Riforma Pa, addio al voto minimo di laurea per i concorsi pubblici

Davide Grasso Mercoledì, 12 Agosto 2015
Nella Delega arriva anche l'accentramento dei concorsi pubblici a livello centrale e la valorizzazione del periodo di lavoro flessibile svolto alle dipendenze delle Pa.
Accentramento dei concorsi pubblici, soppressione del voto minimo di laurea, valorizzazione del lavoro flessibile, superamento delle piante organiche come parametro per tarare le assunzioni, consulta dei disabili. Sono queste le principali novità contenute nella Delega Pa che il governo dovrà attuare entro 18 mesi in arrivo per l'accesso alle pubbliche amministrazioni. 

In particolare per quanto riguarda i concorsi pubblici, la Delega reca l'introduzione di meccanismi valutativi volti a valorizzare l'esperienza professionale acquisita da coloro che abbiano avuto rapporti di lavoro flessibile con le amministrazioni pubbliche e l'accentramento dei concorsi per tutte le amministrazioni pubbliche, con la revisione delle modalità di espletamento degli stessi e l'introduzione di strumenti atti a garantire l'effettiva segretezza dei temi d'esame e di forme di preselezione dei componenti le commissioni che ne garantiscano l'imparzialità.

In sostanza chi ha lavorato in forma precaria nelle Pa potrà ottenere un "punteggio" aggiuntivo in sede di concorso utile a stabilizzare il rapporto di lavoro. Si prevede poi che lo svolgimento dei concorsi, per tutte le amministrazioni pubbliche, in forma centralizzata o aggregata, con effettuazione delle prove, deve essere condotto in ambiti territoriali sufficientemente ampi da garantire adeguate partecipazione ed economicità delle svolgimento della procedura concorsuale, e con applicazione di criteri di valutazione uniformi, per assicurare omogeneità qualitativa e professionale in tutto il territorio nazionale per funzioni equivalenti. Inoltre, è stato precisato che la gestione dei concorsi per il reclutamento del personale degli enti locali debba avvenire a livello provinciale. Le future assunzioni saranno comunque basate sugli effettivi fabbisogni delle pubbliche amministrazioni e non piu' dai "vuoti" determinati sulle piante organiche anche al fine di garantire la mobilità tra pubbliche amministrazioni. 

Con l'accentramento dei concorsi ci sarà anche la possibilità di svolgere unitariamente la valutazione dei titoli e le prove concorsuali relative a diversi concorsi, in un'ottica di semplificazione. Altre novità riguardano la soppressione del requisito del voto minimo di laurea; la specifica previsione a livello legislativo dell'accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue, quale requisito di partecipazione al concorso o titolo di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici, secondo modalità definite dal bando anche in relazione ai posti da coprire; la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca; l'introduzione di un sistema informativo nazionale volto ad orientare la programmazione delle assunzioni. GamsinAlcune novità arrivano anche per i disabili. Si dovrà istituire una Consulta nazionale per garantire l'effettiva integrazione delle persone con disabilità, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La Consulta è nominata dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e sarà composta da rappresentanti delle amministrazioni pubbliche centrali e locali, dei sindacati maggiormente rappresentativi e delle associazioni di categoria. La nomina dei rappresentanti delle amministrazioni pubbliche è effettuata sentita la Conferenza Unificata Stato regioni e autonomie locali. La Consulta è chiamata elaborare piani, prevedere interventi straordinari per l'adozione delle misure ragionevoli previste dalla legislazione vigente, nonché a monitorare e controllare il rispetto degli obblighi di trasmissione delle relazioni sulle misure adottate. 

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