Pensioni
Riforma Pensioni, Furlan: bisogna rimetterci le mani prima del referendum
La leader della Cisl, Annammaria Furlan: faremo proposte sperando perché il governo e il parlamento la cambino da subito questa legge prima del referendum.
Kamsin Sulle pensioni "non aspettiamo i referendum della Lega per dire che la legge Fornero sulla previdenza e' la peggiore in assoluto nella storia del Paese". E' quanto ha ricordato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine della manifestazione nazionale sul lavoro a cui partecipano i delegati delle regioni del Nord. "Noi faremo proposte sperando e lottando - ha aggiunto - perché il governo e il parlamento la cambino da subito questa legge". I correttivi alla Legge Fornero approvati dalla Camera, che la leader della Cisl riconosce al Governo, non sono sufficienti per risolvere i problemi creati dalla Riforma pensionistica del 2011.
La leader ricorda come si debba provvedere "ad una revisione generale dell'età pensionabile con il contestuale ripristino del sistema delle quote abolito in fretta e furia nel 2011. In tal modo - ricorda la Furlan - anche l'emergenza esodati, creata dal Governo Monti, verrebbe naturalmente assorbita".
Zedde
Proroga opzione donna, l'Inps chiede il parere del Ministero
L'Inps ha chiesto al Ministero del Lavoro un parere circa l'estensione del regime sperimentale donna. Nel frattempo le domande di pensionamento la cui decorrenza si collochi oltre il 2015 non saranno respinte.
Kamsin Per ora nessuna proroga dell'opzione donna ma l'Inps non respingerà le domande delle lavoratrici la cui decorrenza della prestazione pensionistica dovesse essere successiva al 31 Dicembre 2015. Le risoluzioni Parlamentari e il ricorso avviato dal Comitato Opzione Donna hanno sortito almeno un effetto cautelativo e aperto alla possibilità, eventuale, del superamento delle Circolari 35 e 37 del 14 Marzo 2012. Con il messaggio inps 9304/2014 l'Istituto di previdenza pubblica ha infatti dato istruzioni alle proprie sedi di non cestinare le domande delle lavoratrici la cui finestra si aprirebbe dopo il 31 dicembre 2015, in attesa di un ulteriore parere richiesto al ministero del Lavoro.
Toccherà a quest’ultimo quindi decidere se prolungare di fatto di un altro anno il regime sperimentale rivedendo l’interpretazione restrittiva (come richiesto tra l’altro dal Parlamento), o addirittura estendere nel tempo l’esperimento: ma in questa decisione avrà un ruolo decisivo la valutazione della Ragioneria generale dello Stato, preoccupata per gli effetti in termini di maggiore spesa pensionistica.
La questione è nota da tempo. La legge Maroni (legge 243/04) ha infatti concesso alle lavoratrici con 57 anni e 35 di contributi la possibilità di andare in pensione con il calcolo contributivo sino al 2015. L'Inps però, con le sopra indicate Circolari, ha inteso che al 31 Dicembre 2015 debba essersi aperta anche la finestra mobile (12 o 18 mesi a seconda se rispettivamente si tratti di lavoratrici dipendenti o autonome) accorciando, nei fatti, di un anno o piu' il termine per la maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi. L'interpretazione, per molti illegittima, è stata piu' volte contestata ed ora l'istituto a rimesso la palla al Dicastero di Via Veneto che dovrà dare il verdetto finale.
Zedde
Pensioni, assegni piu' magri nel 2015. La rivalutazione sarà dello 0,3%
La rivalutazione provvisoria delle prestazioni pensionistiche per il 2015 sarà dello 0,3 per cento. Il valore definitivo per il 2014 è pari all'1,1%.
Kamsin La perequazione provvisoria degli assegni previdenziali per il 2015 sarà dello 0,3 per cento. Il tasso di rivalutazione definitivo per il 2014 sarà dell’1,1% invece dell’1,2% provvisorio applicato finora. E' quanto ha stabilito il decreto del ministero dell’Economia del 20 novembre 2014, pubblicato in «Gazzetta ufficiale» il 2 dicembre scorso.
Gli assegni l'anno prossimo cresceranno pertanto meno rispetto al 2014, a causa della brusca frenata dell'inflazione. Non solo. Il prossimo anno i pensionati si troveranno anche un piccolo "prelievo" sull'assegno: dovranno restituire quello 0,1% in piu' attribuito a titolo provvisorio nel 2014 quando il tasso di rivalutazione fu fissato all'1,2% contro l'1,1 definitivo.
La rivalutazione per l'anno 2014 - Nell'anno 2014 la rivalutazione degli assegni è stata pari all'1,2%, tasso provvisorio, secondo quanto indicato nella seguente tabella.
Avendo il decreto stabilito un tasso definitivo inferiore, pari all'1,1%, gli importi erogati nel 2014 saranno recuperati con modalità e termini comunicati a breve tramite apposita circolare Inps.
La rivalutazione per l'anno 2015 - Nell'anno 2015 il tasso provvisorio, pari allo 0,3% - dovuto alla frenata dell’inflazione registrata nel corso di quest’anno - determinerà un contenimento della rivalutazione degli assegni previdenziali nella seguente misura.
I cinque scaglioni di rivalutazione, evidenziati nelle tabelle, sono frutto della legge 147/2013 che ha, almeno parzialmente, rimosso il blocco disposto dal Decreto legge 201/2011. La legge di stabilità 2014 ha previsto, infatti, che per le pensioni di importo fino a tre volte il trattamento minimo l'adeguamento avviene in misura piena (100%); per le pensioni di importo superiore e sino a quattro volte il trattamento minimo viene riconosciuto il 95% dell'adeguamento; per quelle di importo superiore e sino a cinque volte il minimo l'adeguamento è pari al 75%; adeguamento che scende al 50 % per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il minimo, del 45% per le fasce di importo superiori a sei volte il trattamento minimo INPS.
I valori evidenziati nella tabella saranno ufficializzati a breve tramite Circolare dell'Inps.
Chi percepisce pensioni d’oro, invece, continuerà a fare i conti con il prelievo di solidarietà che scatta per gli assegni superiori a 14 volte il minimo. Alla luce dei dati aggiornati, il prelievo sarà del 6% per le pensioni di importo mensile lordo oltre 7.012,32 e fino a 10.017,60 euro; del 12% per la fascia tra 10.017,60 euro e 15.026,40 euro; del 18% per la parte eccedente quest’ultimo limite.
Zedde
Riforma pensioni, pronte le modifiche al Senato
Governo al lavoro per fissare le ulteriori modifiche in materia previdenziale dopo il primo via libera della Camera. L'Inps ha chiesto al Ministero del Lavoro un parere circa l'estensione del regime sperimentale donna.
Kamsin Nessun rischio, questa volta, che il Senato respinga le novità introdotte alla Camera. Non si ripeterà dunque quel triste scenario vissuto la scorsa estate quando lo stop alle penalizzazioni per i lavoratori precoci venne dapprima approvato dalla Camera e poi subito stralciato in Senato sotto le pressioni della Ragioneria dello Stato. Le modifiche alla Riforma Fornero già approvate in prima lettura alla Camera dei Deputati andranno, questa volta, in porto. E si arricchiranno di altre novità dato che il Governo ha lasciato la porta aperta ad ulteriori modifiche.
L'esecutivo si appresta infatti a presentare appositi emendamenti per quanto riguarda la tassazione sul rendimento dei fondi pensione e sulla rivalutazione del TFR destinato alla previdenza integrativa.
Sui fondi pensione, la legge di stabilità attualmente prevede un incremento dell'asticella del prelievo dall'11 al 20 per cento. L'ipotesi sarebbe di attenuare la crescita al 17 per cento e, al contempo, di allinearla alla tassazione della rivalutazione del TFR che non dovrebbe cambiare rispetto al testo attuale (passa dall'11 al 17%).
Una revisione dovrebbe interessare anche la tassazione sulle fondazioni e sulle casse di previdenza. L'ipotesi alla quale si sta lavorando è di confermare il prelievo al 20 per cento contro l'attuale 26 per cento previsto con la legge di stabilità.
Sul tavolo di Palazzo Chigi c'è poi il tema della ricollocazione del personale in esubero delle Province per effetto della riforma Delrio della scorsa primavera. L'ipotesi, già anticipata da pensionioggi.it, potrebbe essere quella di consentire al personale in esubero la fruizione, in via eccezionale, delle previgenti regole pensionistiche e l'attivazione di speciali percorsi di mobilità intercompartimentale sulla falsariga di quanto previsto per il pubblico impiego con l'articolo 22 del Dl 95/2012 (decreto sulla spending review). Alla Camera, del resto, erano già stati presentati diversi emendamenti in tal senso che consentivano agli enti in parola di collocare in quiescenza il personale la cui decorrenza della prestazione pensionistica si fosse verificata entro il 31 dicembre 2016. Emendamenti che tuttavia non hanno trovato il via libera della Bilancio.
Affidate alle iniziative dei singoli gruppi parlamentari, invece, la riproposizione della deroga per i quota 96 della scuola e di ulteriori modifiche.
Viaggia invece su un altro binario, tutto amministrativo, la questione della proroga dell'opzione donna. Con il messaggio inps 9304/2014 l'Istituto ieri ha infatti dato istruzioni alle proprie sedi di non cestinare le domande delle lavoratrici la cui finestra si aprirebbe dopo il 31 dicembre 2015, in attesa di un ulteriore parere richiesto al ministero del Lavoro.
Toccherà a quest’ultimo quindi decidere se prolungare di fatto di un altro anno il regime sperimentale rivedendo l’interpretazione restrittiva (come richiesto tra l’altro dal Parlamento), o addirittura estendere nel tempo l’esperimento: ma in questa decisione avrà un ruolo decisivo la valutazione della Ragioneria generale dello Stato, preoccupata per gli effetti in termini di maggiore spesa pensionistica.
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Riforma Pensioni, Renzi: è stata già avviata con la legge di stabilità
Il premier, Matteo Renzi, ha indicato che il ddl di stabilità ha accolto alcune proposte di modifica della Riforma Fornero. La Lega Nord: "misure insufficienti".
Kamsin Duro botta e risposta tra il Premier, Matteo Renzi, e il Capogruppo del Carroccio, Massimo Fedriga, nel corso del question time che si è tenuto oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati. "Ci sono vari modi per relazionarsi ai cittadini, mai come in questo momento e' chiaro che c'e' chi punta sulla rabbia, su messaggi di terrore verso il futuro, e chi invece cerca di rappresentare la realta' e di lavorare per risolvere i problemi. Siamo pronti a parlare di tutto ma senza fare terrorismo mediatico e paura che si ritorce contro chi la fa". Cosi' il premier Matteo Renzi ha risposto all'interrogazione della Lega, che ha chiesto una modifica della legge Fornero sulle pensioni.
La Lega ha ricordato al Governo che ad oggi le promesse fatte non sono state rispettate in particolare per quanto riguarda l'introduzione di una misura strutturale per risolvere il problema degli esodati e i quota 96 della scuola.
Renzi ha ricordato al capogruppo del Carroccio che il primo ad aumentare l'eta' pensionabile e' stato l'allora ministro del Lavoro, Roberto Maroni: "Se persino io posso capire l'importante nesso che esiste tra l'innalzamento dell'eta' pensionabile e la disoccupazione, lei potra' ricordare che fu il ministro Maroni ad innalzare l'eta' pensionabile".
Il primo ministro pur non svelando i piani dell'esecutivo circa un futuro intervento sulla Riforma Fornero ha ricordato che l'attuale disegno di legge di stabilità, approvato già in prima lettura dalla Camera dei Deputati, contiene importanti modifiche in materia pensionistica. Nello specifico, ha ricordato Renzi, il Governo ha accolto le proposte emendative sulla cancellazione della penalizzazione sino al 2017 per l'ingresso alla pensione anticipata (gli ulteriori dettagli della misura) ed ha posto un nuovo tetto alle pensioni d'oro degli alti dirigenti di stato.
Zedde
Sesta Salvaguardia, l'Inps precisa chi non deve ripresentare l'istanza
I Lavoratori esclusi dalla quarta salvaguardia per esaurimento del plafond sono esonerati dalla ripresentazione della domanda di accesso entro il 5 gennaio 2015.
Kamsin L'Inps con il messaggio 9305/2014 pubblicato ieri ha confermato che ai soggetti che, avendo presentato alla competente DTL domanda di accesso alla salvaguardia di cui all’art 11 bis della legge n. 124 del 2013 (c.d. quarta salvaguardia), sono in possesso di un provvedimento di accoglimento della stessa DTL, ma non hanno ricevuto la certificazione del diritto alla salvaguardia - in quanto esclusi dal contingente numerico - viene concesso di non presentare una nuova domanda per la c.d. sesta salvaguardia.
Diversamente, i soggetti che non hanno presentato domanda di accesso alla cd. quarta salvaguardia alla competente DTL ovvero che, pur avendo presentato domanda, non hanno ricevuto un provvedimento di accoglimento da parte della stessa DTL, devono presentare domanda di accesso alla c.d. sesta salvaguardia alla competente DTL entro il 5 gennaio 2015.
Con il messaggio citato l'istituto precisa, tra l'altro, che nella lettera di certificazione viene indicata altresì, la data di apertura della cd "finestra di accesso" e, quindi, la prima data utile dalla quale l’assicurato può ottenere la pensione. Pertanto i soggetti in possesso della lettera certificativa in parola possono presentare la domanda di pensione in salvaguardia in qualsiasi momento successivo all’apertura della finestra al pari di tutti gli altri assicurati.
In tali casi, tuttavia, qualora alla data di presentazione della domanda di pensione in salvaguardia risulti raggiunta la copertura finanziaria prevista dalla legge per ciascuna categoria di lavoratori salvaguardati, la domanda stessa dovrà essere respinta.
Fonte: messaggio inps 9305/2014
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