Province, via alla mobilità per poliziotti e centri per l'impiego

Bruno Franzoni Venerdì, 31 Luglio 2015
Diverse le misure per avviare alla mobilità il personale in soprannumero nelle province in esito all'attuazione della Legge Delrio.
La prossima settimana l'Aula della Camera darà il via libera definitivo alla conversione in legge del decreto sugli enti locali (Dl 78/2015) nel testo uscito dal Senato martedì scorso. Tra le novità che sono salite sul treno del provvedimento ci sono una serie di misure per agevolare l'attuazione delle Legge Delrio sul riordino delle Province. Con l'avvio della mobilità dei dipendenti «in soprannumero» di Province e Città metropolitane.

Per il personale dei centri dell'impiego si prevede il passaggio alle Regioni, se queste stipuleranno le convenzioni con il ministero del Lavoro finanziate con 90 milioni di euro. Per effetto di un'aggiunta del Senato si prevede tuttavia che nelle more dell'attuazione del processo di riordino delle funzioni connesse alle politiche attive del lavoro e al solo fine di consentire la continuità dei servizi erogati dai centri per l'impiego, le province e le città metropolitane possono stipulare, a condizione che venga garantito l'equilibrio di parte corrente nel periodo interessato dai contratti stessi, contratti di lavoro a tempo determinato alle medesime finalità e condizioni, per l'esercizio dei predetti servizi, e con scadenza non successiva al 31 dicembre 2016, anche nel caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno per l'anno 2014. 

Da segnalare poi l'introduzione di una norma di carattere sanzionatorio nei confronti delle regioni che entro il 30 ottobre 2015 non abbiano approvato in via definitiva le leggi relative al trasferimento delle funzioni provinciali non fondamentali , individuate con l'accordo sancito tra Stato e regioni in sede di Conferenza unificata l'11 settembre 2014, in attuazione della legge di riforma del sistema delle autonomie locali (L. 56/2014, art. 1, comma 95). La sanzione consiste nel versamento annuale da parte di ciascuna regione inadempiente (entro il 30 novembre per il 2015 e entro il 30 aprile per gli anni successivi), a ciascuna provincia e città metropolitana situata nel proprio territorio, delle somme corrispondenti alle spese sostenute da queste per l’esercizio delle funzioni non trasferite. La quantificazione di tale spese è demandata ad un decreto del Ministero dell’interno, da emanarsi entro la medesima data del 30 ottobre 2015. L’obbligo del versamento cessa a partire dalla data di effettivo esercizio della funzione da parte dell’ente individuata dalla legge regionale. GamsinRiforma Polizia Provinciale. L'altra novità riguarda il trasferimento della Polizia Provinciale, un bacino che riguarda potenzialmente 2.700 lavoratori il cui destino era apparso quanto mai segnato nella versione originaria del decreto governativo. Ora per effetto delle modifiche approvate dal Senato le Province e Città dovranno indicare il personale della Polizia indispensabile per lo svolgimento delle «funzioni fondamentali» entro il 31 Ottobre, e solo il personale che a tale data residua verrà fatto transitare negli organici dei Comuni.

Modalità e procedure del transito del personale sono definite con decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, previa consultazione con le confederazioni sindacali rappresentative e previa intesa in sede di Conferenza unificata. Nelle more dell'emanazione del suddetto decreto, le modalità di avvalimento immediato del personale da trasferire sono concordate dagli enti di area vasta e dalle città metropolitane con i comuni del territorio, singoli o associati.

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