Il 2015 dovrebbe chiudersi, in base alle previsioni degli uffici del ministero della Giustizia “con una riduzione consistente” dell’arretrato delle cause civili in base alle quali i fascicoli pendenti da 4,9 milioni dovrebbero ridursi attorno ai 4 milioni. Sono i dati tendenziali resi noti dal Guardasigilli della “lotta” all’arretrato ingaggiata dal suo ministero. Il ministro parla quindi di un “trend positivo. Si tratta del 20% in meno di pendenze. Sono numeri alla portata del sistema, che il sistema è in grado di assorbire. Le cause della riduzione sono molteplici: risorse, organici e capacità organizzativa di chi è andato a dirigere gli uffici”.
Per dare un’ulteriore spallata alla battaglia per la riduzione dell’arretrato, sono in arrivo, entro la fine dell’anno, 3.200 persone che saranno impiegate negli uffici giudiziari, nel settore civile. “E’ la prima volta, negli ultimi 25 anni, che viene immesso personale nei tribunali e nelle cancellerie”, ha sottolineato il ministro della Giustizia.
“La giustizia civile è un fattore decisivo per la ripresa economica del Paese e la sua efficienza è un importante terreno di contatto quotidiano per ridare ai cittadini la fiducia nella legalità”, ha sottolineato Orlando, presentando il piano “Strasburgo 2″ per combattere l’arretrato e diminuire l’impatto della legge Pinto sulla casse dello Stato. Da pagare come risarcimento per le cosiddette “cause lumaca” ci sarebbero ancora 455 milioni di euro. GamsinOrlando ha reso noto che il ministero di via Arenula è in procinto di diramare una circolare agli uffici giudiziari- non potendo imporre direttive – nelle quali propone l’adozione di un “parametro da adottare come criterio fondamentale che è quello di partire, nell’impostazione del lavoro, dallo smaltimento delle cause più antiche. Speriamo che questo indicazione sia accolta dalla maggior parte degli uffici”, ha aggiunto, ricordando che il Csm ha dato il via libera a questo piano subordinandolo all’immissione di “risorse”. Una condizione che al ministero ritengono soddisfatta con l’immissione in ruolo, nei tribunali e negli uffici civili, dei 3.200 “nuovi” dipendenti, in parte provenienti dalle amministrazioni provinciali e in parte da concorsi. Il ministro ha inoltre ricordato che il Csm ha accolto la sua “raccomandazione” di nominare i capi degli uffici giudiziari tenendo anche conto delle loro capacità manageriali.