Pensioni

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Il provvedimento autorizza l'Inps ad erogare le mensilità relative a coloro che avevano decorrenza originaria nell'anno 2014. Saranno coperte le mensilità sino al 31 dicembre 2014.

Kamsin Il Ministero del Lavoro ha dato notizia che è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto ministeriale numero 85708, con il quale, ai sensi dell'articolo 12, comma 5 bis, del Dl 78/2010 viene concesso il prolungamento degli interventi di sostegno del reddito relativo all'anno 2014.

Potranno beneficiare del prolungamento del sostegno al reddito quei lavoratori la cui finestra di decorrenza, calcolata secondo le disposizioni antecedenti al Dl 78/2010, si colloca tra il 1° gennaio ed il 31 Dicembre 2014. Per ulteriori dettagli sulla vicenda si veda: proroga del sostegno al reddito. Si tratta di 3.806 lavoratori che hanno visto slittare, per effetto del citato decreto, la data di ingresso alla pensione e che si riconoscono nei seguenti profili:

a) i lavoratori collocati in mobilita' ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive  modificazioni, sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 30  aprile 2010 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennita' di  mobilita'  di  cui  all'articolo  7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223;

b) i lavoratori collocati in mobilita'  lunga ai sensi dell'articolo 7, commi 6 e 7, della legge 23 luglio 1991, n.  223, e successive modificazioni e integrazioni, per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 30 aprile 2010;

c) i lavoratori che al 31 Maggio 2010, sono titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarieta' di settore di cui all'art. 2, comma 28, della  legge  23 dicembre 1996, n. 662.

La durata - Nel decreto si specifica che il prolungamento dell'intervento di tutela del reddito, come accaduto nell'anno precedente, sarà concesso per il solo periodo di competenza relativo all'anno 2014. Il beneficio sarà infatti riconosciuto "per un numero di mensilità non superiori al periodo di tempo intercorrente tra la data computata con riferimento alle disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima della data di entrata in vigore del DL 78 2010 e la data della decorrenza del medesimo trattamento computata sulla base di quanto stabilito dall'articolo 12 del citato decreto legge, e comunque per un numero di mensilità non oltre il 31 dicembre 2014".

Pertanto i lavoratori la cui la finestra mobile, calcolata con le regole introdotte dall'articolo 12 del Dl 78/2010 convertito con legge 122/2010, slitta nell'anno 2015 dovranno attendere, a completamento della copertura del periodo di slittamento, un ulteriore provvedimento (che sarà addottato verosimilmente nel primo semestre del 2015). 

Un esempio - Si immagini un lavoratore che abbia raggiunto il diritto a pensione (es. la quota 97) nel marzo 2014 e che avrebbe, pertanto, visto l'apertura della finestra fissa di accesso al 1° luglio 2014, data in cui termina l'assistenza dell'indennità di mobilità ordinaria (o lunga) o l'assegno straordinario di sostegno al reddito a carico dei fondi di solidarietà di settore. Per effetto della legge 122/2010 ora la sua pensione verrà erogata il 1° Aprile 2015. E quindi avrà un vuoto economico di quasi un anno.

Il provvedimento pubblicato gli consentirà di ottenere, seppur in ritardo rispetto alle reali necessità, la copertura delle mensilità tra agosto 2014 ed il 31 dicembre 2014. Per le mensilità del 2015 dovrà, invece, attendere un ulteriore provvedimento (che sarà adottato l'anno prossimo).

Per l'accesso al beneficio il Dm ribadisce che i lavoratori, come accaduto con i precedenti provvedimenti, devono presentare domanda per il pensionamento sulla base delle disposizioni in materia di decorrenza trattamenti pensionistici vigenti prima dell'entrata in vigore del DL 78/2010. Il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni.

Il testo del Dm 85708/2014

Zedde

L'ex Ministro del Lavoro Pd Cesare Damiano ricorda come la cancellazione della penalizzazione sana una importante ingiustizia per moltissimi lavoratori. "Ora si lavori sulle pensioni flessibili".

Kamsin “Il passaggio della legge di Stabilita’ al Senato deve consentire il proseguimento di quel lavoro di miglioramento gia’ avvenuto alla Camera”. E' quanto ha detto il Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano (Pd).

"Siamo fiduciosi che verranno affrontati e risolti alcuni nodi che possono qualificare la legge in senso positivo, soprattutto sotto il profilo sociale e del lavoro. Per quanto ci riguarda riteniamo essenziale che il Governo accolga alcune richieste fondamentali del Pd gia’ recepite negli ordini del giorno votati alla Camera: un aumento delle risorse destinate agli ammortizzatori sociali di ulteriori 400 milioni di euro, che porterebbe la cifra complessiva a tre miliardi e trecento milioni, consentendo in questo modo di avere risorse realmente aggiuntive per la tutela dei lavoratori precari in caso di disoccupazione, come piu’ volte ha ricordato il Premier Matteo Renzi; il blocco al 27% dell’aliquota contributiva delle Partite Iva, evitando di portarla progressivamente al 33%; il rifinanziamento dei Fondi per i lavori usuranti, e per l’incentivo all’assunzione dei lavoratori disabili, sostanzialmente azzerati dal governo”.

Damiano ha comunque espresso un forte apprezzamento per il via libera all'emendamento di cui è stato cofirmatario insieme all'Onorevole Gnecchi (Pd) che cancella la penalizzazione per i cd. lavoratori precoci. "Siamo sicuri che entro fine anno la modifica sarà legge". "Il Governo ha sostanzialmente accolto la nostra proposta che mira a correggere quell'errore della Riforma Fornero che colpiva soprattutto i lavoratori piu' deboli, quelli esposti ad amianto, invalidità o che avevano perso il lavoro". 

"La penalizzazione non sarà applicata per chi matura la pensione anticipata sino al 31 Dicembre 2017 perchè per ora non si poteva fare di più" ha detto Damiano lasciando intravedere, tuttavia, la possibilità che, con successivi interventi si possa spostare in avanti questo limite temporale.

"Ci aspettiamo che dopo questo importante passo avanti il Governo voglia presentare una propria proposta per garantire maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro ma non hanno ancora raggiunto i requisiti previdenziali. Ci sono diversi progetti di legge in materia in Parlamento" ha concluso Damiano.

Sui quota 96 della scuola l'ex ministro del Lavoro ricorda che la Camera ha approvato ieri un odg, condiviso da tutti i partiti, che chiede al Governo di risolvere la vicenda con il primo provvedimento legislativo disponibile. "Ciò dimostra come il Parlamento stia lavorando per correggere le storture della legge Fornero" ha concluso Damiano.

Zedde

La Senatrice del Pd Stefania Pezzopane annuncia la volontà di intervenire con un nuovo provvedimento legislativo per risolvere i casi rimasti. La Rete contraria alla schedatura degli esclusi dalle tutele.

Kamsin "Ho preso l’impegno, insieme con altri senatori del Pd, di intervenire con un provvedimento legislativo, in modo da tutelare gli esodati che sono rimasti fuori anche dall’ultima salvaguardia e che sono un numero ancora considerevole". Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, che nei giorni scorsi ha incontrato in Senato una rappresentanza del Comitato permanente degli esodati.
"Esiste - prosegue Stefania Pezzopane - un notevole contrasto tra le cifre fornite dall’INPS, che ha recentemente dichiarato di aver sanato le posizioni dei circa 162mila esodati creati dalla riforma Fornero, e i dati che sono stati forniti dallo stesso comitato degli esodati.

Quesi ultimi fotografano una realtà assai diversa. Nonostante le numerose salvaguardie fatte per legge, rimane fuori un numero ancora rilevante di lavoratori che non riescono ad agganciarsi alla pensione. La Commissione Lavoro del Senato ha istituito da tempo una sottocommissione ad hoc per il problema, che sta lavorando in questi giorni per far luce sulla reale portata del fenomeno. Il nostro obiettivo - conclude Stefania Pezzopane - è quello di sanare una delle peggiore ingiustizie, frutto di una riforma sbagliata della precedente legislatura"

La delegazione degli esodati che ha preso parte all'incontro a Palazzo Madama la scorsa settimana sottolinea comunque i propri dubbi circa il censimento avviato dalla Commissione Lavoro del Senato in vista dell'adozione di un un nuovo intervento legislativo sulla vicenda. La Commissione infatti ha predisposto delle schede per la raccolta dei casi "individuali" che sono rimasti fuori dal perimetro di tutela individuato con i sei provvedimenti di salvaguardia sino ad oggi varati. La scheda dell'indagine o censimento viene criticata dalla rete dei comitati degli esodati, in quanto - secondo la Rete - lo strumento  vuole legare le future salvaguardie al reddito famigliare del 2013 e non alla maturazione del diritto.

La delegazione chiede, piuttosto, che si proceda urgentemente ad una settima salvaguardia per i 49.500 esodati individuati dall’INPS con la verifica chiesta dalla Commissione Lavoro della Camera e certificata con tabelle INPS dal Sottosegretario Bobba lo scorso 15 Ottobre 2014. 

Zedde

Al Senato il Governo affronterà i capitoli che la Camera non ha discusso. Possibile la ripresentazione dell'emendamento in favore dei quota 96 della scuola.

Kamsin Regioni, fondi pensione, regime dei minimi, local tax e Irap sulle imprese. Sono questi i temi che il Governo è pronto ad affrontare al Senato nel ddl di stabilità approvato domenica scorsa alla Camera dei Deputati. E' quanto ha ricordato il sottosegretario all'Economia PierPaolo Baretta in una intervista rilasciata oggi al Sole24ore.

Baretta conferma come sia possibile una revisione della tassazione dei fondi pensione, con il mantenimento delle attuale aliquota all'11,5 per cento, ma solo se saranno rispettati i saldi della manovra. Apertura anche per i rendimenti delle Casse professionali che potrebbero continuare ad essere tassati al 20% e sulla rivalutazione del tfr su cui Baretta conferma che si tratta di una "questione sensibile". Sulle regioni, poi, potrebbe esserci una norma per consentire il prepensionamento dei dipendenti delle province in esubero (alla Camera erano state presentate diverse proposte emendative in tal senso poi respinte).

Continua, invece, lo stallo della vicenda dei quota 96 della scuola. Dopo la bocciatura alla Camera delle proposte di Sel e M5S la Senatrice Pd, Laura Puppato, ha indicato di voler ripresentare l'emendamento a Palazzo Madama. La Camera domenica scorsa, comunque, ha approvato un odg con il quale impegna al governo alla soluzione della vicenda con il primo provvedimento legislativo disponibile e a fornire gli esatti numeri dei lavoratori che si trovano in tale condizione.

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I termini per l'accesso al regime sperimentale donna non sono stati prorogati. L'Inps lo ha chiarito con il messaggio 9231 del 28 Novembre 2014.

Kamsin Dopo la notizia di ieri, diffusa dal Corriere della Sera, secondo la quale l'Inps avrebbe consentito una proroga della cd. opzione donna, cioè di quel regime che consente alle lavoratrici di poter accedere alla pensione con il calcolo contributivo sino al 31 Dicembre 2015 con i requisiti di 57 anni e 3 mesi e 35 di contributi, abbiamo condotto un approfondimento presso l'Inps.

Allo stato attuale, tuttavia, non risulta che l'istituto abbia modificato assolutamente i requistiti indicati nelle Circolari Inps 35 e 37 del 2012.

L'Istituto, con il messaggio inps 9231/2014 dello scorso 28 Novembre 2014, ha semplicemente ribadito che le lavoratrici in parola possono esercitare l’opzione anche successivamente al mese in cui maturano i requisiti (57 anni e 35 di contributi). In altri termini la domanda di accesso al regime può essere presentata anche dopo il 30 Novembre 2014, nel corso del 2015, al momento della presentazione della domanda di pensione.

Risulta, invece, inalterata la necessità che i requisiti anagrafici e contributivi previsti (57 anni e 3 mesi e 35 anni di contributi) siano perfezionati entro il 30 Novembre 2014 (30 Dicembre 2014 per il pubblico impiego) in modo tale che la decorrenza del trattamento non superi la deadline del 31 Dicembre 2015.

Al momento, pertanto, resta tutto invariato anche se la vicenda dovrà essere seguita attentamente.  Il Comitato Opzione donna ha proposto, infatti, un ricorso contro l'Inps per ottenere lo stralcio delle citate circolari al fine di ammettere al regime sperimentale tutte le lavoratrici che raggiungano i requisiti anagrafici e contributi entro il 31 Dicembre 2015 e non, come accade attualmente, un anno prima.

Anche il ministero del Lavoro ha ricordato che al momento non ci sono novità sulle regole per accedere all’opzione donna anche se fanno sapere che l’istituto di previdenza ha chiesto un ulteriore parere al dicastero in merito alla possibilità di rivedere i requisiti.

Il Messaggio Inps 9231/2014

Zedde

La Camera ha approvato in prima lettura il ddl di stabilità. Ok al tetto sulle pensioni d'oro e allo stop delle penalizzazioni per i lavoratori precoci. La misura si applicherà dal 1° gennaio 2015 sino al 2017.

Kamsin Con il primo disco verde della Camera, domenica scorsa, alla legge di stabilità inizia a prendere forma il pacchetto di modifiche alla legge Fornero del 2011 che vedrà la luce dal prossimo 1° gennaio 2015.  Montecitorio ha approvato, in particolare, due proposte emendative alla Riforma Fornero del 2011 che ora sono all'esame della Commissione Lavoro di Palazzo Madama.  Vediamo dunque di riepilogare le novità che, salvo modifiche dell'ultima ora, saranno approvate in via definitiva entro fine anno.

Pensioni d'oro - Viene introdotto un tetto alle pensioni d'oro degli alti dirigenti dello stato con la precisazione che l'importo complessivo del trattamento pensionistico non può eccedere quello che sarebbe stato liquidato con l'applicazione delle regole di calcolo vigenti prima dell'introduzione della Riforma Fornero del 2011 (e cioè, nei fatti, non superiore all'80% dell'ultima busta paga). Il tetto opererà anche con riferimento ai trattamenti già liquidati. Le economie derivanti dalla misura affluiranno in un apposito Fondo, istituito presso l'INPS, finalizzato a garantire l'adeguatezza delle prestazioni pensionistiche in favore di particolari categorie di soggetti, individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.

Lavoratori Precoci - Viene poi sospesa la penalizzazione per i lavoratori che maturano un diritto a pensione anticipata entro il 31 Dicembre 2017. Pertanto, coloro che perfezionaranno i 42 anni e 6 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) potranno andare in pensione senza incorrere in alcuna decurtazione anche se non avranno raggiunto i 62 anni di età. Qui gli ulteriori approfondimenti sulla misura.

Benefici Amianto - Viene riconosciuta la maggiorazione ai fini pensionistici, secondo la normativa vigente prima della Riforma del 2003, dei periodi di esposizione all'amianto ultradecennali accertati in via giudiziale. Inoltre viene previsto che i provvedimenti di annullamento delle certificazioni sull'amianto rilasciate dall'Inail per il conseguimento dei benefici di cui alla legge 257/1992 non sono tenute in considerazione a meno di dolo dell'interessato accertato in via definitiva.

Pagamento Assegni Pensionistici -  A decorrere dal 1º gennaio 2015, al fine di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’INPS, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’INAIL sono posti in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico pagamento, ove non esistano cause ostative, nei confronti dei beneficiari di più trattamenti. La misura riguarderà circa 800mila titolari di piu' assegni (Inps-Inpdap).

Patronati - Per i patronati si prevede un taglio di 75milioni di euro, contro i 150 milioni paventati nel testo originario del disegno di legge. Inoltre, a valere sul gettito dei contributi previdenziali obbligatori incassati dall’anno 2014, l’aliquota di prelevamento di cui al comma 1 dell’articolo 13 della legge n. 152 del 2001 viene rideterminata nella misura dello 0,186 per cento.

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