Polizia Provinciale, attenuata la migrazione nei Comuni

Bernardo Diaz Mercoledì, 12 Agosto 2015
Temperato il transito della polizia provinciale all'interno dei comuni. Le Regioni e gli Enti di area Vasta potranno trattenere il personale necessario per le proprie funzioni entro il 31 Ottobre 2015.
La migrazione della polizia provinciale nei Comuni per funzioni di polizia municipale diventa piu' soft. Grazie alla riscrittura dell'articolo 5 del decreto legge sugli enti locali (dl 78/2015) (che è in attesa di essere pubblicato in Gazzetta) gli enti di area vasta e le Città metropolitane potranno individuare e trattenere entro il 31 ottobre 2015 il personale di polizia provinciale necessario per l'esercizio delle loro funzioni fondamentali temperando la migrazione di migliaia di poliziotti provinciali verso i Comuni disposta nella prima versione del decreto. Inoltre, le leggi regionali da emanare entro il 31 ottobre potranno riallocare altro personale di polizia provinciale per le funzioni trasferite, come ad esempio la vigilanza su caccia e pesca (materie su cui varie Regioni hanno già riassunto le competenze in precedenza delegate agli enti di area vasta). 

Solo qualora al 31 ottobre 2015 vi sia personale di polizia provinciale non individuato o non riallocato, scatterà il trasferimento ai Comuni, singoli e associati. Il transito dovrà avvenire nei limiti della relativa dotazione organica e della programmazione triennale dei fabbisogni di personale, in deroga alle vigenti disposizioni in materia di limitazioni alle spese ed alle assunzioni di personale, garantendo comunque il rispetto del patto di stabilità interno nell'esercizio di riferimento e la sostenibilità di bilancio. Gli enti interessati (Province e Città metropolitane da un lato, Comuni destinatari dall'altro) dovranno concordare le modalità di avvalimento immediato, finché non si perfezioni il procedimento di transito del personale dai ruoli di origine a quelli di approdo. 

Ai Comuni riceventi viene mantenuto il divieto, a pena di nullità delle relative assunzioni, di reclutare personale con qualsivoglia tipologia contrattuale per lo svolgimento di funzioni di polizia locale. Ma a differenza della norma originaria vengono fatte salve le assunzioni di personale a tempo determinato effettuate per lo svolgimento di funzioni di polizia locale, esclusivamente per esigenze di carattere strettamente stagionale e comunque per periodi non superiori a cinque mesi nell'anno solare, non prorogabili. GamsinPositivo il giudizio dell'Aipp, l'associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale che ricorda in un comunicato come sia stata modifica parzialmente la sciagurata previsione iniziale del testo governativo.

"La previsione originaria contemplava la completa polverizzazione dei corpi e servizi di polizia provinciale, destinandone il personale esclusivamente ai compiti di "vigili urbani", attraverso incerte e disordinate procedure di mobilità verso i Comuni, a seconda dei vuoti di organico nelle polizie municipali". "Resta però l'assurdità di destinare alle polizie municipali il personale di polizia provinciale che entro il 31 ottobre non dovesse essere stato individuato come indispensabile per le province o non riallocato dalla Regioni presso le proprie strutture. Dunque permane un rischio di dispersione in vari rivoli dell'attuale personale, anche a seconda della situazione economica della provincia di appartenenza, che potrà produrre soluzioni disomogenee sul territorio nazionale".

 

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