Il Ministro Madia annuncia anche che sono state sbloccate le tabelle di equiparazione, strumento indispensabile per far transitare il personale in esubero tra diverse pubbliche amministrazioni.
Kamsin "Le tabelle di equiparazione che consentiranno ai dipendenti in soprannumero nelle province di passare nelle altre amministrazioni dello stato sono state presentate ai sindacati e dalla prossima settimana saranno sottoposte alla Conferenza Unificata per il via libera definitivo". Lo ha annunciato ieri il Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia al question time alla Camera dei Deputati. "E' inoltre in corso di predisposizione il decreto ministeriale con i criteri per la mobilità, che quindi deterrà i criteri per la ricollocazione del personale delle province che sarà interessato dal processo di mobilità".
Palazzo Vidoni difende quindi dalle accuse di un ritardo il processo di mobilità di circa 20mila lavoratori coinvolti nell'iter di riordino delle funzioni istituzionali di cui alla legge n. 56 del 2014 (cosiddetta legge Delrio), che vede coinvolte in primis le province. Il processo sposterà, secondo un preciso ed affrettato timing scandito dai commi da 418 a 430 dell'articolo 1 della legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015), funzioni e personale corrispondenti in altri enti, attraverso una riduzione della dotazione organica del personale, nella misura del 50 per cento per le province e del 30 per cento per le città metropolitane, e l'avvio delle relative procedure per la mobilità per le unità in esubero hanno generato una situazione di vero stallo istituzionale. Una parte di questo personale sarà, peraltro, collocato in prepensionamento con le regole ante-fornero.
Che tuttavia l'attuazione del "cronoprogramma" riscontri qualche in difficoltà pare indiscutibile. Infatti il 31 marzo 2015 scadeva il termine entro cui ogni ente provinciale, con la presentazione delle liste di eccedenza di organico, avrebbe dovuto individuare il personale che intende mantenere per gestire le nuove funzioni attribuitegli dalla «riforma Delrio». E' scaduto anche il termine entro il quale il Ministero della Funzione Pubblica avrebbe dovuto adottare il decreto per fissare tutti quei criteri finalizzati alle procedure di mobilità del personale soprannumerario delle province (le cd. tabelle di equiparazione), con riferimento all'ambito territoriale della mobilità, al domicilio ed alle caratteristiche professionali e di anzianità anagrafica e contributiva, al fine di favorire il più possibile la ricollocazione del personale interessato e valorizzarne la professionalità acquisita.
Ed è ancora in stallo il censimento dei posti vacanti e delle disponibilità finanziarie delle pubbliche amministrazioni: entro lo scorso 1° marzo, infatti, le amministrazioni avrebbero dovuto redigere piani di riassetto economico, organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale, fissandone le relative procedure per la mobilità. Su questa vicenda pesa la scarsa collaborazione soprattutto delle Regioni, enti verso cui saranno dirottati molti dei dipendenti finiti in esubero per effetto della redistribuzione delle funzioni provinciali.
Ad oggi soltanto Liguria, Toscana, Umbria e Marche hanno approvato la legge propedeutica al trasferimento delle competenze sottratte alle province e sulla base della quale andranno definite le classi di mobilità e di ripartizione dei dipendenti in esubero; anche nelle Pa si registrano difficoltà ad accettare l'influenza nella propria autonomia della scelta normativa di congelare le nuove assunzioni al fine di assorbire tutto il personale delle disciolte province.
Il ministro Madia ricorda tuttavia che proprio di recente è stato attivato il portale mobilità che sta già avviando una ricognizione di tutti i posti liberi nelle amministrazioni e che si sta predisponendo il sistema informatico per acquisire l'elenco nominativo del personale delle province in esubero. E' in arrivo anche il decreto ministeriale con i criteri per la mobilità, che quindi deterrà i criteri per la ricollocazione del personale delle province che sarà interessato da questo processo di mobilità nonchè il provvedimento, generale, contenente le tabelle di equiparazione, vero fulcro della mobilità tra le Pa (dato che potrà essere utilizzato per trasferire il personale anche al di fuori del processo di riorganizzazione delle province). "Queste tabelle, ha detto il Ministro, sono" ferme al 2010 - perché è dal 2010 che la legge prevede di fare le tabelle di equiparazione ma non sono mai state fatte -, ma noi contiamo di approvarle entro fine mese".
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Zedde