Il nuovo contratto 2016-2018 riconosce aumenti economici in tre tappe, dal 1° gennaio 2016, 1° gennaio 2017 e dal 1° gennaio 2018 confermando la struttura del trattamento economico composto da: a) stipendio tabellare (comprensivo dell'indennità integrativa speciale); b) retribuzione individuale di anzianita'; c) retribuzione di posizione, parte fissa e parte variabile; d) retribuzione di risultato, in relazione ai risultati conseguiti.
L'aumento del tabellare a regime porterà in tasca ad un prefetto un incremento del tabellare di oltre 4 mila euro annui (99.015,34€) a regime rispetto ai valori attuali; cresce pure l'assegno del viceprefetto (dai 63mila euro attuali a 65.537,22€ annui) e del viceprefetto aggiunto con un tabellare che tocca i 47.164,22€ annui lordi dal primo gennaio 2018. Il nuovo contratto aumenta poi la dote destinata all'erogazione della retribuzione di posizione e di risultato confermando l'aggancio di quest'ultima ai risultati conseguiti con le risorse umane ed i mezzi disponibili rispetto agli obiettivi assegnati (la retribuzione di risultata e' attribuita secondo i parametri definiti dal procedimento negoziale, tenendo conto della efficacia, della tempestività e dell'efficienza del lavoro svolto). L'articolo 26 del documento conferma, come già sancito per gli altri comparti della Pa, che il rinnovo avrà effetti anche sul personale andato in pensione nel triennio 2016-2018.
Il rinnovo conferma gran parte del quadro giuridico e normativo precedente. Tra le novità nelle assenze di malattia e per motivi di salute viene previsto il mantenimento della retribuzione piena al funzionario in caso di ricovero ospedaliero, day hospital, day surgery, ricovero domiciliare certificato dalla Asl o da struttura sanitaria competente, purche' sostitutivo del ricovero ospedaliero, pre-ospedalizzazione e pre-ricovero e per il successivo periodo di convalescenza post ricovero.
Documenti: Il DPR 66/2018