamento alla speranza di vita Istat.

Kamsin Il nuovo anno si aprirà senza novità sul fronte dei requisiti anagrafici e contributivi utili per l'accesso alla pensione. Tutti i requisiti rimarrano, infatti, gli stessi di quest'anno nonostante le novità che saranno introdotte nel ddl di stabilità. Il prossimo innalzamento è, infatti, previsto per il 2016 quando si aggiungeranno altri 4 mesi, il dato è comunque da confermare, ai requisiti previsti per l'accesso alle prestazioni pensionistiche. Non è male comunque, per evitare equivoci, dare uno sguardo ai numeri del 2015, avendo in tal modo di fronte il quadro completo della situazione.

A  Pensione di vecchiaia. Servono 20 anni di contributi e un'età minima così suddivisa:

a) uomini lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati: 66 anni + 3 mesi; b) donne del settore pubblico: 66 anni + 3 mesi; c) donne dipendenti del settore privato: 63 anni + 9 mesi; d) donne lavoratrici autonome e parasubordinate: 64 anni + 9 mesi.

Circa il minimo contributivo dei 20 anni c'è una eccezione: bastano 15 anni per chi li ha raggiunti entro l'anno 1992. Questo caso viene sfruttato soprattutto da donne che tempo fa hanno lavorato per pochi anni e ora stanno aspettando l'età giusta per chiedere la pensione. Per gli invalidi almeno all'80% l'età di pensione scende a 60 anni per uomini e 55 per donne.

Per chi ha iniziato a versare i contributi dopo l'anno 1995 è possibile ottenere la pensione anche con soli 5 anni, a condizione però che abbia almeno 70 anni + 3 mesi d'età.

Pensione anticipata. Per gli uomini di ogni settore di lavoro: 42 anni + 6 mesi di versamenti contributivi. Per le donne: 41 anni + 6 mesi. Per chi ha iniziato a versare i contributi dopo l'anno 1995 è possibile avere la pensione, a determinate condizioni, anche con soli 20 anni di contributi e un'età di 63 anni + 3 mesi.

Salvaguardati - Per chi mantiene le vecchie regole pensionistiche, cioè i salvaguardati e i lavoratori che beneficiano dei prepensionamenti nelle Pa, basta raggiungere il quorum 97,3 con almeno 61 anni e 3 mesi e 35 di contributi, oppure 40 anni di contributi a cui aggiungere la finestra mobile.

Zedde

Il neo commissario dell'Inps torna anche sulla vicenda esodati: presi in carico tutti coloro che ragionevolmente potevano pensare di mantenere le vecchie regole. Ora bisogna ammorbidire la Riforma Fornero.

Kamsin La vicenda degli esodati e' un tormentone. Gli esodati ormai che sono stati presi in carico sono 160.000, secondo noi sono tutti quelli che ragionevolmente potevano pensare di andare in pensione con le vecchie regole".

E' quanto ha detto il commissario Inps, Tiziano Treu, a Mix24 su Radio 24, nell'intervista resa ieri a Giovanni Minoli. Tiziano Treu, vicentino, sposato con 2 figli, docente universitario, politico, deputato e senatore, è stato più volte ministro. Amico di Marco Biagi la cui legge, secondo Pietro Ichino, è lo sviluppo della riforma Treu del '97. Dall' ottobre 2014 è cominissario straordinario dell'Inps.

"E' chiaro che ci sono ancora delle persone anziane disoccupate ma non esodati, l'esodato e' uno che aveva fatto dei conti o fatto degli accordi, vado in pensione tra tre anni. Gli esodati in senso tecnico non ci sono piu', non sono piu' un problema", ha aggiunto. "Certo il problema e' il 55enne disoccupato, ma questo e' un altro problema - ha spiegato il commissario - e bisogna trattarlo come tale, dandogli offerte, ammortizzatori. Se non le trova, mandandolo a studiare se necessario, come tutti i problemi di disoccupazione ma non dandogli la pensione, che e' una cosa assurda.

Professor Treu, ministro di Prodi e poi commissario unico dell'Inps, cos'é più difficile? Commissario all'Inps. Perché? Perché l'Inps è una grande macchina complicata che eroga 20 milioni di pensioni e dobbiamo essere precisi e puntuali.

Il governo aveva promesso di varare subito dopo l'abbandono di Mastrapasqua una nuova govemance. Non è ancora capitato perché? Questo bisognerebbe domandarlo al governo e al parlamento.

Quando capiterà? Mi auguro che capiti subito perché l'Inps è stato in questi anni sballottato tra commissari temporanei, adesso bisogna dare una stabilità. Che caratteristiche deve avere questa stabilità? Deve essere un governo collegiale fatto da tecnici esperti.

Intanto per ora l'uomo solo al comando è lei. Ha paura per i conti dell'Inps? Intanto io spero presto di essere in un collegio di amministratori. Non ho paura per i conti dell'lnps, ho paura per i conti dell'economia italiana. Se l'economia italiana si riprende l'inps sta bene.

Lei ha detto "i diritti acquisiti non esistono". È un bruttissimo segnale per tutti? E' una frase polemica, perché fino ad adesso si è pensato che una volta che c'era scritto "diritto", fosse acquisito qualunque cosa succede. In realtà no. I diritti si devono mantenere, devono essere sostenibili adesso che il mondo è più complicato.

Col piano 2014-2016 dovrebbero concludersi le incorporazioni di Inpdap e Enpals. Sarà così? Si, devono concludersi, noi abbiamo questo obiettivo.

Ci saranno i risparmi di cui parlava il governo Monti? Ci sono già stati, sono almeno due anni che tira la cinghia l'Inps, come è stato richiesto tutti evidenziati dai risparmi fatti e ne faremo anche l'anno prossimo. C'è un esodo di personale purtroppo, saranno 1000-1500, ma non abbiamo ancora i conti definitivi.

Venderete parte del vostro patrimonio immobiliare per far quadrare i conti? Il patrimonio va venduto perché noi non siamo esperti di gestione di abitazioni. Quando si parla di pensioni, il govemo ondeggia.

C'è il pericolo reale di svalutazione delle pensioni? Che il governo ondeggi è vero, abbiamo avute troppe cosiddette riforme delle pensioni, però quella attuale io credo che sia, almeno nelle grandi linee stabilie. Bisogna ammorbidirla un po' per le persone che sono vicine alla soglia... per esempio adesso si è fatta l'opzione donna, per chi ha motivi di andare via un po' prima, bisogna fare una specie di uscita facile negli ultimi due,tre anni.

Ma gli 80 euro di Renzi non era giusto darli anche ai pensionati? Giusto, credo che sia l'obiettivo dell'anno prossimo.

La leader della Cid, Anna Maria Furlan, ha detto che la legge Fomero è la peggiore nella storia del Paese. Ha ragione?
La legge Fornero ha messo un obiettivo giusto di alzare l'età. L'ha fatto in modo troppo drastico, per questo bisogna ammorbidirla.

L'anticipo del Tfr in busta paga è una buona idea? lo ho sempre detto che è come avere l'uovo oggi senza la gallina domani. Se è una cosa temporanea si può reggere, altrimenti è pericoloso.

La proposta di tassare le pensioni più alte per sostenere altre forme di welfare la convince? Noi abbiamo tante pensioni miserabili e ancora troppe pensioni d'oro. È giusto che queste seconde contribuiscano.

Ma è vero che in Italia più o meno ci sono 22 milioni di contribuenti e 21 milioni di pensioni da pagare? E' vero, perché noi abbiamo 22 milioni di persone che lavorano, troppo poche. Noi abbiamo poche persone che lavorano. I Paesi avanzati hanno quasi il doppio di tasso di occupazione, questo è il guaio, non le pensioni.

Zedde

Slittano i tempi per la votazione degli emendamenti al ddl di stabilità segnalati in Commissione Bilancio al Senato. Incerto il destino dei dipendenti in esubero delle province, così come la vicenda dei quota 96.

Kamsin Si allungano i tempi per l'approvazione al Senato del ddl di stabilità. Ieri la conferenza dei capigruppo ha indicato che i lavori in Commissione Bilancio proseguiranno almeno sino a mercoledì (massimo giovedì mattina); slitterà quindi anche l'approvazione dell'Aula del Senato a venerdì 19 Dicembre (o Sabato 20 Dicembre). Il testo poi tornerà alla Camera per l'approvazione definitiva entro il 23 Dicembre.

Ieri, intanto, il Governo ha presentato un primo pacchetto di misure in materia fiscale che prevedono la cessione della rete elettrica FS a Terna, la destinazione alle poste di 535 milioni di euro in attuazione di una sentenza europea sugli aiuti di Stato e sulle tariffe postali flessibili. Viene poi previsto lo slittamento a fine 2015 del nuovo dispositivo di verifica sulle armi da scena, con il risultato di salvare i set di film e fiction d'azione, come il nuovo 007. Viene poi fissato a fine febbraio 2015 il termine per definire in modo chiaro e trasparente le modalità di rendiconto circa la destinazione del 5 per mille. Arriva poi una misura che consentirà alle forze di polizia e agli uffici giudiziari che ne facciano richiesta di utilizzare il carburante sotto sequestro. Altre norme riguardano una velocizzazione dell'iter degli appalti.

Il nodo pensioni verrà invece sciolto nei prossimi giorni. Il Governo dovrà infatti presentare le proposte di modifica in materia di gestione e ricollocazione del personale in esubero delle province (dove prende l'ipotesi di garantire il prepensionamento con i requisiti ante-fornero sino, almeno al 2016), la revisione della tassazione dei fondi pensione e dei rendimenti della Casse professionali. A prescindere dalle proposte governative ci sono però le decine di emendamenti presentati dai gruppi politici e segnalate dalla Commissione Bilancio per la votazione finale.

La Commissione dovrà pronunciarsi, in particolare, sui ritocchi alle pensioni anticipate (c'è la proposta di togliere la penalizzazione oltre il 2017; quella di depenalizzare anche gli assegni già decurtati prima del 2015; quella di reintrodurla solo per coloro che hanno ratei superiori a 3500 euro lordi al mese), le modifiche al tetto sulle cd. pensioni d'oro introdotto alla Camera, la deroga sui quota 96 della scuola, alcune misure sugli esodati e diverse altre modifiche minori. Emendamenti che passeranno solo se l'esecutivo non si metterà di traverso. La partita non è in discesa perchè si tratta di ritocchi che necessitano di adeguata copertura ma in ogni caso non saranno messe in discussione le modifiche già passate in prima lettura alla Camera e cioè lo stop alla penalizzazione sugli assegni anticipati sino al 2017 e il tetto sulle cd. pensioni d'oro.

Da risolvere anche la questione sulle partecipate, sugli sconti Irap per gli autonomi, i minimi dei professionisti, il capitolo dei giochi.

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Presidio dei Quota 96 davanti al Senato per ottenere i benefici previdenziali. La Senatrice De Petris (Sel): "la vicenda deve essere risolta con il ddl di stabilità".

Kamsin La presidente dei senatori di Sel, Loredana De Petris, ha incontrato oggi pomeriggio il gruppo di docenti della cosiddetta “Quota 96″ in presidio davanti al Senato, che da alcuni giorni sono in sciopero della fame per chiedere una deroga alla Riforma Fornero. La senatrice De Petris ha ribadito la fermezza del gruppo parlamentare di Sel, “e l’impegno, peraltro già concretizzato non solo con la presentazione di specifici emendamenti alla legge di stabilità sulla quota 96, a porre in commissione bilancio al Senato la risoluzione del problema come uno dei punti prioritari per Sinistra ecologia e Libertà”.

La vicenda – ricorda il senatore Luciano Uras, capogruppo di Sel in Commissione Bilancio – riguarda poco piu' di 2mila lavoratori, tra docenti e personale Ata, che nonostante avessero già maturato i requisiti per la pensione all’entrata in vigore della legge Fornero, si trovano da tre anni in una situazione di assoluta ingiustizia”.

“Si tratta di far rispettare un diritto maturato – proseguono i senatori di Sel – che è riconosciuto da tutti, scippato con la Legge Fornero e mai ripristinato dai governi che si sono succeduti dopo quella nefasta riforma. Peraltro tale questione si è cercata di risolverla con un emendamento inserito nel Decreto 90 sulla Pubblica Ammistrazione , che la Camera aveva approvato, e che qui in Senato è stato poi tolto”. “Per noi – conclude la senatrice De Petris – la vertenza dei lavoratori della Quota96 Scuola è una questione fondamentale che deve essere risolta all’interno di questa legge di stabilità”. Condividono la battaglia di Sel anche una folta pattuglia di senatori M5S che hanno presentato un altro emendamento in tal senso.

Il verdetto finale arriverà la settimana prossima quando la Commissione Bilancio di Palazzo Madama inizierà a votare le circa 500 proposte emendative segnalate al ddl di stabilità.

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